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Lino Aldrovandi, padre di Federico: “Schwazer cacciato dall’arma, e gli assassini di mio figlio?”

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Lino Aldrovandi, padre di Federico, il ragazzo ucciso nel 2005 a seguito di un controllo di polizia esterna la sua amarezza su Facebook

Alex Schwazer sospeso dall’Arma, i poliziotti giudicati colpevoli della morte di Federico Aldrovandi invece lavorano come se niente fosse, “impuniti come troppi, tanti, individui in divisa, di altri morti rimaste senza un colpevole…”.

GIUSTO PER SCHWAZER, MA GLI ALTRI? – E’ la riflessione affidata a Facebook di Lino Aldrovandi, padre del ragazzo morto nel settembre 2005 dopo un controllo della polizia a Ferrara, episodio per il quale sono stati condannati in via definitiva quattro agenti. “Schwazer cacciato dall’Arma: certo ha sbagliato, senza se e senza ma, ma non ha ucciso nessuno”, ha scritto Lino aggiungendo in riferimento alla vicenda del figlio: “E chi con una divisa invece, ora pregiudicato, in cooperazione ha ucciso e si é comportato da scheggia impazzita in preda a delirio, ha bastonato, ha soffocato, ha ucciso, ha detto il falso, ha depistato, ha omesso, ha disonorato quella divisa compiendo di fatto un alto tradimento, nonché ha oltraggiato e offeso dopo una sentenza definitiva la madre della vittima?” (Ansa/Photocredit Lapresse)

NdR: in realtà il marciatore è stato “sospeso”. Le parole riportate e virgolettate sono comunque attribuite (via agenzia) al signor Aldrovandi.

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Fonte: Giornalettismo

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Anonymous # Solidarietà ai manifestanti di Chicago. No alla guerra! No all’oppressione! #

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da ANONYMOUS

Alla vigilia della festa della cricca degli ipocriti, altrimenti nota con Vertice della NATO 2012, la gente di Chicago ha subito una grave ingiustizia per mano della violenta polizia statale. Le azioni di oggi, 19 maggio, della Polizia di Chicago sono state un brutale attacco ai nostri corpi e ai nostri diritti.  Forze di polizia assurdamente numerose sono state impiegate per intimidire e provocare un’assemblea pacifica e sono sfociate in sfrenati attacchi militaristici agli attivisti che dimostravano contro la NATO infliggendo numerose gravi lesioni, inclusi nasi rotti, occhi insanguinati e un incidente particolarmente disgustoso in cui un compagno appassionato è stato investito in modo bellicoso da un furgone della polizia.
Condanniamo con voce forte questi attacchi inaccettabili e vili e sappiamo che la gente sta cominciando a risvegliarsi dal sogno contraffatto della libertà in una nazione che si trova in uno stato di polizia nuovamente autoritario che reprime qualsiasi dissenso e difende le macchine da guerra della violenza internazionale e del capitalismo globale, invece di difendere gli essere umani che finge di rappresentare.  Tuttavia non saremo ingannati da queste tattiche. Le azioni del Dipartimento di Polizia di Chicago sono state condotto stanotte con il calcolato intento di provocare e generare paura nel nostro collettivo in uno stato reazionario.  Questa è una tattica poliziesca usata per distrarre la nostra intenzione e gettarci in una spirale di depressione e negatività.  Dobbiamo resistere a questi sentimenti poiché perdiamo la nostra autonomia nel reagire al copione che hanno scritto per noi e senza una costante disciplina di fronte al braccio della repressione statale. Dobbiamo essere seri e disciplinati al fine di non cadere in questa trappola.  E’ ESATTAMENTE quel che vogliono da noi.  Sappiamo che è un tentativo generato dal panico di giustificare a posteriori al popolo l’astronomico importo delle nostre risorse pubbliche sprecato nel numero esorbitante di poliziotti nelle strade, la sorveglianza illegale e intrusiva e le ingiustificabili irruzioni nelle case e la paura orwelliana diffusa dai media fantoccio del sistema. La nostra organizzazione non sarà indotta a uno stato di rabbia disorganizzata, poiché siamo ben consapevoli che è esattamente in questo modo che desiderano manipolarci.  Non è meglio, no, è peggio cadere nella loro meschina e prevedibile trappola di quanto lo sia sottometterci ad obbedire subordinatamente gli ordini dell’autorità.
Questo incontro nazionale rappresenta un’occasione unica e incredibile di riunire un vasto spettro di attivisti in un fronte unificato di resistenza diverso da qualsiasi altro abbiamo visto da un decennio a questa parte.  Domani entreremo in scena con un giusto fuoco nei nostri cuori contro l’ingiustizia che è stata commessa contro di noi e contro i nostri compagni in queste strade soltanto un giorno fa.  Tuttavia non saremo sopraffatti da emozioni forti che annebbino la nostra ragione.  Riconosciamo in questo tentativo di coercizione ancora un’altra manifestazione di oppressione sistematica e restiamo individui autonomi che non saranno comandati a bacchetta, esplicitamente o implicitamente.  Incanaliamo, invece, nei nostri messaggi e nelle nostre azioni,  la nostra rabbia, il nostro dolore, la nostra compassione, la nostra disperazione e la nostra passione a favore di un mondo migliore privo di questa oppressione.
Compagni, facciamo un respiro molto, molto profondo. Rinfranchiamoci insieme e poi collaboriamo a prendere decisioni tattiche cui si arrivi per nostra scelta davvero libera e autonoma, non subendo l’imposizione dell’autorità.  Siate prudenti, cercatevi l’un l’altro, organizzatevi in piccoli gruppi responsabili di affinità e fiducia. Restate calmi e ricordate perché siamo venuti a Chicago, per schierarci contro la macchina bellica che agisce sprezzantemente al di fuori della trasparenza e della responsabilità nei confronti del popolo che colpisce e che pretende di rappresentare. E per dire che vogliamo un mondo libero dalla guerra e dall’oppressione.
Solidarietà eterna.
Anonymous
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Da    ZNet – Lo spirito della resistenza è vivo    www.znetitaly.org    –   Traduzione di Giuseppe Volpe
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Anonymous Italia – NO TAV #Operation Green Rights# – Attaccati i siti della Polizia e dei Carabinieri

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Anonymous a fianco di Luca e della Val Susa. Attaccati i siti di polizia e carabinieri

La straordinaria mobilitazione di decine di città italiane in solidarietà alla Val di Susa dopo i gravissimi fatti della mattinata, ha trovato una sponda anche in rete. Mentre la circolazione ferroviaria su tutto il territorio nazionale andava in tilt dopo l’occupazione di alcuni snodi vitali (come le stazioni di Roma e Bologna) Anonymous attaccava i siti www.poliziadistato.it e www.carabinieri.it bloccandoli fino a notte. Obbiettivi senz’altro ghiotti, il cui abbattimento ha suscitato entusiasmo tanto nei social network quanto nelle piazze dove è stata data comunicazione della notizia. Il primo colpo (contro il sito della polizia) è stato messo a segno intorno alle ore 18.30 mentre un’ora e mezza più tardi, quando ancora molti cortei erano in movimento su tutto il territorio nazionale e puntavano al blocco delle stazioni dei treni, migliaia di connessioni hanno congestionato i server dei carabinieri.L’operazione contro i siti istituzionali delle Forze dell’Ordine, di cui sono stati informati repentinamente attraverso Twitter diversi account legati al movimento, è stata rivendicata sul blog OperationGreenRights. Lo stesso sul quale nei mesi passati gli anonymous si erano assunti la responsabilità degli attacchi contro alcuni portali delle lobby SiTav e dei suoi esponenti politici; fino all’ultimo e più clamoroso assalto contro il sito del carcere della Vallette in cui erano imprigionati i militanti arrestati nell’operazione repressiva scattata all’alba del 26 gennaio. Nessun comunicato (almeno fino a questo momento) ma solo un manifesto (con in primo piano l’immagine di Luca Abbà) dal titolo inequivocabile «Revenge 4 #notav! Carabinieri.it & poliziadistato.it TANGO DOWN! #forzaluca #notav»«Avrebbero dovuto aspettarci»ci ha detto su Twitter uno degli hacktivisti coinvolti nell’operazione. L’ennesima e puntuale conferma della trasversalità della lotta NoTav. Il giano bifronte della democrazia tecnica, quello dal volto professorale e paternalista del governo Monti e dal grugno ebete ed animalesco delle cariche a Porta Nuova, dovrà misurarsi con l’opposizione di un sempre maggior numero di avversari, tutti raccolti dietro la bandiera NoTav: i militanti baciati dal sole delle montagne, gli attivisti che accendono le luci delle città e l’ombra degli hacker di Anonymous, proiettata ad oscurare i siti di chi vuole mettere le mani sulla Val di Susa.

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Fonte: NOTAV.INFO

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