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Anonymous – #CIE.: Immediata chiusura dei lager di Stato. Sotto attacco Polizia ed Interno

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CIE

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mercoledì 18 dicembre 2013

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“Questa azione vuole manifestare la sua vicinanza ai nostri fratelli ed alle nostre sorelle migranti che, come è emerso, oltre ad esser stati ingiustamente reclusi in condizioni disumane,sono stati addirittura torturati. In Italia vi sono ben 2 tipi diversi di campi di concentramento o internamento: gli ospedali psichiatrici giudiziari ed i Centri di Identificazione ed Espulsione.

Ricordiamo che in molti, in questo esatto momento stanno languendo in queste strutture, privi di libertà, spesso torturati e dimenticati. La tortura è pratica immonda ed inaccettabile,tuttavia è necessario sottolineare che in molti casi queste persone non hanno commesso alcun reato. I governi passano, ma purtroppo lo stato resta, e con questo permangono le gerarchie le chiese e polizie, i padroni usurpatori ed i gendarmi aguzzini.

Anonymous aborrisce la gerarchia dello stato atta sola a perpetrare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e la devastazione della natura.

Alfano tu cerchi i colpevoli ma il colpevole di tutto ciò, sei tu stesso, il governo ed il parlamento. Politicanti di ogni sorta che governate questo paese siamo certi che, seguendo l’esempio di bergoglio userete questa ennesima emergenza umanitaria a Lampedusa per dar lustro alle vostre immonde persone difronte ai media indignati, ma subito dopo le cose torneranno ad essere quelle di prima.

Invochiamo l’immediata chiusura dei lager di stato (C.I.E. ed ospedali psichiatrici giudiziari) e l’immediata liberazione di chi vi è detenuto.

Sia maledetto il potere omicida dello stato e la cricca parassitaria che di volta in volta si succede al governo.

letta , alfano siete colpevoli del reato di tortura. Il vostro potere è indegno di esser riconosciuto.

We are Anonymous
We are legion
We do not forgive
We do not forget
Expect us
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TANGO DOWN! #FreeAnons

Disservizi dalle 17.00 di oggi

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Fonte: anon-news
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In Nome del Popolo Italiano

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Zalab presenta:

In Nome del Popolo Italiano (doc, 7’, Italia, 2012)
di Gabriele Del Grande e Stefano Liberti

Padri di famiglia, lavoratrici, ragazzi e ragazze nati in Italia. Al centro di identificazione e espulsione (CIE) di Roma ne arrivano ogni giorno. Non hanno commesso alcun reato, eppure rischiano di passare 18 mesi dietro le sbarre in attesa di essere espulsi. La loro detenzione è convalidata da un giudice di pace. In nome del popolo italiano. Basta un permesso di soggiorno scaduto. Lo dice la legge e questo basta a tranquillizzare l’opinione pubblica e a rimuovere il problema. Noi però abbiamo deciso di andare a vedere. Ne è nato un documentario breve, un viaggio per immagini e storie nel CIE di Roma. Perché siamo convinti che mostrare quei luoghi e ascoltare quelle voci significa rompere una definizione. E ribadire che nessun essere umano è illegale. Nemmeno quando lo dice una legge.

In nome del popolo Italiano è il primo di una serie di documentari brevi prodotti da ZaLab con il sostegno di Open Society Foundations sulle più gravi emergenze democratiche dell’Italia di oggi. Lo scopo dei mini-doc è raccontare le molte violazioni di diritti fondamentali che attravesano il paese e raccogliere la voce di chi le vive sulla propria pelle, fuori dagli schemi e dalle semplificazioni giornalistiche. I documentari brevi di ZaLab nascono per la diffusione sul web e nell’ambito di campagne di sensibilizzazione e advocacy.

In nome del popolo Italiano è da oggi su ZaLab.org

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Santa Maria Capua Vetere (CE): i migranti “prigionieri per scelta..” !!

Non l’avevate capito!!? I migranti reclusi nella ex-caserma Andolfato ci stavano di loro volontà! E se si lanciavano dai muri invece che uscire dalla porta sarà perchè gli arabi sono strani, si sa… ora però si fanno le cose sul serio e non possono più uscire…

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di Alf  Dv

Riassumiamo l’assurda e scandalosa gestione delle udienze di convalida che si stanno tenendo in queste ore per duecento profughi e migranti dal Nord Africa trattenuti nella caserma Andolfato di Santa Maria Capua Vetere.

Come sapete questa Caserma è stata trasformata in un CIE, con un’ordinanza governativa, la sera del 21 aprile. Ma i migranti vi sono detenuti  in maniera del tutto illegittima, (senza un ordine formale di trattenimento e quindi anche senza una convalida di una qualsivoglia autorità giudiziaria), dalla mattina di sei giorni fà, lunedi 18 aprile. Prima ancora erano stati detenuti per altri sei giorni sulla nave militare Excelsior partita da Lampedusa il 12 aprile e trasformatasi in una specie di prigione galleggiante. (Una nave non attrezzata nemmeno al trasporto passeggeri…).

Perciò i giudici di pace (dott. Capone e dott.ssa Della Valle) che dalla tarda mattinata di oggi stanno celebrando le udienze di convalida, non hanno evidentemente i termini per confermare il trattenimento dei migranti, essendo abbondantemente trascorso il tempo massimo di 48 + 48 ore previsto dalla normativa (max 48 ore per avvisare il giudice di pace dopo il trattenimento e altre 48 ore al max per l’udienza di convalida).

Dovrebbero perciò obbligatoriamente scarcerarli!

Questa cosa è stata aggirata con un incredibile imbroglio e ancor più con un’incredibile arroganza:

la permanenza dei migranti nell’ex-caserma Andolfato dalla mattina di lunedi 18 alla sera di giovedi 21 aprile (quella sulla nave non viene neppure presa in considerazione) non sarebbe stata in forma coatta ma volontaria!!

Questo sulla base di un foglio che la croce rossa ha fatto firmare all’ingresso nella caserma, in cui “accettavano” quella sistemazione… Ora, a parte che diverse firme sono false, è chiaro che tale attestato non vale nulla visto che nessuno può rimettere la disponibilità della propria libertà ad altri. Si trattava semplicemente della disponibilità ad essere alloggiati e non evidentemente “trattenuti”. E qui viene l’assunto più incredibile della Questura: “In questi giorni i migranti non sono stati imprigionati, ma semplicemente non hanno mai chiesto di uscire o manifestato tale volontà in qualche modo” !!

Questa versione impresentabile è stata invece fatta propria dai giudici di pace, malgrado le proteste degli avvocati e le verbalizzazioni di segno contrario dei migranti. Il meno scorbutico dei due “giudici” ha tranquillamente fatto presente che questi erano gli “ordini” del questore, che insomma “bisogna convalidare tutti”…

Così queste persone costrette in gabbia, confinate in una tendopoli perennemente al sole e perfino drogate con il bromuro nell’acqua (come ci ha rivelato un addetto della croce Rossa) vengono pure sbeffeggiate!  Queste persone che sono saltate da un muro alto sei metri, che si sono fratturate gambe e braccia, che sono state caricate e fermate coi lacrimogeni, investite dalle volanti della polizia mentre tentavano la fuga… hanno fatto tutto questo semplicemente perchè… non volevano uscire dalla porta!!?

Perchè mai poi la polizia li conteneva nel campo facendo ampio uso di blindati, celere e lacrimogeni e una volta scappati li riprendeva (http://www.facebook.com/media/set/fbx/?set=a.10150164442177120.295011.526742119) non è dato ovviamente saperlo…

E’ una roba incredibile… con la quale stanno confermando a tutti il fermo nel CIE!

Il funzionario responsabile della polizia, interrogato in udienza, ha perfino verbalizzato di “non essere informato se i migranti avessero o meno la facoltà di uscire…”  Kafka al confronto era un dilettante.

Infine l’ultimo “dettaglio”: la Questura aveva scelto di datare la notifica del provvedimento di respingimento e del conseguente trattenimento nella struttura alla sera del 21 aprile… ma poichè ora hanno capito che è impossibile completare le convalide stanotte (alla mezzanotte siamo ancora a 70 su circa 200) e forse anche per lunedi 25, allora senza farsi problema hanno cancellato dalle notifiche la data del 21 aprile e hanno scritto 23 aprile… come ha potuto verificare di persona pure un giornalista del tg3. Per non uscire nuovamente da questi termini già arbitrari…!

Si tratta in generale di un palese e gravissimo imbroglio per aggirare i diritti fondamentali di queste persone pur di salvaguardare l’arroganza della sovranità più brutale. Proprio mentre la militarizzazione delle frontiere mostra tutta la sua ottusa vulnerabilità di fronte alle istanze di libertà di migliaia di donne e di uomini.

Ci aspettiamo che chiunque legga questo comunicato gli dia il risalto, lo scandalo e la reazione che merita!

 

Diffondiamo il più possibile!

 

Antirazzisti campani

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