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“Girlfriend in a coma” docu-film di Bill Emmott sull’Italia in coma

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Mala Italia o Buona Italia. Il nostro si sa è il paese delle contraddizioni e dei paradossi per eccellenza. Divisi tra genio e malvagità, arte e ignoranza, malasanità ed eccellenza, le criticità del Belpaese si sono acutizzate e sono venute alla luce in modo chiaro e delineato negli ultimi cinque anni, come esempio lampante della crisi che sta agonizzando l’Europa. L’Italia, che è entrata a fare parte della temuta zona di confine in cui sono relegati i cosiddetti Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna), sta attraversando un momento difficile. Eppure a sentir parlare chi annovera qualche primavera in più, la situazione del paese di Dante e Leonardo è sempre stata al limite e mai del tutto prospera. Tuttavia i nostri genitori sembrano essere sopravvissuti tutti, accumulando una buona ricchezza privata, superiore alla media europea. Forse in Italia si tende a pensare che “in fondo si stava meglio quando si stava peggio”e non è escluso che tra vent’anni ricorderemo questo inizio millennio proprio seguendo lo stesso spirito.

Per criticare l’Italia non bisogna poi metterci molto impegno, forse anche perché i primi accusatori feroci del modo in cui funzionano le cose nel nostro paese, siamo noi stessi. Ciò nonostante sembra che le disapprovazioni e le analisi non bastino mai e c’è sempre qualcuno pronto a ritornare sul discorso mafia, criminalità, politica scadente, corruzione, assenteismo, immoralità. Mali atavici che purtroppo caratterizzano l’Italia già prima del 1861, ma che tuttavia non hanno impedito lo sviluppo ( seppur non avendone consentito tutto il potenziale) delle arti, dei migliori cervelli in giro per il mondo, dell’industria, dell’impresa, che raggiungono in ogni campo livelli d’eccellenza.

A ricordarci che gli italiani devo risollevarsi da soli e indipendentemente da questa situazione di stasi ci ha pensato stavolta l’ex caporedattore dell’Economist, Bill Emmott, che ispirandosi al suo libro “Good Italy, Bad Italy” ha realizzato un docu-film dedicato al nostro paese dal titolo “Girlfriend in a coma”. Già dal titolo e dal trailer, la trama che il documentario intende perseguire è abbastanza chiara. Si susseguono diverse interviste ad attori, giornalisti, imprenditori, che raccontano la situazione di dissesto, ma di enorme potenziale inespresso che caratterizzano l’Italia. Una panoramica realizzata attraverso una raccolta di punti di vista, alcuni speranzosi, altri dubbiosi e scoraggiati. Un film per farci riflettere ancora una volta sui nostri limiti e capacità.

Giudicate voi se ne avevamo bisogno oppure no, a fronte degli avvenimenti che si sono susseguiti in Italia negli ultimi dodici mesi. Certo la strada è ancora lunga, ma per percorrerla più in fretta non dovremmo forse smetterla di rimuginare nel passato? “Cosa fatta capo ha”, tanto vale imparare dall’esperienza per evitare gli stessi errori.

TRAILER

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Fonte:  TAFTER

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Archibugi: su Raiuno corto contro la violenza sulle donne

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Archibugi in tv contro la violenza sulle donne con Giulia ha picchiato Filippo

Ventiquattro minuti di cinema firmati Francesca Archibugi per entrare nei centri antiviolenza i quali, nell’immaginario dei più, sono percepiti come “valli di lacrime” dove si rifugiano donne che non hanno più nulla da perdere. In realtà i centri sono ben altra cosa.
Con Giulia ha picchiato Filippo, Differenza Donna, Associazione contro la violenza alle donne, ha collaborato con il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel realizzare un lavoro in grado di stimolare una riflessione e proporre delle vie d’uscita da ciò che è diventato un fenomeno sempre più allarmante. La regista Francesca Archibugi presenta così un lavoro che mescola la precisione dell’inchiesta con la creatività della fiction (protagonisti Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca e Lucia Mascino).
Rai Uno ha scelto di programmare Giulia ha picchiato Filippo per celebrare domenica 25 novembre la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. A seguire l’anticipazione su RAI Uno, Differenza Donna diffonderà il lavoro firmato da Archibugi nelle università, nelle scuole, nelle sedi istituzionali e nei festival non solo cinematografici.
Il documentario è un’iniziativa voluta e finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri con risorse del Fondo sociale europeo per le Regioni Obiettivo Convergenza, nell’ambito del 1° Piano Nazionale contro la violenza di genere e lo stalking.

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Raiuno domenica 25 novembre ore 15,30

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Fonte: 35mm.it

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In Nome del Popolo Italiano

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Zalab presenta:

In Nome del Popolo Italiano (doc, 7’, Italia, 2012)
di Gabriele Del Grande e Stefano Liberti

Padri di famiglia, lavoratrici, ragazzi e ragazze nati in Italia. Al centro di identificazione e espulsione (CIE) di Roma ne arrivano ogni giorno. Non hanno commesso alcun reato, eppure rischiano di passare 18 mesi dietro le sbarre in attesa di essere espulsi. La loro detenzione è convalidata da un giudice di pace. In nome del popolo italiano. Basta un permesso di soggiorno scaduto. Lo dice la legge e questo basta a tranquillizzare l’opinione pubblica e a rimuovere il problema. Noi però abbiamo deciso di andare a vedere. Ne è nato un documentario breve, un viaggio per immagini e storie nel CIE di Roma. Perché siamo convinti che mostrare quei luoghi e ascoltare quelle voci significa rompere una definizione. E ribadire che nessun essere umano è illegale. Nemmeno quando lo dice una legge.

In nome del popolo Italiano è il primo di una serie di documentari brevi prodotti da ZaLab con il sostegno di Open Society Foundations sulle più gravi emergenze democratiche dell’Italia di oggi. Lo scopo dei mini-doc è raccontare le molte violazioni di diritti fondamentali che attravesano il paese e raccogliere la voce di chi le vive sulla propria pelle, fuori dagli schemi e dalle semplificazioni giornalistiche. I documentari brevi di ZaLab nascono per la diffusione sul web e nell’ambito di campagne di sensibilizzazione e advocacy.

In nome del popolo Italiano è da oggi su ZaLab.org

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