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Argentina: 100.000 donne in piazza! “Togliete i vostri rosari dalle nostre ovaie”

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Scontri in Argentina nel corso del corteo per la legge sull’aborto

“Due giornalisti, due poliziotti e quindici manifestanti sono rimasti feriti dopo gli incidenti avvenuti di fronte alla Cattedrale di Rosario, quando la polizia ha caricato con proiettili di gomma, gas al peperoncino e gas lacrimogeni migliaia di donne che sfilavano per le strade del centro”. Lo riporta ‘Resumen Latinoamericano‘, raccontando la manifestazione dell’Incontro Nazionale delle Donne, dove nelle scorse ore avrebbero sfilato piu’ di centomila donne lungo 43 isolati della citta’. Insieme alla polizia si trovavano davanti alla Cattedrale militanti cattolici integralisti che recitavano il rosario, mentre le manifestanti gli gridavano: “Togliete i vostri rosari dalle nostre ovaie”.

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Dal 2007 a oggi la richiesta di legalizzazione è stata già bocciata diverse volte ma gli ultimi sviluppi a livello legale fanno ben sperare per il futuro; dall’altro, diversi gruppi di donne si adoperano quotidianamente per fornire strumenti alternativi alle donne più in difficoltà, ad esempio con una linea telefonica di aiuto e opuscoli informativi.
Nel 2016 è stata la città di Rosario ad ospitare l’incontro: 70000 donne erano presenti ai tavoli, ai workshop e alle assemblee.

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Fonte: controlacrisi

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Approfondimento:

Resumen Latinoamericano: Reportage fotografico della Manifestazione

Resumen Latinoamericano: Videos y Foto degli incidenti

Argentina: la polizia carica il corteo dell’incontro nazionale delle donne  (Intervista di Francesca)

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Approvato al Senato DDL contro finanziamento produzioni mine e munizioni a grappolo

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COMUNICATO STAMPA

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Roma 06 ottobre 2016 – APPROVATO IN SENATO DDL CONTRO FINANZIAMENTO PRODUZIONE MINE E MUNIZIONI A GRAPPOLO

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È stato approvato in Commissione Finanze al Senato riunita in sede deliberante il Ddl 57 “Divieto di finanziamento delle imprese che svolgono attività di produzione, commercio, trasporto e deposito di mine-antipersona ovvero di munizioni o sub-munizioni a grappolo”.

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Si tratta della legge più avanzata in materia, nata dalla volontà di migliorare quella che a livello internazionale veniva già riconosciuta come una buona pratica, ossia la legge italiana di ratifica della Convenzione sulle Munizioni Cluster (legge 95/2011 art 7) in cui l’assistenza finanziaria ai produttori di bombe cluster viene indicata come reato penale.

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Il Ddl approvato oggi in Senato mira a meglio definire il divieto di finanziamento nei confronti di armi che il nostro paese ha precedentemente messo al bando, dimostrando coerenza giuridica e ancora una volta un grande impegno nell’ambito dei Diritti Umani e del disarmo.

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“Elaborato con il fondamentale contributo di Campagna contro le mine, Fondazione Culturale Banca Etica e Forum della Finanza Sostenibile, il testo presenta una proposta concreta, che riflette quanto già previsto per il contrasto al finanziamento delle attività terroristiche introducendo, per istituti di credito e intermediari, il divieto al finanziamento di qualsiasi operazione che riguardi la produzione di queste armi odiose, che causano numerosissime vittime civili, anche a distanza di anni e soprattutto fra i bambini.” dichiara la Sen. Amati prima firmataria del Ddl. Il Disegno di legge ha recepito i pareri positivi di Banca d’Italia e dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI).

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“Speriamo in una rapida e definitiva approvazione alla Camera dei Deputati, auspicando di poter aggiungere presto questo importante tassello agli strumenti normativi necessari alla protezione dei civili durante i conflitti, e più in generale a sostegno del disarmo perché anche sul terreno economico finanziario si può contrastare la sistematica violazione dei diritti umani e del diritto alla sicurezza” dichiara Giuseppe Schiavello direttore della Campagna Italiana Contro le Mine “… un elogio al relatore Sen. Federico Fornaro per aver dato voce a questa causa. Un ringraziamento speciale al Presidente della Commissione Sen. Mauro Maria Marino per aver accolto il nostro appello lanciato con la Campagna NO MONEY FOR BOMBS per la ripresa dell’iter e la discussione di questo Ddl, nonché a tutti i membri dei diversi schieramenti che hanno assicurato la sua approvazione all’unanimità offrendo il loro prezioso contributo alla discussione tanto più di valore perché arrivata mentre i civili sono diventati il target preferito delle guerre di Siria e Yemen” conclude Schiavello.

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Per interviste Giuseppe Schiavello 340.4759230 – g.schiavello@campagnamine.org

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Link al testo http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLCOMM/986283/index.html

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Referendum – Chi è temporaneamente all’estero può facilmente votare per il NO

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Chi è TEMPORANEAMENTE all’estero (e pensa di non rientrare in Italia per il Referendum) può facilmente votare per il NO. 

IL DIRITTO DI VOTO degli ITALIANI TEMPORANEAMENTE RESIDENTI ALL’ ESTERO, per motivi di studio, di lavoro o di cure mediche PUÒ ESSERE EFFETTUATO PER CORRISPONDENZA.

E’ necessario compilare il MODULO del Ministero dell’Interno che trovate allegato e SPEDIRLO IMMEDIATAMENTE al comune di residenza (all’Ufficio Elettorale) via posta, fax, posta elettronica anche non certificata o recapitata a mano. È necessario allegare anche la fotocopia di un documento valido di identità.

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Clicca qui per scaricare il modulo.

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SI PUÒ FARE DA SUBITO E IL MODULO DEVE PERVENIRE ENTRO N.10 GIORNI DALL’INDIZIONE DEL REFERENDUM, pena l’impossibilità di votare per corrispondenza. Poiché l’indizione è annunciata per il 26 settembre 2016 i tempi sono veramente stretti, ovvero presumibilmente entro il 6 OTTOBRE il modulo deve essere presso il comune di residenza della persona temporaneamente all’estero.

Sono considerati “elettori temporaneamente presenti all’estero “- ai sensi della legge 459/2001 – coloro che sono temporalmente all’ estero per un periodo di almeno 3 mesi nel quale ricade la data del REFERENDUM, che devono comunicare all’ ufficio elettorale del COMUNE di RESIDENZA in ITALIA la volontà di votare PER CORRISPONDENZA nel Paese dove risiedono temporaneamente, compilando il modulo allegato, sotto la propria responsabilità, indicando il lavoro, il corso di studio (Erasmus, Università, Master ecc.) e le eventuali cure mediche che stanno svolgendo all’ estero ed il proprio indirizzo temporaneo.

Possono votare per corrispondenza all’ estero ANCHE I FAMILIARI CONVIVENTI dell’elettore temporaneamente all’ estero, compilando la apposita sezione del modulo allegato.

Ricapitolando:

  1. è possibile e necessario inviare da subito il modulo – anche prima della data di fissazione del referendum da parte del governo italiano – in quanto il modulo parla esplicitamente di referendum costituzionale dell’ autunno 2016.

  2. il modulo, per legge, deve pervenire necessariamente al comune di residenza entro i dieci giorni successivi alla data di indizione del referendum, pena l’ impossibilità di votare per corrispondenza.

  3. E’ NECESSARIO INVIARE IL MODULO IMMEDIATAMENTE per EVITARE OGNI RISCHIO di non poter votare. Si riceverà al proprio domicilio temporaneo una busta contenente la scheda elettorale che andrà immediatamente rispedita all’ indirizzo indicato.

CHIUNQUE conosca persone che sono TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO LI CONTATTI AL PIU’ PRESTO. 

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Attiviamo il passaparola, con la massima urgenza!

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Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Napoli  (CDC Napoli)  fb

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Approfondimento

Coordinamento Democrazia Costituzionale

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