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José Mujica nacque il 20 maggio 1935 da Demetrio Mujica, discendente da antenati baschi, e Lucia Cordano (forse trascrizione errata del cognome Cordaro), originaria della Liguria. La famiglia di sua madre era molto modesta ed emigrò in Uruguay da un paesino della Val Fontanabuona, in provincia di Genova…
Suo zio materno, Ángel Cordano, era nazionalista e peronista e influenzò molto la formazione politica di Mujica…
Nei primi anni Sessanta aderì al neonato movimento dei Tupamaros, un gruppo armato di sinistra ispirato dalla rivoluzione cubana. Nel corso di varie azioni ricevette ben 6 ferite da arma da fuoco, e nel 1969 partecipò alla breve occupazione di Pando, una città vicina a Montevideo. Mujica fu arrestato in quattro diverse occasioni e fu tra i prigionieri politici che riuscirono ad evadere dalla prigione di Punta Carretas nel 1971.
Fu comunque ricatturato un anno dopo e condannato da un tribunale militare sotto il governo di Jorge Pacheco Areco, che aveva sospeso diverse garanzie costituzionali. Dopo il colpo di stato militare del 1973 fu trasferito in un carcere militare dove rimase richiuso per 14 anni, due dei quali passati in completo isolamento in un pozzo sotterraneo. Fu uno di quei dirigenti tupamaros prigionieri che la dittatura civico-militare chiamava “rehenes” (ostaggi), ossia persone che, in caso di ulteriori azioni militari dei Tupamaros in libertà, sarebbero state immediatamente fucilate…Nel 1985, quando la democrazia costituzionale fu ristabilita, Mujica fu liberato grazie ad un’amnistia della quale beneficiarono sia guerriglieri che golpisti per crimini di guerra e fatti di guerriglia commessi dal 1962 in poi. (fonte: Wikipedia)
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VIDEO-INTERVISTA (sub in italiano)
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