Category Archives: diritti_lotte

Camera dei Deputati: proiezione del doc “Cowspiracy – Il segreto della sostenibilità”

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Proiezione di Cowspiracy alla Camera dei Deputati

Data: 16 dicembre 2015
Ora: 16:00 – 19:00
Luogo: Camera dei Deputati

Evento pubblico organizzato dall’On. Paolo Bernini con la collaborazione di Essere Animali. Mercoledì 16 dicembre porteremo COWSPIRACY dentro al Parlamento Italiano!

Un segnale evidente di una crescita di sensibilità e interesse nei confronti dell’impatto ambientale dell’industria zootecnica e della nostra alimentazione, tema che non può più essere trascurato.

L’iniziativa è aperta alla cittadinanza.

Per partecipare scrivere a: cowspiracyevent@libero.it (non oltre l’11 dicembre)

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Trailer

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Fonte: Essere Animali

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Approfondimento

Essere Animali presenta: Cowspiracy TOUR

“Cowspiracy”: le vacche, gli allevamenti, il clima e quello che (non) facciamo

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Anonymous: “Non devi essere un HACKER se vuoi un CAMBIAMENTO…”

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#OpPaperstorm.it

Non devi essere un HACKER se vuoi un CAMBIAMENTO. Non solo su Internet accadono le cose. La rivoluzione della coscienza è già in atto nel mondo, ed ora contano tutte le voci! Puoi partecipare anche tu, anzi, DEVI partecipare contro la battaglia globale che è in corso per conquistare la tua libertà e la verità. Il nostro obiettivo e far arrivare la nostra voce nelle orecchie di tutti i politici ed in tutte le stanze del parlamento, riguardo alla libertà di parola, la guerra contro la corruzione e l’uguaglianza. Unisciti a noi! La politica mente, non ti rappresenta. I media ricevono notizie distorte, censurate che ti impediscono di arrivare al cuore della popolazione. Per questo sii tu stesso i media, crea i tuoi canali personali in rete, fai arrivare le tue parole ai tuoi compagni di battaglia e anche ai tuoi nemici.
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Le piazze, i luoghi comuni e le strade saranno i nostri media! Partecipa, accenditi, sii un attivista Anonymous e un artista di strada! Ciò che devi fare è semplicissimo:
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1. Sii creativo, serio e magari anche un po’ ironico, usa messaggi diretti. Esprimi le tue opinioni e critiche contro lo Stato. Devi volerlo il cambiamento.
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2. Organizza, prepara, fotocopia volantini, striscioni, poster, adesivi, pennarelli indelebili o bombolette di colore, oppure scarica semplicemente le già esistenti immagini e stampale! Con pochi euro puoi creare dei capolavori.
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3. Distribuisci i volantini, appendi i tuoi striscioni, incolla i tuoi poster con il nastro adesivo, spruzza con la bomboletta sui muri per creare dei veri street-art, metti immagini nelle bacheche in giro per la città. Mettiti d’accordo con i tuoi compagni e unite le forze, e parla a più persone possibili di ANONYMOUS, della politica corrotta e della povertà!
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4. Documenta ciò che crei! Cattura con una foto la tua arte in modo tale da fare arrivare a più persone possibili il tuo messaggio!
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5. Lavora di notte o comunque quando c’è poca gente! Fai attenzione alle telecamere ed alla polizia, non lasciare tracce se non della tua arte! L’attivismo non è reato! Ma purtroppo negli ultimi tempi devi stare molto attento!
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6. Se sei pronto, fai una foto al tuo capolavoro e pubblicala su http://imgur.com/. In seguito recati nel canale appositamente creato  http://webchat.anonops.com?nick=&channels=OpPaperstorm.it e lasciaci il link che porta alla tua foto precedentemente caricata su imgur! Noi provvederemo a creare un video con i lavori migliori che ci avrete inviato!
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ATTENZIONE: Per quanto i tuoi lavori possano andare bene ad Anonymous, usa con cura i nostri loghi, emblemi, immagini già esistenti, poster/striscioni, la maschera di V (Guy Fawkes) oppure, il nostro ormai conosciuto slogan!
Il tuo messaggio NON deve essere per niente razziale.
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Buon lavoro, crea con noi, sii Anonymous, sii un guerriero delle strade!!!
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Noi siamo Anonymous. Siamo legione. Non perdoniamo. Non dimentichiamo. Aspettateci! “

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Fonte: pastebin.com

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Sardegna: pacifisti annunciano sabotaggi non violenti contro la produzione di bombe

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aeroporto bombe

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Bombe Made in Sardegna: un pacifista annuncia azioni nonviolente di sabotaggio

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di Luca Kocci

«Signor prefetto, signor questore, la informo che per quanto riguarda la fabbrica di bombe di Domusnovas (Ca), potrei attuare delle azioni di sabotaggio nonviolente. Considerato che il governo italiano sta violando la legge 185/90. Infatti in base a quella norma non si possono vendere armi alle nazioni in guerra! L’Arabia Saudita usa queste bombe, ci sono le prove, anche e soprattutto contro civili inermi. La mia coscienza di cristiano mi impone di farlo».

È questa la breve lettera che il pacifista sardo Antonello Repetto, aderente a Pax Christi – ma la sua, precisa, «è una iniziativa personale» – e non nuovo ad iniziative nonviolente antimilitariste, ha inviato al prefetto e al questore di Cagliari per “autodenunciarsi” e, contestualmente, denunciare la condotta illegittima della Rwm Italia munitions (sede centrale a Ghedi, provincia di Brescia, e uno stabilimento a Domusnovas, provincia di Cagliari), costola della Rheinmetall Defence, colosso tedesco degli armamenti, subentrato nel 2010 alla Società esplosivi industriali spa, che dal 2001, dopo aver prodotto per anni esplosivi da cava e per altri usi civili, è stata convertita a fabbrica per ordigni militari.

Secondo un’inchiesta giornalistica di Reported.ly – rilanciata in Italia, fra gli altri, da Famiglia Cristiana, Il fatto quotidiano e l’Unione sarda – a Domusnovas vengono prodotte bombe, vendute, attraverso l’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e regolarmente utilizzate per bombardare lo Yemen (v. Adista Notizie n. 40/15), come denunciano anche Amnesty International, Medici senza frontiere, Rete Disarmo e Opal Brescia. In violazione, quindi della legge 185/90, che regola l’export di armi dall’Italia e vieta la vendita di armamenti a Paesi impegnati in conflitti.

«Mi sono autodenunciato per rendere pubblica, in questo modo, la violazione della legge», spiega ad Adista Antonello Repetto. «È la mia coscienza, di cristiano, che me lo impone, perché il quinto comandamento parla chiaro: non uccidere. E con le bombe fabbricate a Domusnovas si uccide, anche civili inermi. Rilevo poi, con rammarico, che la Chiesa sarda, tranne pochissime eccezioni, continua a restare in un assordante silenzio, facendo il contrario di quello che dice papa Francesco, che in più occasioni ha denunciato la guerra, la produzione e il commercio di armi. Ma io non potevo più tacere». Il prossimo 19 dicembre è in programma un sit-in presso la Rwm di Domusnovas. E in quell’occasione i pacifisti potrebbero mettere in atto nuove inziative nonviolente nei confronti dell’industria.

Repetto ha indirizzato una lettera anche agli operai della Rwm di Domusnovas, allegandole il testo della Preghiera semplice di Francesco d’Assisi. «Mi permetto di scrivervi per invitarvi a riflettere su quello che purtroppo contribuite a fabbricare», si legge nella lettera inviata anche ad Adista. «Come ben sapete gli ordigni da voi prodotti vengono usati dall’Arabia Saudita contro lo Yemen. I raid aerei hanno causato la morte di migliaia di civili. Amnesty International afferma che sono stati compiuti veri crimini di guerra. Sono state infatti distrutte scuole e addirittura ospedali. Capisco cosa vuol dire oggi come oggi avere la fortuna di lavorare, e il posto di lavoro va indubbiamente salvaguardato, soprattutto quando si ha famiglia. Però non me ne vorrete se voglio rammentare che anche in Yemen hanno la famiglia! Quanti civili inermi dovranno ancora morire a causa di questi micidiali ordigni che provengono, purtroppo, anche dalla Sardegna? Vorrei, se mi permettete, farvi una proposta: perché tramite i vostri rappresentanti sindacali non chiedete una riconversione della fabbrica? So benissimo che non è un discorso facile da affrontare. Vorrei che in occasione del Natale prendeste in considerazione la mia proposta».

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Fonte: Adista

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AGGIORNAMENTO:

Un altro pacifista, Francesco Arcuri, si è autodenunciato. Anch’egli, come il collega Repetto, attuerà azioni nonviolente per sabotare la produzione di Bombe della fabbrica Rwm Italia Munitions di Domusnovas (CA). Arcuri ha comunicato la sua decisione con due lettere inviate ai vertici di Prefettura e Questura. Nelle lettere affronta anche il problema sui posti di lavoro nella fabbrica: “Sono contro il ricatto occupazionale e non voglio che i cittadini siano costretti a scegliere fra la disoccupazione e il lavoro in fabbriche di morte, diretta o indiretta che sia… io mi autodenuncio per puntare il dito contro lo Stato Italiano che non mi garantisce né un lavoro né una casa a favore di spese belliche, perché voglio che i miei figli crescano in un paese dignitoso, dove possano vivere felicemente e serenamente, senza guerre alimentate da scopi economici e poi spacciate per “sante”.”  (madu)

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