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Docu-film: “Pino Daniele – Il tempo resterà” di Giorgio Verdelli

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Il sentito  omaggio  di  Marcello Polizzi  al grande  artista  partenopeo Pino Daniele nella recensione del film-evento Il tempo resterà di Giorgio Verdelli.

 

Je stò vicino a te

“In questa vita c’è bisogno di più anima” cantava Pino Daniele in un suo famoso brano. E c’è tanta anima in Il tempo resterà che pretende di arrivare all’anima stessa dello spettatore, e ci riesce. O quanto meno è arrivato alla mia e sicuramente a tanti che come me sono nati e cresciuti a Napoli, dove la musica di Pino è la musica della città.

Prima di tutto però chi scrive necessita qui di una vera e propria dichiarazione d’intenti, sottolineando di essere necessariamente lontano dalla ricerca di una qualsivoglia obiettività analitica e lasciandosi per lo più andare ad un omaggio, ad un atto d’amore; sovvertendo magari qualche piccola regola, a partire forse da quell’impersonalità che spesso contraddistingue un buon critico e per questo chiedendo venia a tutti i puristi.

D’altronde potrebbe risultare non semplice parlare in altra maniera de Il tempo resterà, docu-film che non risulta essere una biografia né tantomeno un’agiografia, ma un’opera che pare infischiarsene delle regole ed in cui il regista Giorgio Verdelli riversa sinceramente tutta la sua passione, il cuore, i ricordi – ed assieme ai suoi, quelli di artisti, musicisti, amici di una vita, i vecchi e i nuovi – che danno voce a questo bel mosaico d’emozioni. Non scoviamo, come detto, una tendenza agiografica, seppure è sempre vero che Napoli la religiosità la conserva nel sangue, nel sacro e nel profano della sua anima ambivalente, non sottraendo naturalmente a questo neppure la “santificazione” dei suoi figli prediletti. E Pino Daniele è il suo figlio più caro, anzitutto figlio del popolo, carne e sangue frutto di una tradizione ricercata e al contempo spezzata, superata.

Ecco allora l’anima verace e innovatrice dell’artista: anima come parola e concetto che ritorna perché le sue canzoni e la sua musica hanno realmente incarnato il popolo partenopeo, più di ogni altro autore, cantautore, musicista o come lo si voglia identificare. Più che una sola, le sue sono state anime diverse, capaci di dar voce ad una voglia di ricerca, di rinnovamento e cambiamento. Questi sono infatti gli aspetti che maggiormente emergono dal documentario, che fa luce sul peso e l’importanza della rivoluzione culturale, simbolica e ovviamente musicale di cui Pino Daniele divenne il portavoce sul finire degli anni ’70. Un vero cambio di paradigma in una Napoli in pieno fermento, un’eruzione di cultura nuova che coinvolse ogni ambito artistico.

Tutto ciò si respira ancora oggi attraverso le canzoni e la musica di Pino, così profonda da contenere non solo la tradizione della sua terra ma anche e soprattutto quella lontana e vicina del blues, del jazz e delle sonorità mediorientali o sud americane, perfettamente equilibrate in un virtuosismo strumentale, orgoglio non solo napoletano ma nazionale. Un magma di sonorità e di volti racchiusi sempre però in quella veste genuina e autentica di bluesman, attitudine esistenziale oltre che musicale, instillando la rabbia e la tristezza di questa musica americana nella drammaticità e la dolcezza della terra del Vesuvio. Figlia di questa magia alchemica è l’“appocundria”, termine inventato da Pino a dimostrazione della sua inesauribile verve sperimentale ed improvvisatrice, espressione di un preciso stato d’animo, non proprio tristezza né nostalgia e neppure esattamente malinconia: è semplicemente “appocundria”, e basta. E forse è solo una personale “appocundria” che tra queste righe si è serenamente tentato di sciogliere.

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Trailer ufficiale (HD)

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Fonte: Leitmovie Associazione Culturale

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Martedì 3 dicembre 2013 – Vinicio Capossela e Andrea Segre presentano “Indebito”

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indebito_LOC

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In diretta via satellite
dal Cinema Anteo di Milano

Vinicio Capossela e Andrea Segre presentano
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INDEBITO
Quando la musica diventa ribelle

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.MARTEDI’ 3 DICEMBRE
ore 20.30
solo per un giorno al cinema

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Se l’uomo capisse che si vive soltanto una volta e mai più, se la gente si rendesse conto di questo, probabilmente non sarebbe disposta a passare la vita come la passa. Allora questa musica è rivoltosa perché accende in noi la consapevolezza che ogni attimo è eterno perché è l’ultimo ed è quello che ci invidiano gli dei.
Vinicio Capossela

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Dopo il successo riscosso al Festival di Locarno Indebito arriva nei cinema italiani solo per un giorno con una speciale diretta via satellite introdotta da Capossela e Segre.

Unite un tema di assoluta attualità (la crisi, e specificamente la crisi greca), un regista pluripremiato reduce dai successi internazionali di La Prima Neve e Io sono Li (Andrea Segre) e un cantautore sensibile e immaginifico (Vinicio Capossela). E’ così che nasce Indebito, il film che narra la crisi del paese culla di tutta la cultura occidentale, la terra per cui oggi siamo quello che siamo. La frase “non siamo mica la Grecia” – dice Capossela – dovrebbe essere sostituita dalla più Kennediana, “siamo tutti greci”, perché in Grecia è in questo momento più scoperto ed evidente il meccanismo economico, sociale, politico in via di sperimentazione in tutti gli altri paesi. Per una volta questo paese sembra essere più avanti su una strada che è la stessa per molti”.


Un viaggio accompagnato delle note e dalle parole del rebetiko, una musica anticonvenzionale, dalla storia affascinante, con la quale Capossela e Segre tracciano il ritratto tragico e ribelle di un paese in cui la crisi economica ha svuotato di valore tutto ciò che non ha un prezzo. Sono canzoni che mettono a nudo l’uomo e percorrono la pellicola come una radiografia dell’anima, a ricordarci che, nonostante la crisi, resta la nostra integrità di uomini, la voglia di cambiare le cose e preferire la rabbia alla paura. Uno straordinario affresco che sovrappone mito e attualità urbana, gettando uno sguardo sulle origini dell’uomo. Un modo di guardare il tramonto d’Occidente alla luce dell’aurora che lo ha generato, per cercare di ritrovarne la forza.

Dopo il successo riscosso al Festival di Locarno e a quello di Internazionale a Ferrara, Indebito -scritto da Vinicio Capossela e Andrea Segre con la regia di Andrea Segre- viene proposto nelle sale italiane con un appuntamento unico nel suo genere. Il film verrà infatti trasmesso in uno spettacolo unico il 3 dicembre alle 20.30 con una speciale diretta via satellite dal cinema Anteo di Milano. Sul grande schermo gli spettatori troveranno infatti gli stessi Capossela e Segre che presenteranno il film al loro pubblico guidandolo in un viaggio tra rebetiko e passione civile per mettere a nudo la natura più vera dell’uomo.

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Indebito è presentato nelle sale italiane da Jolefilm, La Cupa e Nexo Digital. Arriva al cinema in collaborazione con MYmovies.it, il Saggiatore, Internazionale e Radio Due.

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Qui  consulta l’elenco delle sale che programmano l’evento!

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Trailer

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Fonte: nexodigital.it

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Genova 2001/G8: telefonata choc tra due poliziotti dopo la morte di Giuliani

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Genova G8

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Allucinante e terribile telefonata tra due poliziotti dopo la morte di Carlo Giuliani. Da poco è stato colpito Carlo e i due agenti definendo i manifestanti “zecche del cazzo”  si vantano di un buon risultato: 1 a 0.

L’audio è stato tratto dal docu-film “The Summit” sui tragici fatti del luglio 2001.

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The Summit –> Nelle sale da giovedì 21, il film The Summit  sarà presentato lunedì 25 febbraio al cinema Portico di Firenze alla presenza degli autori Franco Fracassi e Massimo Lauria.

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