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Bologna [DIRETTA] per lo sgombero dell’ExTelecom. Solidarietà agli occupanti da tutta Italia.

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Verso le 7 di questa mattina ingenti forze di polizia hanno bloccato entrambi i lati dell’Ex Telecom di via Fioravanti per procedere alle operazioni di sgombero della struttura occupata il 4 dicembre 2014 e che dà casa a centinaia e centinaia di persone che una casa non possono permettersela a causa della crisi.

Immediatamente è scattata la resistenza degli occupanti, che in circa 150 sono saliti sul tetto e dall’alto incitano il presidio solidale formatasi immediatamente per sostenere lo sforzo contro un atto repressivo che rende bene conto della miseria di una gestione dell’emergenza abitativa improntata non a risolvere i problemi ma a continuare a riprodurli.

Dopo qualche decina di minuti il presidio è stato caricato dalle forze dell’ordine che vogliono impedire alcun tipo di solidarietà attiva a chi sta portando la resistenza sul tetto.

Durante le cariche un solidale è stato ferito ad una mano, probabilmente rotta a seguito della brutalità dell’intervento poliziesco. Invitiamo tutti e tutte a raggiungere il presidio di via Fioravanti immediatamente a ridosso dell’Ex Telecom e a sostenere in ogni modo possibile lo sforzo di chi resiste sui tetti! 

Aggiornamento ore 9:

seconda carica nei confronti del presidio solidale in via Fioravanti, che provoca almeno due feriti lasciando sangue sul pavimento ma non spostando dalla strada il presidio, che continuiamo ad invitare a raggiungere. E’ la polizia che attacca nervosamente, per cercare di eliminare ogni segno pubblico tangibile di solidarietà verso gli occupanti che resistono sul tetto mentre la polizia all’interno ha raggiunto le madri e i bambini piccoli e inizia a intimidirli. Sul tetto avanza la resistenza, per aggiornamenti più puntuali seguire la pagina Fb di Social Log.

Aggiornamento ore 10

Continua la resistenza sul tetto, mentre un assordante cacerolazo è in corso sia da dentro l’ExTelecom che fuori, nel presidio solidale che si ingrossa sempre più. Una compagna è in ospedale, portata dall’ambulanza che ha potuto raggiungere il presidio solo dopo diverso tempo, dato che il blocco del traffico conseguente alle operazioni di sgombero sta paralizzando la zona. Due compagni hanno riportato ferite alle mani e alla testa durante le cariche, mentre gli assistenti sociali all’interno dell’ExTelecom – coadiuvati da un’aggressiva polizia –  dopo aver terminato le prime finte manfrine cercano di intimidire la resistenza, minacciando conseguenze dure per gli occupanti se questi non si piegheranno ad accettare le (non)soluzioni che stanno venendo proposte. Alcuni poliziotti hanno detto a donne e bambini di staccarsi dai “delinquenti” che resistono sul tetto, ottenendo in cambio un forte rifiuto e un’ulteriore intensificazione della resistenza ad uno sgombero inaccettabile!

Aggiornamento ore 11:

Da tante città d’Italia inizia ad arrivare solidarietà. Appuntamento solidale a Brescia stasera ore 18 di fronte alla Prefettura di Piazza Paolo VI. A Roma lanciato un presidio per le 17,30 a Porta Pia con tutte le occupazioni capitoline che espongono striscioni di incitamento alla resistenza, mentre messaggi di complicità giungono da tutto il movimento di lotta per la casa nazionale, all’interno di un quadro che ha assume sempre più valenza nazionale. La situazione al momento è in stallo, continua la resistenza sul tetto mentre il presidio, sempre più largo quanto a numeri, comunica a cori con chi è dentro la volontà di non mollare. Cacerolazo dei bambini occupanti all’interno della struttura vengono ripresi dai tanti bambini delle altre occupazioni che arrivano a sostenere il presidio, fra poco un audio dal tetto dove continua la battaglia per continuare a dare futuro ad una pagina meravigliosa di lotta!

Aggiornamento ore 11.30:

Qui un audio dal tetto dell’Ex Telecom che testimonia la vitalità della resistenza e l’importanza di assumersi collettivamente in ogni forma possibile la difesa dello stabile di via Fioravanti! Per una continua narrazione testo/video seguite la pagina Facebook di Social Log, chi è a Bologna accorra a sostenere la resistenza che è tuttora in corso e non è minimamente intenzionata a mollare la presa!

Aggiornamento ore 13.30

Si mangia sia sul tetto che al presidio, dove i tanti e tante solidali che aggiunto via Fioravanti stanno di fatto inscenando una vera e propriagara di solidarietà, facendo nascere banchetti dove distribuiscono te è biscotti piuttosto che primi piatti di pasta. La situazione rimane in stallo, con gli occupanti e le occupanti che resistono in assenza finora di alcuna risoluzione credibile della questione avanzata dalle istituzioni; ovviamente nessuno ci sta a lasciare una casa così sudata e vissuta poi negli ultimi due anni in mancanzadi soluzioni reali! Anche il mondo della formazione bolognese a partire dai Partigiani della Scuola Pubblica si mobilita contro quanto sta accadendo rilanciando anche la lotta contro l’art.5 che vieta ai bambini occupanti di poter andare a scuola; dall’università in lotta contro il nuovo ISEE arriva un corteo solidale che raggiunge via Fioravanti; alcuni studenti dell’IC7 hanno raggiunto il presidio in solidarietà al loro compagno di classe Mohamed, che in questo momento è dentro all’Ex Telecom. Intanto presidi solidali sono stati chiamato anche a Brescia, Alessandria e Roma. L’invito è sempre quello: raggiungere il presidio, esprimere in ogni modo la solidarietà!

Aggiornamento ore 14:15

La celere indossa i caschi dentro l’ ExTelecom e porta via i bambini dai genitori facendosi spazio con i manganelli! Un bambino con problemi respiratori è stato portato via in ambulanza, mentre intanto si continua a dividere gli altri figli dalle loro madri.

Aggiornamento ore 15:30

I pompieri stanno entrando dentro all’ Ex-telecom con l’obiettivo di provare a raggiungere i resistenti sul tetto! Uomini,donne e bambini non vogliono cedere di un millimetro.. quella é la loro casa! Continua la diretta audio/video/testo sul Facebook di Social Log .

Aggiornamento ore 14:15

La celere indossa i caschi dentro l’ ExTelecom e porta via i bambini dai genitori facendosi spazio con i manganelli! Un bambino con problemi respiratori è stato portato via in ambulanza, mentre intanto si continua a dividere gli altri figli dalle loro madri.

Aggiornamento ore 15:30

I pompieri stanno entrando dentro all’ Ex-telecom con l’obiettivo di provare a raggiungere i resistenti sul tetto! Uomini,donne e bambini non vogliono cedere di un millimetro.. quella é la loro casa! Continua la diretta audio/video/testo sul Facebook di Social Log

Aggiornamento ore  16:15

Mentre si susseguono le operazioni di sgombero e si ha notizia di un occupante con la mandibola spaccata a causa dei calci dati dalla celere, la resistenza continua dentro e fuori dallo stabile. La rete Eat The Rich ha indetto una cena solidale direttamente davanti al presidio stasera alle 20:30. Questa lunga giornata sta vedendo anche il gran protagonismo degli occupanti e delle occupanti di Via Mario De Maria e Mura di Porta Galliera,presenti dal primo mattino, e che hanno rilanciato con forza la marcia cittadina di Social Log di Sabato prossimo.

Aggiornamento ore 17:45

Continua la resistenza: dopo dieci ore occupanti ancora all’interno dell’ ExTelecom e sul tetto con i pompieri che faticano ad accelerare le loro operazioni, mentre sotto il presidio copre più lati dello stabile e la celere continua a presidiare in forze l’ingresso

Aggiornamento ore 18:05

Dopo una assemblea sul tetto, gli occupanti hanno ritenuto accettabile la proposta fatta dagli assistenti sociali che promettono un alloggio per tutti. Si sono promessi di riconfrontarsi non appena tutti scenderanno dal tetto per stabilire se la proposta si possa ritenere realmente soddisfacente. roma_porta_pia

Nel frattempo a Roma è stato caricato il presidio solidale chiamato di fronte al Ministero delle Infrastrutture, a Porta Pia . Utilizzati idranti per disperdere la folla. Un ragazzo in preda a malore è stato portato via in ambulanza, un altro è in ospedale. L’uso di idranti ha persino distrutto un semaforo. Cariche anche contro il presidio solidale ad Alessandria, in una giornata di lotta per il diritto all’abitare che sta facendo parlare di sè in tutto il Paese 

Aggiornamento ore 19:30

Il presidio solidale sotto l’ExTelecom continua a crescere in numero ribadendo che nessuno se ne andrà se non ci sarà una soluzione soddisfacente per tutti gli occupanti

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Fonte: INFOaut

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Napoli: studio medico gratuito per gli indigenti ed i poveri

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Via dei tribunali (centre historique)

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Napoli, via dei Tribunali. Ecco il centro medico gratuito


Una strana e iniqua politica fiscale: prendere ai poveri per dare ai ricchi e ai benestanti

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uguaglianza

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di Pio Russo Krauss

La nostra Costituzione prescrive che le tasse devono rispondere al principio della progressività: chi ha di più deve dare proporzionalmente di più. In Italia da molti anni le cose non vanno proprio così. In un precedente messaggio (il 9 del 16/3/15, presente sul nostro sito e sulla pagina facebook) facevamo una breve storia delle aliquote IRPEF (la tassa sui redditi delle persone fisiche) ed era evidente che dal 1975 in poi, soprattutto dagli anni ’80 in poi, si sono sempre più ridotte le tasse a ricchi e benestanti mentre sono state aumentate sempre più alle persone con basso reddito. Negli anni ’70 c’erano scaglioni di reddito con aliquote del 50, 60 e perfino 80%, mentre oggi l’aliquota massima (sopra i 75.000 euro lordi annui) è del 43%: quindi un super-ricco e una persona che guadagna 3.000 euro al mese sono tassati con la medesima aliquota. Addirittura più volte è successo che l’aliquota effettiva (quella che considera anche detrazioni, deduzioni ecc.) era più alta per chi era di basso reddito rispetto a chi era benestante.
Oltre alla tassa sulle persone fisiche ci sono le tasse sui patrimoni e quella sul valore aggiunto (l’IVA).
In Italia, a differenza di altri Paesi, non esiste una vera imposta sul patrimonio (cioè una “patrimoniale soggettiva”, che tassa l’intero patrimonio di un soggetto), le tasse patrimoniali colpiscono solo alcuni “possessi”: le case, i terreni, l’eredità, i titoli finanziari. Le tasse patrimoniali esistono in tutti i Paesi avanzati, perché si ritiene, giustamente, che un proprietario di case o terreni o azioni o quadri d’autore o gioielli o yacht, anche se ha un reddito uguale ad un altro cittadino che non ha alcuna proprietà è più ricco di quest’ultimo e, quindi, deve contribuire di più. Il principio che chi ha di più deve dare di più non risponde solo ad un principio di giustizia, ma anche a fare in modo che lo Stato abbia risorse sufficienti per pagare i servizi ai cittadini (sanità, istruzione, polizia, strade, tutela dell’ambiente ecc.) e ad evitare che le disuguaglianze economiche siano troppo grandi, perché ciò frena lo sviluppo economico, aumenta la criminalità e non favorisce il benessere globale del Paese.
Le tasse patrimoniali hanno una funzione in più: quella di orientare i risparmi di ricchi e benestanti verso attività produttive oppure culturali, artistiche, sociali (ciò soprattutto se si incentiva il finanziamento di queste attività tramite agevolazioni fiscali).
In Italia non solo non c’è e non c’è stata una “tassa patrimoniale soggettiva” (sull’intero patrimonio di un soggetto), ma dal 1995 al 2010 si sono presi vari provvedimenti per alleggerire quelle poche tasse patrimoniali esistenti (in particolare le imposte sulla casa e sulle successioni). Contemporaneamente è andata aumentando la tassazione generale, in particolare le imposte sui redditi delle persone fisiche (con le inique storture che abbiamo descritto nel messaggio 9 del 16/3/15). Così, mentre nel 1995 le tasse patrimoniali contribuivano per il 9,8% al totale delle entrate tributarie dello Stato, nel 2010 il loro contributo si era ridotto al 5,9%. Quindi lo Stato ha spremuto sempre più le persone di basso e medio reddito e sempre meno i ricchi e i benestanti. Secondo vari studiosi tale iniqua politica fiscale è stata tra le cause della profonda crisi economica che l’Italia dal 2008 sta vivendo.
L’attuale situazione italiana vede il 20% ricco o benestante possedere il 62% della ricchezza del Paese e il 20% povero o di basso reddito possedere lo 0,4% della ricchezza.
Di quel 20% ricco e benestante tutti sono proprietari della prima casa (e anche della seconda: basta che sia intestata al coniuge e che questi si prenda la residenza nel luogo di villeggiatura dove è situata la casa). Tra quel 20% che possiede appena lo 0,4% della ricchezza i proprietari di casa sono pochissimi. Se si abolisce l’IMU, la tassa sulla casa, il 20% ricco o benestante sarà molto avvantaggiato da tale provvedimento, mentre il 20% di poveri e persone di basso reddito non avrà alcuna agevolazione. L’abolizione della tassa sulla casa è quindi un provvedimento che aumenta le disuguaglianze economiche e avvantaggia chi ha di più.

Abbiamo visto che in Italia non esiste una patrimoniale soggettiva (che tassa cioè il patrimonio complessivo del cittadino), ma singole imposte su singoli “possessi” (es. la casa, i terreni, l’eredità, i titoli finanziari). Una “patrimoniale soggettiva” (di tutti i beni del soggetto) risponderebbe alle indicazioni della nostra Costituzione che afferma che le tasse devono essere progressive (chi più ha deve in proporzione dare di più). Infatti, tassando solo alcuni possessi e non il patrimonio complessivo, non si rispetta il principio della progressività. Per esempio, due cittadini potrebbero pagare un’uguale tassa patrimoniale anche se uno è proprietario di una casa, di uno yacht e di numerosi quadri d’autore e l’altro possiede solo una casa del medesimo valore di quella dell’altro cittadino.
Abbiamo visto anche che dal 1995 al 2010 il patrimonio è stato sempre meno tassato (nel 1995 le tasse patrimoniali contribuivano per il 9,8% al totale delle entrate tributarie dello Stato, nel 2010 al 5,9%), mentre sono state aumentate le tasse sui lavoratori. Quindi sono stati tolti soldi a chi ha di meno per darli a chi ha di più.
In questi giorni si parla di abolire del tutto la tassa sulla prima casa e molti cittadini sono contenti di ciò, senza considerare che in questo modo a chi ha un piccolo appartamento saranno abbonati qualche decina di euro, ma a chi ha un castello o una villa con piscina gli saranno abbonati varie migliaia di euro. Quindi possiamo dire che in questo modo lo Stato regala migliaia di euro ai ricchi e qualche decina di euro a chi con grandi sacrifici ha pagato tutta la vita un mutuo per avere una piccola casa.
Ciò è ingiusto e contrario alla Costituzione e, per di più, non favorisce la ripresa dell’economia. La crisi economica ha tra le sue principali cause l’eccessiva disuguaglianza economica: fette sempre più ampie di popolazione hanno troppo pochi soldi e quindi i consumi calano, l’economia ristagna e le entrate dello Stato diminuiscono, contemporaneamente i ricchi hanno sempre più soldi che preferiscono impiegare in ambito finanziario, da cui manovre speculative, economia instabile e crisi.
Oltre a tassare di più i lavoratori e meno i patrimoni, dagli anni ’90 si è provveduto a tassare di meno i beni di lusso.
L’IVA (imposta sul valore aggiunto) è nata nel 1973 e tassava i diversi beni con 4 diverse aliquote: 0% (cioè esente da IVA) i beni di prima necessità (es. alimenti), 6% beni di cui si vuole agevolare l’acquisto (ad es. i libri), 18% i beni di lusso (pellicce, gioielli ecc.), 12% tutti gli altri. L’IVA per i beni di lusso nel 1975 è stata portata al 30%, nel 1977 al 35% e nel 1982 al 38%. Contemporaneamente l’aliquota standard (quella per la generalità delle merci) è salita al 14% nel 1977, al 18% nel 1982 e al 19% nel 1988. Poi dal 1991 l’aliquota per i bene di lusso è stata dimezzata uniformandola a quella di un qualsiasi altro bene (comprare una pelliccia o fare delle fotocopie dal 1991 sono tassate con la medesima aliquota), e successivamente l’aliquota standard è stata portata al 20%, poi al 21 e in ultimo al 22%.
Insomma negli ultimi decenni si sono ridotte le tasse ai ricchi (riduzione/abolizione di tasse patrimoniali, riduzione dell’IVA sui ben di lusso, riduzione delle imposte di successione) e si sono aumentare le tasse a chi ricco non è (aumento delle tasse sui lavoratori a basso e medio stipendio, aumento dell’IVA sui beni non di lusso). Non si è fatto quasi niente contro la grande evasione ed elusione fiscale (la gran parte dei 130 miliardi di euro di evasione/elusione fiscale all’anno), realizzata grazie a fittizie società estere, paradisi fiscali, aziende a scatole cinesi ecc. Cosi le disuguaglianze sono aumentate a dismisura e ciò è stato tra le cause della crisi economica, che ha ulteriormente impoverito i meno abbienti e fatto aumentare i guadagni dei superricchi. Come afferma il famoso economista Piketty è necessario “una tassa globale sui grandi patrimoni, oltre che la reintroduzione di sistemi di tassazione altamente progressivi”.

Fonti: 1) Eurostat: Taxation trends in the European Union, 2014; 2) T. Piketty: Il capitale nel XXI secolo, Bompiani, 2014

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Fonte: Associazione Marco Mascagna

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