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Alzheimer: Linee Guida Dietetiche per la prevenzione

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Un nuovo opuscolo a cura del PCRM, tradotto in italiano.

E’ da oggi disponibile un nuovo opuscolo – scaricabile gratuitamente oppure ordinabile in versione cartacea sil sito di AgireOra Edizioni – che spiega come semplici modifiche alle abitudini dietetiche e dello stile di vita possano aiutare a prevenire lo sviluppo della demenza di Alzheimer.

Mentre l’efficacia dei vari trattamenti proposti per la demenza di Alzheimer non appare soddisfacente, gli studi scientifici oggi suggeriscono che le abitudini dietetiche e l’esercizio possano ridurre il rischio di circa la metà o più.

Evitare i cibi ricchi di grassi saturi e grassi trans può ridurre il rischio di demenza di Alzheimer, oltre a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e sovrappeso. I grassi saturi sono contenuti nei latticini e nelle carni; i grassi trans si trovano in molti snack.

Verdura, legumi (fagioli, piselli e lenticchie), frutta e cereali integrali contengono scarsissime o nulle quantità di grassi saturi e grassi trans, e sono ricchi di vitamine come folati e vitamina B6, che sono cruciali per la salute del cervello. Le diete che abbondano di questi cibi sono associate non solo con un rischio ridotto di sviluppare sovrappeso e diabete mellito tipo 2, ma appaiono anche in grado di ridurre il rischio di sviluppare problemi cognitivi.

L’opuscolo spiega in dettaglio questi concetti, ed è a cura del Physicians Committee for Responsible Medicine – PCRM (Comitato dei Medici per una Medicina Responsabile). La traduzione in italiano a cura della dottoressa Luciana Baroni, medico neurologo, geriatra e nutrizionista

Scarica l’opuscolo in pdf
Richiedi l’opuscolo cartaceo su AgireOra Edizioni

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Fonte: scienzavegetariana.it

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Cacao giova al cervello ed efficace contro l’Alzheimer

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Mangiare tutti i giorni i flavanoli del cacao può migliorare le funzioni cerebrali , secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista  Hypertension dell’American Heart Association.

Ogni anno, più del sei per cento delle persone di età superiore ai 70 anni può sviluppare un decadimento cognitivo lieve, una condizione che comporta la perdita di memoria che può progredire fino alla demenza e al morbo di Alzheimer.

I flavanoli si trovano in tè, uva, vino rosso, mele e prodotti con il cacao e sono stati associati ad un ridotto rischio di demenza. Possono agire sulla struttura del cervello e funzionare direttamente da protettori dei neuroni, migliorano il metabolismo e la loro interazione con la struttura molecolare responsabile della memoria . Indirettamente, i flavanoli possono aiutare a migliorare il flusso sanguigno cerebrale.

In questo studio, 90 partecipanti anziani con decadimento cognitivo lieve hanno bevuto ogni giorno 990 milligrammi (alta), 520 mg (intermedio) o 45 mg (basso) di una  bevanda a base di flavanoli del cacao per otto settimane. La dieta è stata limitata a eliminare le altre fonti di flavanoli da alimenti e bevande diverse dalla bevanda in questione. I ricercatori hanno poi esaminato la funzione cognitiva, la funzione esecutiva, la memoria di lavoro, la memoria a breve termine, la memoria a lungo termine episodica, la velocità di elaborazione e la cognizione globale, il tutto atraverso specifici test.

Dalla ricerca emerge che:

* I punteggi sono significativamente migliorati nella capacità di relazionarsi a stimoli visivi e a risposte motorie, nella memoria di lavoro, nel task-switching e nella memoria verbale per coloro che hanno bevuto la bevanda contenente un valore medio di flavanoli.
* I partecipanti che hanno beveuto ogni giorno la  bevanda con  livelli più elevati di flavanoli presentavano punteggi significativamente più alti nelle abilità  cognitiie rispetto ai  partecipanti che bevevano la bevanda con livelli più bassi di flavanoli.
* L’insulino-resistenza, la pressione sanguigna e lo stress ossidativo sono diminuiti in coloro che assumevano la bevanda con concentrazioni medie e alte.

“Questo studio fornisce una prova incoraggiante che i flavanoli del cacao , come parte di una dieta a calorie controllate e nutrizionalmente equilibrata, potrebbero migliorare la funzione cognitiva”, ha dichiarato Giovambattista Desideri,  autore principale dello studio e direttore della Divisione Geriatria, del Dipartimento di vita, Salute e Scienze Ambientali, dell’Università degli Studi di L’Aquila. “L’effetto positivo sulla funzione cognitiva può essere mediato principalmente da un aumento nella sensibilità all’insulina. Non è ancora chiaro se questi benefici cognitivi siano una conseguenza diretta dei flavanoli del cacao o di un effetto secondario del miglioramento generale della funzione cardiovascolare.”

“Dato l’aumento globale dei disturbi cognitivi, che hanno un reale impatto sulla qualità di vita di un individuo, il ruolo dei flavanoli del cacao nel prevenire o rallentare la progressione dal decadimento cognitivo lieve a demenza necessita di  ulteriori ricerche”, ha detto Desideri. “Altri studi sono necessari per validare i risultati, capire quanto durano gli effetti positivi  e determinare i livelli di flavanoli del cacao richiesti per ottenere i relativi benefici .”

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Fonte: Gaianews

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