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Nuovi media, nuovi movimenti

1milione e 800mila copie in meno dei quotidiani (900 mila solo dal 2006 al 2010). E ora il colpo finale con i tagli del governo all’editoria. I giornali in cooperativa sono l’ultima voce da zittire INFORMAZIONE Dalla cultura del libro, alla dittatura dell’Auditel, fino ai social network Il medium delle rivolte ci inchioda al presente. È qui e ora, il tempo delle scelte

di Carlo Freccero

Tutti hanno recentemente sottolineato l’importanza dei social network per coordinare le rivolte spontanee nei paesi arabi, ma anche le manifestazioni degli indignados in Europa ed in America. Sicuramente i nuovi media sono una forma di comunicazione immediata che permette di indire e di coordinare in tempi brevissimi azioni sul territorio. Il problema è: siamo di fronte ad un semplice strumento di gestione delle nuove manifestazioni politiche, oppure assistiamo ad un cambiamento della politica a causa dell’influsso dei nuovi media?
Propendo per la seconda ipotesi. Sicuramente c’è del vero nell’intuizione di McLuhan che il medium è il messaggio. E sicuramente ha ragione Lyotard quando ne La condizione postmoderna scrive che sono destinate a sopravvivere solo le forme di sapere compatibili con i nuovi media. La comunicazione è importante. E proprio nella carenza di interesse per la comunicazione io vedo una delle maggiori cause di declino della sinistra.
Nel nostro passato prossimo ha prevalso la televisione generalista con i meccanismi perversi della rilevazione dell’audience e della gestione dell’opinione pubblica in termini di marketing. Oggi Internet fornisce un’alternativa poco costosa ed accessibile a tutti per comunicare, da individuo a individuo, sulla base di interessi comuni. Questi interessi possono essere solo culturali, come nel caso del culto condiviso per film, serie televisive o anime. Ma possono essere anche di impegno sociale su obiettivi limitati e condivisi, come la campagna sui referendum per il nucleare e l’acqua pubblica. I social network diffondono le idee in un pubblico già selezionato sulla base di scelte precise, e forniscono anche uno strumento di coordinamento immediato. Nello stesso tempo però selezionano obiettivi compatibili o incompatibili con questi mezzi di mobilitazione.
Vorrei fare una breve sintesi dei supporti media-politica, per capire meglio la situazione attuale. Scusate la genericità dell’analisi, ma una trattazione dettagliata richiederebbe la stesura di un saggio.
Il medium che ha contribuito di più alla formazione dell’età moderna è sicuramente il libro. Ne La Galassia Gutenberg McLuhan delinea la genesi dell’uomo tipografico.
Il libro permette un’esposizione dettagliata ed articolata delle idee, un uso rigoroso della logica, delle capacità critiche. Nello stesso tempo è alla base di progetti di grande respiro, le grandi narrazioni della modernità. La rivoluzione è una di queste narrazioni. Rispetto alle rivolte episodiche di oggi, la rivoluzione rappresenta un progetto totale e logico, articolato in senso globale rispetto a tutti gli aspetti della società esistente, e, come tale, difficile da mettere in pratica. Sono figli della cultura scritta, tutte le rivoluzioni moderne a partire dalla rivoluzione francese da cui il termine “sinistra” ha origine. Come spesso accade, il termine nasce casualmente da una situazione oggettiva. Il termine “sinistra” viene a caratterizzare la parte progressista della politica, in base al posto occupato dall’ala più radicale nel nuovo parlamento rivoluzionario. Che in qualche modo la sinistra è rimasta, ancora oggi, saldamente legata a quel periodo storico e a quei valori. Crede in obiettivi di ampia portata, rifiuta i nuovi media come sovrastrutturali, ed identifica nei programmi e nei partiti la vera natura della politica.
L’immobilità della sinistra in questo recente passato, è dovuta anche all’attenzione, tipicamente libresca, prestata alla redazione di una teoria articolata nei minimi dettagli, senza un interesse reale per il presente. (leggi tutto)

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Fonte: il Manifesto

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Io cammino in fila indiana

Il nuovo libro di Ascanio Celestini «Io cammino in fila indiana» [Einaudi, 216 pagine], composto da quaranta brillanti racconti.

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«Fatto sta che siamo immobili, ognuno nel suo buco. In un milione di anni nemmeno la mosca ha imparato a salvarsi dal ragno».

Le pagine di questo libro tintinnano come un mazzo di chiavi. Al centro di ogni storia c’è un’immagine, un tono nero di favola, una vertiginosa parabola anarchica: parole che spalancano porte nella testa del lettore.

A voler smettere di camminare in fila indiana, bisogna cominciare a ragionare in cerchio.

C’è un rivoluzionario in bicicletta, che quando arriva al parlamento per buttare la bomba si accorge di non essere il primo: gli tocca mettersi in coda, come alle poste. C’è l’uomo di governo che «quando faccio politica, non ne faccio una questione politica». C’è chi cammina in fila indiana ed è contento di considerarsi solo un numero, tanto da non tollerare che qualcun altro – di certo un sovversivo – gli si affianchi sostenendo di essere semplicemente Mario…

Ogni personaggio procede «sulla superficie sconnessa di un pianeta che pare fermo e invece si muove, perché quando ti muovi piano è quasi come se non ti muovi per niente», consapevole dell’equilibrio precario nel quale si trova, ma consapevole soprattutto che «precipitare è tutto un altro discorso». (leggi tutto)

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Da CARTA.org

Il libro sarà presentato dalla libreria Città invisibile, Carta e il consorzio Città dell’altra economia di Roma sabato 2 aprile alle ore 18, presso la sala convegni Renato Biagetti della Città dell’altra economia [ex mattatoio di Testaccio, largo Dino Frisullo snc], un bel modo per concludere la giornata di mobilitazione nazionale contro la guerra. Per segnalare la vostra partecipazione, per prenotare una o più copie del libro e per informazioni scrivete a info@editoriadellapace.org.

Un altro appuntamento promosso da Ascanio Celestini, Carta e la Città dell’altra economia è in programma martedì 17 maggio a Roma: tenetevi liberi. Vi sorprenderemo.

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TUTTO QUELLO CHE SAI SU DIO È FALSO

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IL LIBRO CHE RACCONTA LA VERITÀ SULLE MENZOGNE

di Russ Kick

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Russ Kick, già curatore del bestseller  TUTTO QUELLO CHE SAI È FALSO  con oltre 100.000 copie vendute solo in Italia, ha realizzato un nuovo lavoro imponente e sbalorditivo quanto i precedenti: un’antologia in cui le migliori firme del giornalismo e della saggistica internazionale si adoperano per smontare e denunciare miti, leggende, segreti e misfatti legati a ogni sorta di religione o culto.

Cristianesimo, ebraismo, islam, buddismo, indusimo, nuove pseudo-religioni… TUTTO QUELLO CHE SAI SU DIO È FALSO raccoglie sia vere e proprie denunce storiche e giornalistiche (costi del clero, omertà, abusi) sia curiosità e stranezze riguardo a miti irrazionali che continuano a imperare in moltissime società (alcune delle quali teoricamente evolute, come quella americana o italiana).

E se non ne avrete ancora abbastanza, questo libro vi condurrà

• nei gulag cattolici, i conventi delle Maddalene, dove ragazze madri ed ex prostitute venivano rinchiuse e sottoposte a ogni sorta di tortura e sopruso.

• nelle parrocchie pentecostali americane dove ogni anno centinaia di persone, seguen do alla lettera un passo del vangelo, maneggiano serpenti velenosi e si fanno mordere, credendo che chi è puro non morirà.

• all’università di Berkeley, dove si organizzano convention islamiche nelle quali si proclama l’esigenza di creare un califfato, di combattere gli infedeli, di convertire il mondo all’Islam.

• in uno dei simboli sacri della cristianità, il Baldacchino del Bernini in San Pietro, dove si può chiaramente notare la riproduzione di ben otto organi genitali femminili (qui documentati da inconfutabili fotografie).

• nei dogmi del giudaismo dominante che si preoccupa quasi esclusivamente di questioni post-Olocausto come i pericoli dei matrimoni fra razze diverse, la minaccia dell’assimilazione e la necessità di proteggere Israele.

• tra le centinaia di esorcisti autorizzati dal Vaticano (tra i 300 e i 400 in Italia, 15 negli Usa e dozzine nel resto del mondo). Molte indagini rivelano che l’esorcismo viene esercitato nella maggior parte dei casi su persone con malattie psichiche.

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Fonte: Nuovi Mondi

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