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WikiLeaks – Vault 7: svelati documenti sugli attacchi hacker della CIA

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.Press Release  (Eng/Ita)
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Today, Tuesday 7 March 2017, WikiLeaks begins its new series of leaks on the U.S. Central Intelligence Agency. Code-named “Vault 7” by WikiLeaks, it is the largest ever publication of confidential documents on the agency.

The first full part of the series, “Year Zero”, comprises 8,761 documents and files from an isolated, high-security network situated inside the CIA’s Center for Cyber Intelligence in Langley, Virgina. It follows an introductory disclosure last month of CIA targeting French political parties and candidates in the lead up to the 2012 presidential election.

Recently, the CIA lost control of the majority of its hacking arsenal including malware, viruses, trojans, weaponized “zero day” exploits, malware remote control systems and associated documentation. This extraordinary collection, which amounts to more than several hundred million lines of code, gives its possessor the entire hacking capacity of the CIA. The archive appears to have been circulated among former U.S. government hackers and contractors in an unauthorized manner, one of whom has provided WikiLeaks with portions of the archive.

“Year Zero” introduces the scope and direction of the CIA’s global covert hacking program, its malware arsenal and dozens of “zero day” weaponized exploits against a wide range of U.S. and European company products, include Apple’s iPhone, Google’s Android and Microsoft’s Windows and even Samsung TVs, which are turned into covert microphones.

Since 2001 the CIA has gained political and budgetary preeminence over the U.S. National Security Agency (NSA). The CIA found itself building not just its now infamous drone fleet, but a very different type of covert, globe-spanning force — its own substantial fleet of hackers. The agency’s hacking division freed it from having to disclose its often controversial operations to the NSA (its primary bureaucratic rival) in order to draw on the NSA’s hacking capacities.

By the end of 2016, the CIA’s hacking division, which formally falls under the agency’s Center for Cyber Intelligence (CCI), had over 5000 registered users and had produced more than a thousand hacking systems, trojans, viruses, and other “weaponized” malware. Such is the scale of the CIA’s undertaking that by 2016, its hackers had utilized more code than that used to run Facebook. The CIA had created, in effect, its “own NSA” with even less accountability and without publicly answering the question as to whether such a massive budgetary spend on duplicating the capacities of a rival agency could be justified.

In a statement to WikiLeaks the source details policy questions that they say urgently need to be debated in public, including whether the CIA’s hacking capabilities exceed its mandated powers and the problem of public oversight of the agency. The source wishes to initiate a public debate about the security, creation, use, proliferation and democratic control of cyberweapons.

Once a single cyber ‘weapon’ is ‘loose’ it can spread around the world in seconds, to be used by rival states, cyber mafia and teenage hackers alike.

Julian Assange, WikiLeaks editor stated that “There is an extreme proliferation risk in the development of cyber ‘weapons’. Comparisons can be drawn between the uncontrolled proliferation of such ‘weapons’, which results from the inability to contain them combined with their high market value, and the global arms trade. But the significance of “Year Zero” goes well beyond the choice between cyberwar and cyberpeace. The disclosure is also exceptional from a political, legal and forensic perspective.”

Wikileaks has carefully reviewed the “Year Zero” disclosure and published substantive CIA documentation while avoiding the distribution of ‘armed’ cyberweapons until a consensus emerges on the technical and political nature of the CIA’s program and how such ‘weapons’ should analyzed, disarmed and published.

Wikileaks has also decided to redact and anonymise some identifying information in “Year Zero” for in depth analysis. These redactions include ten of thousands of CIA targets and attack machines throughout Latin America, Europe and the United States. While we are aware of the imperfect results of any approach chosen, we remain committed to our publishing model and note that the quantity of published pages in “Vault 7” part one (“Year Zero”) already eclipses the total number of pages published over the first three years of the Edward Snowden NSA leaks. ()

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Comunicato Stampa

.. Nome in codice “Vault 7” di Wikileaks, è la più grande pubblicazione di documenti riservati sull’agenzia.

Oggi, martedì 7 marzo 2017, WikiLeaks inizia [la diffusione] della nuova serie di leaks sulla Central Intelligence Agency degli Stati Uniti. Nome in codice “Vault 7” di Wikileaks, è la più grande pubblicazione di documenti riservati sull’agenzia.

La prima parte integrale della serie, “Year Zero”, comprende 8.761 documenti e file da un caso isolato, di alta sicurezza di rete situato all’interno del Center for Cyber Intelligence della CIA in Langley, Virginia. Una rivelazione introduttiva il mese scorso ha mostrato la CIA spiare i partiti politici francesi e i candidati in testa fino alle elezioni presidenziali del 2012.

Recentemente, la CIA ha perso il controllo della maggior parte del suo arsenale di hacking tra cui malware, virus, trojan, come arma exploit lo “zero day”, sistemi malware di controllo a distanza e relativa documentazione.

Questa raccolta straordinaria, che ammonta a più di diverse centinaia di milioni di righe di codice, dà al suo possessore l’intera capacità di hacking della CIA. L’archivio sembra essere stato fatto circolare tra gli ex hacker del governo degli Stati Uniti e gli imprenditori in modo non autorizzato, uno dei quali ha fornito a WikiLeaks porzioni dell’archivio.

Year Zero” mostra la portata e la direzione del programma segreto di hacking globale della CIA, il suo arsenale di malware “zero day” contro una vasta gamma di prodotti aziendali negli Stati Uniti ed europei, che includono l’iPhone di Apple, Android di Google e Windows di Microsoft e anche smart tv Samsung, che vengono trasformati in microfoni nascosti.

Dal 2001 la CIA ha acquisito preminenza politica e di bilancio nella US National Security Agency (NSA). La CIA ha costruito non solo la sua flotta, ormai famosa, di droni, ma un tipo molto diverso di segreto, una forza che copre l’intero globo – un proprio consistente battaglione di hacker. La divisione di hacking dell’agenzia è libera dal dover rivelare le sue operazioni spesso controverse alla NSA (il suo principale rivale burocratico) traendo anzi vantaggio dalle capacità di hacking della NSA.

Alla fine del 2016, la divisione di hacking della CIA, che è sotto il controllo dell’Agenzia per Cyber Intelligence (CCI), aveva oltre 5000 utenti registrati e aveva prodotto più di mille sistemi di hacking, Trojan, virus, e altri “weaponized” malware . Tale è la portata dell’impegno della CIA che entro il 2016, i suoi hacker avevano utilizzato più codice di quello utilizzato per l’esecuzione di Facebook. La CIA aveva creato, di fatto, la sua “propria NSA” con ancora meno responsabilità e senza rispondere pubblicamente sulla questione se una massiccia spesa come quella da loro sostenuta fosse giustificata solo per duplicare un’agenzia già esistente, la NSA.

In una dichiarazione la fonte di Wikileaks per questioni politiche ed alcuni dettagli dice che è urgente una discussione pubblica, tra cui, la capacità di hacking della CIA che supera i suoi poteri di mandato ed il problema del controllo pubblico dell’agenzia stessa. La fonte desidera avviare un dibattito pubblico sulla sicurezza, la creazione, l’uso, la proliferazione ed il controllo democratico delle armi informatiche.

Una volta che una singola cyber ‘arma’ è ‘avviata’, in pochi secondi ed allo stesso modo, può diffondersi in tutto il mondo, ed essere utilizzata da stati rivali, cyber mafia e hacker adolescenti.

Julian Assange, editore di WikiLeaks ha dichiarato che “C’è un rischio di proliferazione estrema nello sviluppo di ‘armi’ informatiche. Si possono fare confronti tra la proliferazione incontrollata di tali ‘armi’, che deriva dalla incapacità di contenerle, combinata con il loro alto valore di mercato ed il commercio mondiale di armi. Ma il significato di “Year Zero” va ben oltre la scelta tra guerra cibernetica e cyberpeace. La comunicazione  è eccezionale dal punto di vista politico, giuridico e forense “.

Wikileaks ha esaminato attentamente la divulgazione di “Year Zero” e pubblicato la sostanziale documentazione della CIA, evitando la distribuzione di armi informatiche ‘armati’ fino a che non emerga un consenso sulla natura tecnica e politica del programma della CIA e come tali ‘armi’ dovrebbero essere analizzate, disarmate e poi pubblicate.

Wikileaks ha anche deciso di rendere anonime alcune informazioni di identificazione contenute in “Year Zero” sino ad un’analisi approfondita. Queste anonimizzazioni sono in realtà decine di migliaia di bersagli della CIA e macchine d’attacco in tutta l’America Latina, l’Europa e gli Stati Uniti.

Anche se siamo a conoscenza dei risultati imperfetti di qualsiasi approccio avessimo scelto, rimaniamo impegnati al nostro modello di pubblicazione e si noti che la quantità di pagine pubblicate in “Vault 7” prima parte ( “Year Zero”) eclissa già il numero totale di pagine pubblicate nei primi tre anni delle rivelazioni di Edward Snowden sulla NSA.

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Approfondimento

Vault 7: CIA Hacking Tools Revealed
Vault 7, uno sguardo nel cyber-arsenale della CIA
WikiLeaks e il cyberspionaggio della CIA, spiegati bene

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Anonymous Italia lavora collettivamente ad una nuova Carta dei Diritti

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okskej1

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lunedì 14 novembre 2016

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Bill of Rights – #DeclarationRights

Dal 2012 il gruppo di Anonymous Italia lavora collettivamente alla condivisione di un progetto fatto di pensieri, opinioni e atti al fornire una nuova possibile visione di mondo. Una visione unitaria e che permetta a chiunque in qualsiasi parte di usufruire degli stessi diritti.
I diritti Umani vengono garantiti dall’ONU, ma purtroppo in tantissimi stati lo stesso diritto alla vita viene a mancare e in quasi tutti gli stati un diritto viene spesso surclassato a privilegio di secondo ordine.
Proprio per questo, Anonymous, ha scritto una nuova carta dei diritti atta alla libertà e tutela dell’individuo, non tralasciando l’ambiente e le bellezze naturali presenti tutto oggi.

La carta non è terminata ma tutt’altro necessita di aggiunte e modifiche. Potete aiutare sul chan #DeclarationChan di CyberGuerrilla (QUI).

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TITOLO 1° ESSERE UMANO / DIRITTI UMANI

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DIRITTI DELL’ESSERE UMANO
1) Ogni essere umano, indipendentemente dal colore della pelle, orientamento sessuale o religioso, facolta’ fisiche e mentali, stato di appartenenza e lingua è da considerarsi unico e con pari diritti. 
Ogni discrimazione, intolleranza e/o razzismo non può essere consentita in nessuna delle sue forme.
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DIRITTI ALLA DIGNITA’
1.1) La dignità umana è un diritto, per tale devono essere attuate da tutti i paesi e con ogni modalità e mezzi possibili, le condizioni economico-sociali al fine di garantirla.
1.2) La dignità umana è un diritto inviolabile. E’ da considerarsi deprecabile ogni attività volta a sottomottere e/o ledere la libertà e la dignità di uomini e governi
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DIRITTI IRREVOCABILI
2) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione.
2.1) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria non autonoma o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.
2.2) Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di qualsiasi Stato gruppo o persona ad esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione dei diritti e delle libertà in essa enunciati.
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DIRITTI ALLA VITA.
3) Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla propria sicurezza.
3.1) Privare un individuo della propria vita è considerato crimine contro l’umanità, salvo casi di volontà espressa dallo stesso su documenti testamentari ove in situazioni di gravi malattie ne impediscano le capacità di intendere. 
3.2) Sfavorire le condizioni base necessarie alla vita del singolo individuo è crimine contro l’umanità.
3.3) Ogni individuo deve rispettare il prossimo senza arrecargli danni fisici o psicologici per nessun fine.
3.4) Nessun individuo potra’ essere tenuto in stato di schiavitù, isolamento o di detenzione contro la sua volontà.
3.5) Il singolo individuo deve essere libero di scegliere i luoghi ed i modi in cui poter eserciatare il proprio diritto alla vita, rispettando i principi fondamentali , le norme, le proprieta’ di terzi e le zone ambientali protette e regolamentate da leggi vigenti. b) Limitazioni imposte da stati o enti pubblici e privati in aree libere sono da considerarsi violazione dei principi fondamentali.
3.6) Ogni individuo è libero di fare uso di sostanze psicotrope e alcoliche rispettando le quantita’ ideali per mantenersi lucido e non diventare pericoloso per se stesso e per gli altri.
3.7) E’ permesso il consumo di  sostanze psicotrope o alcoliche in ambienti adatti o specifici e che questo non trasmetta un cattivo esempio o incitamento al consumo nei confronti di terze persone che non fanno uso di tali sostanze.
3.8.1) Ogni individuo e’ DIRETTAMENTE responsabile per gli effetti causati da tali sostanze.
3.8.2) I singoli paesi dovranno incaricarsi della tutela dell’individuo con strutture apposite, libere e gratuite. I trattamenti dovranno essere privi da cure forzate e/o che limitino la libertà motoria del soggetto.
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DIRITTI ALL’ABITAZIONE
4) Ogni essere umano ha diritto ad una abitazione dove poter soggiornare in modo sicuro e permanente, in condizioni igienico-sanitarie e sociali non degradanti. L’abitazione, deve essere garantita e protetta dalla nascista del singolo individuo da tutti i paesi, al fine di garantire una dignita’ per ognuno.
4.1) Ogni individuo ha diritto a dare asilo/riparo a chiunque si trovi in condizioni di sofferenza economica, politica o sociale; per sua libera scelta e rispettando le leggi locali in vigore, avvisando enti o uffici pubblici se necessario.
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DIRITTI ALL’ALIMENTAZIONE
5) Acqua, cibo e viveri di prima necessità, oltre a essere beni primari, devono essere considerati diritti irrevocabili per la tutela alla vita e salute del singolo individuo; l’assenza di uno di questi beni è da considerarsi crimine contro l’umanità in quando pregiudicherebbe l’equilibrio stesso alla vita.
5.1) Ogni nazione deve mobilitarsi al fine di garantire costantemente tali beni a tutta la popolazione, dovranno essere esenti da imposte e di uso libero e gratuito, soddisfando le reali necessità di ogni individuo.
5.2) Lo spreco di questi beni primari di consumo è da considerarsi un crimine contro l’umanità. 
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DIRITTI ALLA SALUTE
6) Ogni essere umano ha diritto alla salute. Cure mediche, sanitarie e/o ospedaliere devono essere gratuite e garantite in ogni paese. La forma del diritto stesso non può essere prorogato in tempo materiale; l’assistenza deve essere attuata nel minor tempo possibile.
6.1) Le cure mediche e o sanitarie per ogni individuo, devono essere sostenute da tutti i paesi
6.2) Tutti i paesi hanno l’obbligo di generare/creare fondi speciali affinche ogni individuo possa godere del diritto alla salute anche in zone che evidenziano avvenimenti di sommosse, conflitti o eventi climatici sfavorevoli e che quindi richiedono  interventi immediati / urgenti. (Qualsiasi forma di mancato soccorso è da considerarsi un crimine.)
6.3) Ogni individuo, deve collaborare economicamente affinché sia garantita in tutti i paesi per se stesso e per gli altri l’esistenza di strutture sanitarie efficienti per il benessere della collettività. oltre che il pieno rispetto delle norme sancite dal D.lgs. 81/08 e successive integrazioni.
6.4) Ad ogni individuo in base alla sua gravità medica deve essere garantito il totale accesso a medicinali necessari per una cura adeguata in tutti i paesi.
6.5) Tutte le comunità ed i centri specializzati per ogni forma di patologia neuro, dovuta a traumi fisici, morali ,economico-sociali e o fattori di tossico dipendenza vari, dovranno essere presenti e di libero accesso in tutti i paesi.
6.6) Tutte le strutture sanitarie nei paesi, dovranno essere unicamente conformi a norme internazionali di sanita’.
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DIRITTI SULLA LIBERTA DI ESPRESSIONE
7) Ogni essere umano ha diritto alla libera di espressione e opinione. Essa può avvenire in ogni sua forma: scritta, orale, artistica o digitale. La censura, sopressione o limitazione di una di esse non può essere attuata. 
7.1) Il concetto di decenza e contenuto offensivo e’ da considersi aperto ad interpretazione personale e non dettato dalla maggioranza. La sua interpretazione deve assolutamente rispettare il decoro ed il rispetto verso il prossimo, senza offendere o invadere in modo pregiudizievole la personalita’ o la sensibilita’ di altri individui.
7.2) I gruppi di condivisioni di pensiero, o semplicemente di discussione non posso essere aditati come terroristici/cyberterroristici.
7.3) Il diritto alla satira è da considerarsi fondamentale, il rispetto di esso è obbligatorio e negarlo significherebbe negare la libertà dei singoli individui.
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DIRITTI ALL’INFORMAZIONE
8) Ogni individuo ha diritto all’informazione , alla conoscenza ed al sapere. Esse devono essere libere, gratuite e prive di censure. Nessun ente o singolo individuo può privarne la sua natura.
8.1) Le forme di apprendimento devono essere di libera scelta, prive di distinzione e senza obblighi specifici.
8.2) Nessun individuo può essere privato del diritto al sapere con proroghe temporali e/o di lingua; ogni testo deve essere tradotto e reso fruibile in tutte le lingue oltre che in ogni piattaforma materiale e digitale.
8.3) Viola i Diritti dell’uomo la persona che coscientemente, a scopo di dolo o lucro permette e promuove la diffusioni di informazioni false, infamanti e che possono influenzare a suo favore l’opinione pubblica.
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DIRITTI ALLA PRIVACY
9) Ogni  individuo  ha  diritto  alla  protezione dei  dati  che  lo  riguardano, per  garantire  il rispetto della propria dignità, identità e riservatezza.
9.1) Sono  vietati  l’accesso  e  il  trattamento  dei  dati  personali  con  finalità  anche indirettamente discriminatorie.
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DIRITTTI ALLA CULTURA
10) Ogni individuo ha diritto in modo gratuito alla istruzione ed a strutture consone per svolgere le attivita’ di studio basiche.
10.1) Ogni individuo ha diritto ad accedere in modo gratuito alle informazioni ed alle strutture disponibili necessarie per completare gli studi basici.
10.2) Ogni individuo ha il diritto di poter praticare i costumi della sua tradizione, coltivando i suoi interessi in modo autonomo.
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DIRITTI ALLA DIFESA
11) Ogni individuo ha diritto ad una difesa pubblica e gratuita di fronte alla legge.
11.1) Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato; il mancato adempimento di tale è da considerarsi un grave crimine.
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DIRITTI SULLO SPAZIO COMUNE
12) Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza su tutto il territorio terrestre; con il dovere di salvaguardare l’ecosistema naturale in ogni sua forma.
12.1) Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio, e di ritornarci; salvo impedimenti giuridici, medici, o per altre cause ingenti.
12.3) (Viaggiare) e’ riconosciuta’ come attivita’ di apprendimento e studio. Il confronto con altre culture deve essere incentivato per la comprensione del mondo.
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DIRITTI DI COMUNITA’
13) Nessun individuo può essere costretto a far parte di un’associazione senza la sua volontà espressa.
13.1) Ogni individuo ha il diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
13.2) Ogni individuo ha il diritto di riunirsi con altri individui in qualsiasi luogo pubblico senza richiedere particolari permessi e o autorizzazioni.
13.3) Ogni individuo ha il dovere di essere rispettoso nei confronti di altri individui o altre comunita’ , considerando sempre abitudini, costumi e usanze.
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DIRITTI LEGISLATIVI
14) Ogni individuo ha diritto ad essere consultato prima della creazione di nuove leggi e nell’abolizioni di vecchie, direttamente o tramite rappresentante. Il rappresentante scelto, dovra essere libero da pressioni monetarie, fisiche, mentali e responsabile delle proprie azioni.
14.1) Tutte le leggi devono essere GLOBALI e approvate solo attraverso la votazione da parte di ogni individuo o del suo rappresentante.
14.2) Ogni individuo ha il diritto di proporre leggi per migliorare lo status sociale della collettività.
14.3) Ogni legge approvata deve sempre garantire il rispetto irrevocabile di tutti i diritti Umani, animali e ambientali.
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DIRITTI DEL LAVORO
15) Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
15.1) Il lavoro non può avere condizioni pari alla schiavitù e/o che limitano il tempo del singolo individuo.
15.2) Le retribuzioni devono essere distribuite in modo equo e sufficiente a garantire i diritti fondamentali e le libertà.
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DIRITTI DELLA RETE INTERNET
16) La connessione pubblica alla rete internet deve essere garantita da tutti i Paesi, al singolo individuo sin dalla nascita; Deve essere libera e gratuita; senza imposizioni o restrizioni di alcun ente.
16.1) Ogni  persona  ha  eguale  diritto  di  accedere  a  Internet  in  condizioni  di  parità,  con modalità tecnologicamente adeguate e aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale. Il  diritto  fondamentale  di  accesso  a  Internet  deve  essere  assicurato  nei  suoi presupposti sostanziali e non solo come possibilità di collegamento alla Rete. L’accesso comprende la libertà di scelta per quanto riguarda sistemi operativi, software e applicazioni. L’effettiva  tutela  del  diritto  di  accesso  esige  adeguati  interventi  pubblici  per  il superamento   di   ogni   forma   di   divario   digitale – culturale,   infrastrutturale, economico – con   particolare   riferimento all’accessibilità delle   persone   con disabilità. 
16.2) Ogni  persona  ha  il  diritto  che  i  dati  che  trasmette  e  riceve  in  Internet  non subiscano   discriminazioni,   restrizioni   o   interferenze   in   relazione   al   mittente, ricevente,  tipo  o  contenuto  dei  dati,  dispositivo  utilizzato,
applicazioni  o,  in generale, legittime scelte delle persone. La  neutralità  della  Rete,  fissa  e  mobile,  e  il  diritto  di  accesso  sono  condizioni necessarie per l’effettività dei diritti fondamentali della persona.
Garantiscono il mantenimento  
della  capacità generativa di  Internet  anche  in  riferimento alla produzione  di  innovazione. 
Assicurano  ai  messaggi  e  alle  loro  applicazioni  di viaggiare online senza discriminazioni per i loro contenuti e per le loro funzioni.
16.3) Senza l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, nei soli casi e modi previsti dalla legge,  è  vietato  l’accesso  ai  dati  della  persona  che  si  trovino  su  dispositivi personali,   su   elaboratori   remoti   accessibili   tramite   credenziali   da   qualsiasi elaboratore  connesso  a  Internet  o  simultaneamente  su  dispositivi  personali  e,  in copia,   su   elaboratori   remoti,  nonché  l’intercettazione  di  qualsiasi  forma  di comunicazione elettronica.
16.4) Nessun  atto,  provvedimento  giudiziario  o  amministrativo,  decisione  comunque destinata  ad  incidere  in  maniera  significativa  nella  sfera  delle  persone  possono essere fondati unicamente su un trattamento automatizzato di dati personali volto 
a definire il profilo o la personalità dell’interessato.
16.5) Ogni persona può comunicare elettronicamente in forma anonima per esercitare le libertà civili e politiche senza subire discriminazioni o censure. Limitazioni possono essere previste solo quando siano giustificate dall’esigenza di tutelare  un  interesse  pubblico  e  risultino necessarie,  proporzionate,  fondate  sulla legge e nel rispetto dei caratteri propri di una società democratica.
Nei casi previsti dalla legge e con provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria l’autore di una comunicazione può essere identificato quando sia necessari o  per garantire la dignità e i diritti di altre persone.
16.6) Ogni persona ha diritto di ottenere la cancellazione dagli indici dei motori di ricerca 
dei dati che, per il loro contenuto o per il tempo trascorso dal momento della loro raccolta, non abbiano più rilevanza.
Il  diritto  all’oblio  non  può  limitare  la  libertà  di  ricerca  e  il  diritto  dell’opinione 
pubblica  a  essere  informata,  che costituiscono condizioni  necessarie  per  il funzionamento di una società democratica.
Tale diritto può essere esercitato dalle persone  note  o  alle  quali  sono  affidate  funzioni  pubbliche  solo  se  i  dati che  le riguardano  non  hanno  alcun  rilievo in relazione all’attività svolta o alle funzioni pubbliche esercitate.
Se  la  richiesta  di cancellazione  dagli  indici  dei  motori  di  ricerca dei  dati  è  stata accolta,  chiunque  ha  diritto  di  conoscere  tali  casi  e  di  impugnare  la  decisione davanti all’autorità giudiziaria per garantire l’interesse pubblico all’informazione.
16.7) La  sicurezza  in  Rete  deve  essere  garantita  come  interesse  pubblico,  attraverso l’integrità delle infrastrutture e la loro tutela da attacchi esterni, e come interesse delle singole persone. Non  sono  ammesse  limitazioni  della  libertà  di  manifestazione  del  pensiero;  deve essere  garantita  la  tutela  della  dignità  delle  persone  da  abusi  connessi  a comportamenti  negativi,  quali  l’incitamento  all’odio,  alla  discriminazione  e  alla violenza.
16.8) Il  diritto  all’uso  consapevole  di  Internet  è  fondamentale  perché  possano  essere concretamente  garantiti  lo  sviluppo  di  uguali  possibilità di  crescita  individuale  e collettiva;  il  riequilibrio  democratico  delle  differenze  di  potere  sulla  Rete  tra  attori economici,   Istituzioni   e   cittadini;   la   prevenzione   delle   discriminazioni   e   dei comportamenti a rischio e di quelli lesivi delle libertà altrui.
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TITOLO 2 ° ANIMALI / DIRITTI ANIMALI

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DIRITTI DEL TERRITORIO
1) Qualsiasi razza animale ha diritto irrevocabile alla tutela territoriale e di preservazione della stessa.
1.1) Non possono essere decisi, limitati o circoscritti i territori dove le razze animali possono vivere; da nessun individuo, ente, organizzazione governativa o privata.
1.2) Ogni individuo ha il dovere di rispettare i limiti virtuali che la natura determina affinche’ i territori e le abitudini animali restino intatti.
1.3) Ogni animale che appartiene a una specie selvaggia ha il diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale terrestre, aereo o acquatico e ha il diritto di riprodursi; b) ogni privazione di libertà, anche se a fini educativi, è contraria a questo diritto
1.4) Ogni animale appartenente ad una specie che vive abitualmente nell’ambiente dell’ uomo ha diritto di vivere e di crescere secondo il ritmo e nelle condizioni di vita e di libertà che sono proprie della sua specie; b) ogni modifica di questo ritmo e di queste condizioni imposta dall’uomo a fini mercantili è contraria a questo diritto.
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DIRITTI ALLA VITA
2)Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza.
2.1) Favorire indirettamente o direttamente l’estinzione o il dimezzamento di una razza animale è da considerarsi un crimine contro l’umanità.
2.2) Ogni atto che comporti l’uccisione di un animale senza necessità è un biocidio, cioè un delitto contro la vita.
2.3) Ogni animale ha diritto al rispetto; b) l’uomo, in quanto specie animale, non può attribuirsi il diritto di sterminare gli altri animali o di sfruttarli violando questo diritto. Egli ha il dovere di mettere le sue conoscenze e i suoi strumenti al servizio degli animali; ogni animale ha diritto alla considerazione, alle cure ed alla protezione dell’uomo.
2.4) Ogni atto che comporti l’uccisione di un gran numero di animali selvaggi è un genocidio, cioè un delitto contro la specie; b) l’inquinamento e la distruzione dell’ambiente naturale portano al genocidio.
2.5) Nessun animale dovrà essere sottoposto a maltrattamenti e ad atti crudeli; se la soppressione di un animale è necessaria, deve essere istantanea, senza dolore, nè angoscia.
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DIRITTI DI POSSESSO
3) La detenzione forzata di uno o più animali non è consentita.
3.1) E’ illegale qualsiasi detenzione in ambito abitativo di animali cosi’ come il loro commercio.
3.2) L’allevamento in massa di una razza animale non può essere consentita in quanto viola la tutela ambientale e priva l’animale di libertà. 
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TOTALITA’ DELLE SPECIE
4) La fauna mondiale è patrimonio dell’umanità e sotto la tutela di esso.
4.1) Ogni individuo, deve garantire lo sviluppo della natura e mantenerne l’equilibrio intatto. 
4.2) La sperimentazione animale che implica un possesso o una sofferenza fisica o psichica è incompatibile con i diritti dell’ animale sia che si tratti di una sperimentazione medica, scientifica, commerciale, sia di ogni altra forma di sperimentazione; le tecniche sostitutive devono essere utilizzate e sviluppate.
4.3)Ogni specie ha il diritto di vivere il proprio mutamento naturale, che coinvolge un ciclo vitale di creazione ed estinzione;
4.4) Ogni specie in via di estinzione ha il diritto di essere protetta da ogni individuo, governo ente pubblico o privato.
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DIRITTI DI PROTEZIONE
5) Le associazioni di protezione e di salvaguardia degli animali devono essere rappresentate a livello governativo; b) i diritti dell’ animale devono essere difesi dalla legge come i diritti dell’uomo.
5.1) L’animale morto deve essere trattato con rispetto; b)  Deve essere proibita la circolazione di scene di violenza in cui gli animali sono vittime, a meno che non abbiano come fine di mostrare un attentato ai diritti dell’animale.
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TITOLO 3 ° AMBIENTE / DIRITTI AMBIENTALI

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PREMESSA
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Nella Carta ONU del 1945 e nella Convenzione CEDU del 1950 non ci sono accenni al diritto dell’uomo all’ambiente, né alcun riferimento a nozioni di “ambiente” perché all’epoca l’esigenza di inserire questo tema nel catalogo dei diritti non era sentita.
Una prima affermazione in tal senso risale alla Conferenza di Stoccolma (1972) sull’ambiente umano, in cui viene adottata una dichiarazione di principi che riconosce l’ambiente (umano e naturale) come necessario per il benessere e il godimento dei diritti umani basilari. La protezione ambientale rientra perciò all’interno del diritto alla vita, perché senza un ambiente sano e protetto non c’è benessere.
Questo principio viene ribadito sia nella Dichiarazione dell’Aja sull’ambiente (1989) sia nella Risoluzione 45/94 dell’Assemblea generale dell’ONU (1990) in cui si ribadisce la necessità di assicurare un ambiente sano per il benessere degli individui. Nella Dichiarazione di Rio de Janeiro (1992) su ambiente e sviluppo dell’ONU si fa un passo avanti: pur non inserendo il diritto all’ambiente tra i diritti umani, viene riconosciuto un diritto strumentale per la protezione dell’ambiente. Il Principio 10 elenca gli strumenti tramite i quali i cittadini possono essere coinvolti nelle questioni della protezione ambientale:
    
  • Condivisione di informazioni
  • Partecipazione ai processi decisionali
  • Accesso a procedimenti giudiziari e amministrativi
La Convenzione di Aarhus (1998) in Danimarca, organizzata dall’UNECE (United NationsEconomic Commission for Europe), riconosce per la prima volta ai singoli il diritto all’ambiente come principio di diritto internazionale: i singoli possono ricorrere contro le amministrazioni pubbliche che intendono avviare programmi che possono danneggiare l’ambiente. L’ultimo passo finora fatto risale alla Risoluzione 60/2005 dell’Assemblea generale ONU, frutto del lavoro attivo della Commissione sui Diritti umani, che sostiene la coincidenza di ambiente e diritti umani nell’ambito dello sviluppo sostenibile: la protezione dell’ambiente e uno sviluppo sostenibile possono contribuire al benessere umano e, potenzialmente, al godimento dei diritti umani.
I diritti umani e l’ambiente possono svolgere un ruolo integrato e indivisibile nella realizzazione dello sviluppo sostenibile e nell’accesso equo ai beni primari, dimostrando come ambiente e politiche dei diritti dell’uomo si influenzino a vicenda.
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I DIRITTI AMBIENTALI
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DIRITTI DEI PATRIMONI COMUNI
1) I beni Ambientali come la biodiversita , le foreste o altre forme di vita vegetali, sono da considerarsi “patrimoni comuni dell’umanita’“, ogni individuo ha il dovere di preservarli per se stesso e per le generazioni future.
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DIRITTI DI PRESERVAZIONE
2) Tutte le specie viventi vanno preservate e tutti gli individui hanno il dovere di NON PRODURRE nessuno tipo di emissione dannosa per l’ambiente e di conseguenza per gli esseri umani, animali e vegetali; senza NESSUNA esclusione di norme tecniche o leggi che portino benefici economici o politici a singoli individui, governi, enti privati o pubblici.
2.1) Tutti i singoli individui, i governi e gli enti privati o pubblici, hanno l’obbligo di interrompere immeditamente qualsiasi emissione dannosa per l’ambiente vegetale e animale, inclusi pesticidi o sostanze  …ecc..
2.2) Tutti i singoli individui, i governi e gli enti privati o pubblici che interromperanno immediatamente le emissioni dannose, potranno usufruire di fondi destinati esclusivamente all’investimento in tecnologie adatte ad azzerare totalmente le emissioni, affinche possano riprendere le loro produzioni nel minor tempo possibile; potranno inoltre usufruire di particolari fondi per il mantenimento temporaneo di lavoratori dipendenti, strutture e altre esigenze economiche speciali.(DA SISTEMARE)
2.3) Ogni individuo deve impegnarsi a mantenere l’ambiente intatto, permettendo uno sviluppo favorevole a tutte le specie viventi.
2.4) L’ecosistema non può subire variazioni dalla sua forma originale per mano umana. Deve essere tutelato e protetto al fine di garantire la preservazione di tutte le aree del pianeta.
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DIRITTI DI POSSESSO
3) Non può essere considerata illegale nessuna specie appartenente a flora o fauna terrestre.
3.1) Tutti gli individui hanno il diritto di possedere una qualsiasi pianta NATURALE, (non modificata geneticamente o per mano umana) con esclusione di specie a rischio estinzione o che siano tutelate nel loro ambiente.
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Trump: “Facebook e Twitter mi hanno aiutato a vincere.”

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Trump domina tra le bufale su Facebook?

L’analisi del risultato a sorpresa delle elezioni chiama in causa anche Zuckerberg. Che difende la sua creatura: le notizie false sono relativamente poche e bipartisan.

di Claudio Tamburrino

È altamente improbabile che tra i fattori che hanno contribuito alla vittoria del candidato fuori dagli schemi Donald Trump alle Presidenziali degli Stati Uniti ci siano anche le notizie false condivise sui social network durante la campagna elettorale. A dirlo – chiamato in causa dalla miriade di analisi politiche sui risultati a sorpresa – è Mark Zuckerberg che ha risposto sabato con un lungo post sulla questione agli analisti che gli chiedevano una assunzione di responsabilità sul ruolo presente e futuro di Facebook.

Il social network in blu è stato infatti molto discusso nel dibattito post-elettorale in quanto possibile fattore determinante, nel bene o nel male: come sostiene Trump proprio i suoi numeri su Facebook, Twitter e Instagram “lo hanno aiutato a battere i concorrenti dotati di un budget per la campagna elettorale molto superiore”, mentre diversi osservatori, in particolare, hanno affermato che la condivisione di notizie false e vere e proprie bufale sul social network avrebbe contribuito ad instillare negli elettori delle convinzioni non veritiere che hanno infine pesato sul voto finale.

D’altra parte, se Baricco torna a parlare di barbari come qualche anno fa, lo fa partendo dall’idea che quello a cui le persone stanno rinunciando è l’intermediazione delle élite, sia per opposizione al sistema sia per l’esistenza di strumenti – come tutti quelli digitali, da Tripadvisor e Airbnb ai blog personali che promettono di fare “contro-informazione” – che fanno a meno di qualsiasi forma di intermediario. In tutto questo i social network hanno certamente un ruolo fondamentale, perché con i media tradizionali etichettati come “casta” al servizio di interessi personali, forniscono un mezzo privilegiato per la condivisione delle notizie, tanto da far diventare Facebook una delle piattaforme preferite sia dagli utenti per la rassegna stampa quotidiana che – conseguentemente – dagli editori stessi che lì cercano di convogliare lettori. Inoltre, gli strumenti al momento disponibili per segnalare contenuti (sopratutto quelli per chiedere la rimozione di quelli ritenuti violenti o pornografici) finiscono inevitabilmente per segnare la linea morale della maggioranza, appiattendola su logiche minimali di bianco e nero con risultati evidentemente forvianti, come la rimozione della forte ma molto politica foto della bambina colpita da napalm durante la guerra del Vietnam o del quadro l’Origine della Vita.

Dopo aver difeso il ruolo di Facebook nel coinvolgimento politico e nel dibattito di oltre 2 milioni di persone (persone che non si sarebbero iscritte nelle liste elettorali se non fosse stato per Facebook), Zuckerberg parte da un dato: più del 99 per cento di quello che le persone vedono su Facebook – dice – è autentico e la restante minima percentuale di bufale o altre forme di false notizie non si limita ad una determinata visione politica. Pertanto è altamente improbabile che si generi sul social network in blu una situazione in grado di influenzare i risultati di una votazione politica.

Inoltre Zuckerberg afferma che – anche se c’è ancora tanto da fare – il suo impegno è sempre stato di migliorare la qualità dei contenuti e per questo ha anche predisposto diversi strumenti anti-bufale e, da ultimo, un ticket di segnalazione ad hoc a favore degli utenti per permettergli di segnalare eventuali notizie false.

I dati forniti da Zuckerberg, tuttavia, non sembrano coincidere con le recenti critiche ricevute da Facebook sull’argomento e sull’ultima modifica dell’algoritmo alla base dei trending topic che in almeno un caso avrebbe finito per favorire la diffusione di una notizia palesemente falsa; inoltre, anche lo strumento per la segnalazione delle bufale differisce molto da altri strumenti per la richiesta di rimozione di contenuti (come quelli legati alla contestazione di violazione di proprietà intellettuale) in quanto non permette di giustificare la richiesta e, in fine, non rimuove la notizia dal social network ma si limita a non mostrarla più sulla pagina del segnalatore.

D’altra parte Zuckerberg sembra partire dalla convinzione che le persone siano fondamentalmente buone e sostiene che l’obiettivo di Facebook è dare voce ad ognuno. Conseguentemente la selezione effettuata per crowdsourcing da parte dei suoi utenti non può che essere la migliore soluzione possibile per la circolazione della verità.

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Fonte: Punto Informatico

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