Monthly Archives: Novembre 2013

Reggio Emilia: Flash mob per Miriam Makeba (Mama Africa)

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nelson e miriam

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Miriam Makeba è morta il 9 novembre del 2008, questo sabato (9 novembre) sono esattamente cinque anni dalla sua scomparsa. Un’artista che ha dato tanto al mondo, ma anche qualcosa in più alla nostra città, andando a inserire anche questa importante presenza culturale all’amicizia tra Reggio Emilia e il Sudafrica.

L’idea è semplice, darci appuntamento in piazza Prampolini sabato 9 novembre alle ore 19.00 e con l’ausilio di un impianto, ballare per cinque minuti il Pata Pata in piazza. Ballarlo come ognuno lo sa o lo può fare, con un momento di vita.

Per farlo però sarebbe importante coinvolgere amici o compagnie di danza che sappiano ballarlo bene, per permettere a chi come me non è propriamente un ballerino provetto di non fare una brutta figura…


Quindi vi chiediamo se in queste ore conoscete qualcuno che sa ballare il Pata Pata o è in grado di impararlo, di convocarlo per celebrare Miriam.

E’ un gesto istintivo e che non è organizzato, ma che forse la nostra città – i suoi cittadini – possono tentare di farlo. Per dovere e per piacere.

Che ne dite? Siate liberi di coinvolgere il più possibile…

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Video

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Fonte: Facebook

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Approfondimento (madu)

Venerdì 9 Novembre a Castel Volturno tributo a Miriam Makeba

Castelvolturno: monumento in onore di Miriam Makeba

Miriam Makeba ci ha lasciati

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Pussy Riot – Liberate Nadia e Masha! Amnesty: Firmate l’Appello!

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Nel febbraio 2012 le Pussy Riot hanno eseguito per pochi secondi nella cattedrale ortodossa di Mosca una canzone di protesta con cui criticavano le autorità russe. Due di loro, Nadezhda “Nadya” Tolokonnikova e Maria “Masha” Alekhina, sono state giudicate colpevoli di “vandalismo per motivi di odio religioso” e stanno scontando le condanne a due anni di reclusione in colonie penali note per essere luoghi brutali.

La condanna di una terza Pussy Riot, Ekaterina Samutsevich, è stata sospesa in appello.
Purtroppo, sia per Masha che per Nadia – entrambe con figli piccoli – è stata respinta la domanda di rilascio anticipato e differimento della pena per accudire i loro figli.

Aggiornamenti:

Nel luglio 2013, oltre 100 musicisti di fama internazionale si sono uniti per chiedere la liberazione delle due donne. L’evento è stato promosso e diffuso da 43 sezioni nazionali di Amnesty International.

Nell’agosto 2013, Maria Alekhina è stata trasferita campo di lavoro di Nizhnii Novgorod.  In una lettera aperta diffusa il 23 settembre, Nadezhda Tolokonnikova aveva reso noto di aver intrapreso uno sciopero della fame in segno di protesta per il trattamento ricevuto nella colonia penale in cui è detenuta da quasi un anno, tra cui l’obbligo di lavori forzati in “un modo che ricorda la schiavitù” e le minacce di morte ricevute da un dirigente del campo di lavoro e da altre detenute. Per questo è stata messa in isolamento.

Il 26 agosto 2013, Maria Alekhina ha informato telefonicamente alcuni amici che la colonia penale ha fatto distruggere alcune lettere a lei indirizzate, perché contenevano “critiche di regime e nei confronti del sindaco di Mosca Sergei Sobianin”.

Il 30 agosto l’avvocato Irina Khrunova, difensore di Maria Alekhina, ha depositato un appello alla Corte di Nizhnii Novgorod chiedendo che venga rivista la sentenza e che le venga concesso di scontare la pena svolgendo lavori di pubblica utilità, in alternativa alla detenzione. La data dell’udienza di appello non è stata stabilita.

Le due donne sono prigioniere di coscienza e Amnesty International è preoccupata per la loro incolumità.

Firma subito la Petizione!

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Egregio procuratore generale,

Desideriamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per Nadezhda Tolokonnikova e Maria Alekhina, condannate a due anni di carcere in una colonia penale per aver partecipato, nel febbraio 2012, a un’azione di protesta del gruppo femminista punk Pussy Riot nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca.

Queste due donne, entrambe ventenni e madri, sono state arrestate solo per aver espresso pacificamente le proprie idee e sono quindi prigioniere di coscienza.

Le chiediamo di assicurare che Maria Alekhina e Nadezhda Tolokonnikova siano rilasciate immediatamente e senza condizioni. Le chiediamo di garantire che durante la loro permanenza in carcere, non vengano maltrattate dal personale carcerario o dai detenuti, e che siano loro assicurati regolari contatti con le loro famiglie e i legali.

Accogliamo con favore la notizia del rilascio di Ekaterina Samutsevich, ma rimaniamo preoccupati per lo stato condizionale della sua libertà. Le tre Pussy Riot non avrebbero dovuto essere perseguite.

Chiediamo a Lei e a tutte le autorità del Suo Paese di rispettare e sostenere il diritto alla libertà di espressione nella Federazione russa, e di rimediare immediatamente al trattamento ingiusto nei confronti di queste giovani donne.

La ringraziamo per l’attenzione.

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Approfondimento (madu)

Guarda il Video

Il Collettivo Pussy Riot

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Anonymous – #OperationGreenRights – Allarme sulla costruzione della Centrale nucleare in Slovacchia a Mochovce

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#LEAKS #ENEL #ANSLADO #STF UPDATE 06/11/2013

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Vogliamo tornare sulla questione della centrale nucleare di Slovenské Elektrárne controllata da ENEL sita in Slovacchia a Mochovce.

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Ribadiamo che le email sottratte dalla ditta STF Controlli (STF S.p.A.) e dall’account privato di un membro di Ansaldo dimostrano che i reattori 3 e 4 sono stati montati da manodopera priva di competenze e senza alcuna documentabile supervisione.

La documentazione che STF Controlli ha presentato ad ENEL è stata manipolata per nascondere i numerosissimi difetti dei due reattori in fase di ultimazione.

Anche ciò è stato provato per mezzo delle mail rilasciate, provengono dalle stesse fonti anche i documenti che riportano liste di componenti che presentano problemi di funzionamento, accanto al codice identificativo di ogni componente è indicata la gravità del problema in moltissimi casi è indicata con la parola “CRITICAL” = critico cioè molto grave. Si tratta di decine di componenti a gravissimo rischio.

Vogliamo che siate voi stessi a prendere direttamente coscienza di quanto sosteniamo, per questo rimandiamo al press già pubblicato che contiene la trascrizione testuale dei passaggi delle mail che provano quanto sopra riportato.

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http://anon-news.blogspot.com/2013/11/nov5th-operation-n1-doppio-leaks-da.html

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Questa però è solo una piccolissima parte del materiale rilasciato a proposito della centrale nucleare di Mochovce, quindi vi invitiamo a prendere visione dell’intero archivio di file.

Questo è presente sul BLOG oppure direttamente da questo link http://pastebin.com/NKF4MfT1

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Lasciamo ad ogni individuo la libertà di giudicare personalmente il valore delle informazioni citate sopra.

Quindi, in ultima analisi,ogni residuo dubbio sulla sicurezza della centrale nucleare è smentito, non solo le associazioni ambientaliste evidenziano che i reattori 3 e 4 (come i numero 1 e 2 ) sono stati costruiti senza le doppie pareti di contenimento ed utilizzando vecchio materiale sovietico prodotto prima del disastro di Chernobyl, ma, come domostrato dai dati rilasicati,questi materiali scadenti sono stati assemblati da personale totalmente non qualificato ed i certificati di seicurezza rilasciati ad ENEL sono stati alterati per nascondere le numerosissime opere mal realizzate.

Inoltre, lo ribadiamo, la lista interminabile di componenti affetti da malfunzionamenti critici sopra citata prova definitivamente che, come si potava suppore le tecnologie sovietiche d cui i reattori 3 e 4 si compongono sono estremamente insicure.

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Stop al nucleare, la centrale di Mochovce deve chiudere!

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Fonte: Il blog ufficiale di Anonymous Italia

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