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Anonymous – Videomessaggio “Operation Blackout” # attacco contro la censura ad Internet #

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“Questa è l’operazione più importante nella storia di Anonymous. Nessuna altra operazione verrà eseguita fino a quando non saremo certi dell’esito positivo di questa azione. Qualsiasi video caricato sarà un aggiornamento su questa operazione.

Diffondere questo volantino! http://www.scribd.com/doc/73211990/Operation-Blackout

Unirsi all’attacco
Digitare nel browser: webchat.anonops.com
copia-incolla: / join # opblackout

TESTO

Cittadini degli Stati Uniti, Siamo Anonymous.

Si tratta di un’emergenza, di un allarme urgente rivolto a tutte le persone degli Stati Uniti. Il giorno che tutti temevamo è purtroppo arrivato. Gli Stati Uniti stanno per censurare Internet. La nostra risposta è chiara: non rimarremo inermi mentre i nostri diritti vengono cancellati dal governo di cui ci siamo fidati. Questa non è una chiamata alle armi, ma una chiamata al riconoscimento e all’azione!

Il governo degli Stati Uniti ha imparato in modo subdolo a come darci un falso senso di libertà. Pensiamo di essere liberi e pensiamo di poter fare quello che vogliamo, ma in realtà ciò che possiamo fare è molto limitato e ristretto, cosa possiamo pensare, e anche come si viene educati. Siamo stati così distratti da questo miraggio di libertà, che ci siamo trasformati in quello da cui cercavamo di fuggire.

Per troppo tempo siamo stati fermi mentre i nostri fratelli e sorelle sono stati arrestati. Durante questo periodo, il governo ha tramato cercando di aumentare la censura attraverso il blocco ISP, blocco DNS, dei motori di ricerca, del web, e una serie di altri metodi che sono contrari ai valori e alle idee  di Anonymous, e dei padri fondatori di questo paese, che hanno creduto nella libertà di parola e di stampa!

Gli Stati Uniti sono stati spesso presi come esempio di paese ideale, libero. Quando l’unica nazione che è nota per la sua libertà ed il rispetto dei diritti comincia ad abusare della sua stessa gente, allora deve iniziare la protesta, anche perché gli altri Stati possono cominciare a percorrere la stessa strada. Non pensate che solo perché non siete un cittadino degli Stati Uniti, questo non possa accadere nel vostro Stato. Non si può aspettare! Si deve fermare tutto prima che inizi il processo di censura. Si devono distruggere i progetti prima che diventino troppo potenti.

Non ha, il governo degli Stati Uniti, imparato dal passato? Non ha visto le rivoluzioni del 2011? Non ha visto che ci opponiamo, e gli oppositori sono ovunque, e che continueranno ad opporsi al potere? Ovviamente il governo degli Stati Uniti pensa di essere fuori da qualsiasi rischio. Questo non è solo una chiamata collettiva di Anonymous all’azione. Sarà un attacco di Distributed Denial Service? Qualche sito web da defacciare contro i poteri corrotti del governo? No. Questo è un appello per internet a livello mondiale è una protesta fisica contro i poteri costituiti. Diffondere questo messaggio ovunque. A Noi non resterà da fare che questo! Dillo ai tuoi genitori, ai tuoi vicini, ai tuoi compagni di lavoro, ai tuoi insegnanti, a chiunque altro incontri. Tutto questo riguarda coloro che desiderano navigare liberamente, in forma anonima, parlare liberamente senza timori di ritorsioni, o di protesta, senza paura di essere arrestati.

Andate in tutti i network IRC, nei social network, nelle comunità online, a comunicare loro dell’atrocità che si sta commettendo. Se la protesta non sarà sufficiente, allora il governo degli Stati Uniti dovrà vedersela con noi che siamo una legione e faremo una dura opposizione al tentativo di censurare Internet, opereremo in modo da scoraggiare anche qualsiasi altro paese che voglia utilizzare la censura.

Noi Siamo Anonymous.
Noi Siamo Legione.
Noi non perdoniamo i censori.
Noi non dimentichiamo la negazione dei nostri diritti come esseri umani liberi.
Al governo degli Stati Uniti, Aspettateci.”


La Rete contro i narcotrafficanti. Ucciso attivista per una denuncia sul Social Network.

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Messico, postare costa la vita

di Elsa Pili

Quarto assassinio in due mesi ad opera del gruppo di narcotrafficanti Los Zetas. Anche questa volta la vittima è un attivista che lavorava in Rete per denunciare le loro attività criminali

Dopo i blogger uccisi all’inizio di settembre e dopo il presunto rapimento di un membro di Anonymous che ha comportato le minacce del gruppo di hacktivisti, Los Zetas tornano a colpire.

Giovedì Anonymous IberoAmerica aveva dichiarato di voler abbandonare l’operazione antinarcos OpCartel poiché il fantomatico membro rapito sarebbe stato rilasciato, accompagnato da un messaggio: “10 persone saranno assassinate per ogni nome di collaboratore di Los Zetas rivelato”. La “guerra” tra i nacrotrafficanti e gli attivisti del web sembrava essersi placata e invece mercoledì 9 novembre il gruppo criminale ha compiuto un altro assassinio.

Pare si tratti di un collaboratore – e co-moderatore – di Nuevo Laredo en Vivo, lo stesso network dove lavorava Marisol Macias Castaneda, anche lei brutalmente assassinata poco più di un mese fa. Il corpo di “Rascatripas” – questo il suo nickname sul sito – è stato trovato senza vita e decapitato dietro una statua di Cristoforo Colombo a un miglio dal confine col Texas. Accanto al corpo un messaggio: “Ciao, sono Rascatripas e questo mi è accaduto perché non avevo capito che non avrei dovuto pubblicare cose sui social network”. (leggi tutto)

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Fonte: Punto Informatico

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Anonymous contro il pedoporno

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Stavolta per gli hacktivisti non è il potere l’obiettivo da colpire, ma l’underground criminale online che si cela nelle darknet

di Claudio Tamburrino

Il gruppo di hacktivisti Anonymous ha dichiarato guerra a quello che definiscono “Dark Net”: quella parte oscura della Rete, dove si nascondono anche pedofili per scambiare informazioni e immagini di abusi sui minori.

Gli hacktivisti avrebbero trovato tracce di questo circuito quando sono incappati su Hidden Wiki, servizio nascosto di Tor, in una pagina denominata “Hard Candy” e contenente, fra l’altro, una lista di siti dediti alla pedofilia.
In seguito a questa scoperta gli hacker hanno provveduto a seguire queste tracce e hanno trovato un minimo comun denominatore nel servizio di hosting comune Freedom Hosting.

Fra i primi obiettivi del gruppo vi è ora il forum chiamato Lolita City e, appunto, l’hosting Freedom Hosting: gli hacktivisti hanno promesso di costringere il sito offline, insieme agli oltre 100GB di materiale pedopornografico che gli hacker dicono contenga.     (leggi tutto)

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Fonte: Punto Informatico

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