Daily Archives: 01/08/2013

Italia 1 agosto 2013: stiamo forse uscendo da un incubo?

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Scultura di Sergei Shekhovtsov

Fonte: Facebook

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Il Re è nudo

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Alla fine l’ultima parola l’ha dettala Cassazione, com’è logico in tutti i procedimenti giudiziari. Sia ben chiaro,la Cassazione non ha condannato Berlusconi: ha posto fine al procedimento penale intentato nei suoi confronti dalla Procura di Milano, riconoscendo la correttezza dell’operato  dei giudici del merito che lo hanno dichiarato, al di là di ogni ragionevole dubbio, colpevole del reato di frode fiscale, con riferimento alla annosa vicenda dei costi gonfiati per l’acquisto dei diritti delle opere cinematografiche.La Cassazione ci dice che Berlusconi è stato legittimamente condannato, all’esito di un equo processo ed ha ricevuto una pena adeguata alla gravità dei fatti.La Cassazione ha censuratola Corte d’appello soltanto in ordine alla determinazione della durata della pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici, rinviando gli atti al giudice del merito per una nuova valutazione della durata, essendo scontato (ed irrevocabile dal punto di vista giudiziario) che l’imputato deve, comunque, essere interdetto dai pubblici uffici.

I giudici hanno accertato che, attraverso espedienti vari e pratiche truffaldine, è stata creata all’estero una ingente provvista di fondi neri, sottraendo milioni di euro all’Agenzia delle entrate. Oggi questo accertamento non può essere più messo in discussione da nessuno: è passato in cosa giudicata. Adesso si eleveranno al cielo gli ululati dei pasdaran dell’esercito di Silvio ed una valanga di imprecazioni sarà scagliata contro il sistema giustizia ed i giudici, rei di non aver garantito l’impunità al sovrano di Arcore. Questa sentenza farà scandalo e verrà denunziata come un golpe la prossima rimozione dalle cariche pubbliche di un politico per via giudiziaria.

Nel mondo della realtà lo scandalo deve essere rovesciato. Non è l’esercizio indipendente della giurisdizione e la intemerata capacità dei giudici di effettuare il controllo di legalità nei confronti dei comportamenti criminosi dei potenti che deve fare scandalo;  al contrario ciò costituisce motivo di orgoglio per la giurisdizione e di soddisfazione per i cittadini. L’indipendenza della magistratura è stata concepita negli ordinamenti democratici proprio per consentire che il controllo di legalità potesse penetrare anche nei santuari del potere economico e politico, al fine di assicurare il rispetto della legge e, con esso, garantire tutti i cittadini da ogni forma di abuso dei poteri. Il fatto che un uomo politico potente come Berlusconi sia chiamato a rispondere delle sue malefatte ed inchiodato alle conseguenze dei suoi comportamenti illegali  costituisce la gloria dello Stato di diritto, dimostra chela Costituzione è viva e che le garanzie dell’ordinamento democratico sono ancora attive e vitali, malgrado da circa vent’anni una politica che aspira all’onnipotenza stia cercando di mettere la museruola alla giurisdizione.

Rimuovere un leader politico per via giudiziaria non soltanto non è uno scandalo, ma è un preciso dovere a cui l’autorità giudiziaria non si può sottrarre, ove vengano accertate gravi responsabilità penali, com’è già avvenuto, in passato, con l’on. Craxi e, più recentemente, con l’on. Previti.  L’onore della magistratura ed anche la ragione che giustifica la sua indipendenza stanno proprio nella sua capacità di intervenire, recidendo le metastasi che inquinano la vita delle istituzioni, come è avvenuto, per esempio, eliminando dalla magistratura quei giudici che si sono fatti corrompere con il denaro di Berlusconi.
In realtà in questa vicenda lo scandalo sta tutto nella politica e nel sistema dei media.
L’art. 54 della Costituzione stabilisce che “i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.
Chi dovrebbe vigilare che non vengano affidate funzioni pubbliche a soggetti coinvolti in vicende di corruzione, invischiati in fondi neri ed in frodi fiscali?

Le vicende oscure legate alla resistibile ascesa di Silvio Berlusconi erano note da tempo, sono state persino certificate da più sentenze passate in giudicato: com’è possibile che in Italia il sistema politico (non solo la destra ma anche la sinistra nelle sue varie componenti) ed il sistema dei principali media non si siano accorti di niente e sia stato recitato fino a qualche ora fa il mantra che le traversie giudiziarie di Berlusconi sarebbero un suo affare privato che non riguarda l’uomo politico e tantomeno le istituzioni?
In quale altro paese di democrazia occidentale il sistema politico avrebbe consentito l’accesso alla stanze del potere di un uomo politico con un carico di scheletri nell’armadio come quello dell’on. Berlusconi?
L’uomo politico Berlusconi si è sempre fatto forte della promessa che non avrebbe messo le mani nelle tasche degli italiani; adesso la sentenza della Cassazione ci rivela che ha sottratto milioni di euro dalla tasche degli italiani, sottraendole al fisco.

La sentenza della Cassazione ha messo a nudo un sistema di potere illegale che i cortigiani dell’imperatore hanno ostentatamente nascosto tessendogli abiti sontuosi con i fili dorati del servilismo e dell’adulazione. Come il bambino della favola di Andersen, la Cassazione ci dice che quegli abiti non esistono: il Re è nudo.

1 agosto 2013

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Fonte: Articolo21

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Biologia: Onda blu messaggera della morte

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La morte veste di blu: filmata la molecola luminescente che annuncia il trapasso [VIDEO]

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La scoperta in un verme, il C. elegans. Lo stesso meccanismo riguarda l’uomo?


L’immagine è, insieme, bella e inquietante: un’onda blu che si propaga lungo il verme e che annuncia a tutte le cellule che è ora di chiudere, si muore. I media l’hanno già ribattezzata «l’onda blu della morte».

L’immagine – in realtà un vero e proprio film, che è possibile vedere (in fondo pagina, ndr) grazie all’Institute of healthy ageing, university college London – ha per protagonista il C. elegans, un piccolo verme eletto dagli uomini a organismo modello. È stata raccolta dall’inglese David Gems e del suo gruppo di ricerca, impegnati nei processi a ogni scala dell’invecchiamento.

Nella fattispecie è una novità: individua una molecola fluorescente che potrebbe essere il “messaggero della morte”. Almeno nel C. elegans. Tuttavia, concettualmente, non è una novità. Da tempo conosciamo l’apoptosi, ovvero la morte programmata di un insieme di cellule, che per decidere, appunto, di morire insieme si scambiano precisi messaggi chimici. Che “onde di morte”, ovvero segnali coordinati, esistano, dunque, lo sappiamo da tempo.

Quello che Gems e i suoi collaboratori hanno riportato nei giorni scorsi sulla rivista PLoS Biology è tuttavia molto interessante. Hanno studiato il nematode Caenorhabditis elegans, e in particolare alcuni organelli dell’intestino del verme che contiene una sostanza luminescente, che emana una luce blu. Lo diciamo a beneficio dei chimici: il gruppo sospettava che si trattasse della lipofuscina, un prodotto dei processi ossidativi corresponsabili dell’invecchiamento nei mammiferi. Ma il gruppo si è accorto ben presto che la molecola sospetta non c’entra nulla e che la luminescenza era dovuta a un’altra molecola: un estere dell’acido antranilico, un derivato del triptofano. La cosa avrebbe interessato solo qualche esperto biochimico se la concentrazione della molecola luminescente non aumentasse improvvisamente in prossimità della morte del C. elegans. Indipendentemente dall’età del verme e dalla natura della causa della morte.

Il gruppo ha appurato che la sostanza, quando l’organismo è in prossimità della fine, porta un messaggio a tutte le cellule: moriamo in maniera coordinata. Il messaggio si propaga come un’onda chimica e coinvolge gli ioni di calcio utilizzati dalle cellule per acquisire informazioni dall’ambiente esterno.

L’interesse per questo tipo di ricerca è duplice. Da un lato occorre capire perché esiste questo messaggio: perché, se un organismo muore, tutte le sue cellule debbono spirare in maniera coordinata? L’altra è capire se questo sistema di annuncio ha qualche cosa a che fare con i processi neurodegenerativi anche nei mammiferi e nell’uomo, e se questi possono essere inibiti o, almeno, rallentati.

Entrambe le domande richiedono ulteriori studi. Ma è probabile che la risposta alla prima sia correlata a quella “distruzione creatrice” che consente a un embrione di trasformarsi in un organismo adulto. Il processo di ontogenesi, così lo chiamano gli esperti, è associato in molte fasi all’apoptosi, ovvero alla morte programmata di insiemi de cellule. L’ontogenesi è un po’ come Michelangelo, da un ammasso informe di materia (in questo caso cellulare) tira fuori una meravigliosa statua. Lo scalpello che l’ontogenesi usa è, appunto, un messaggio di morte che invia alle cellule che devono essere eliminate per consentire alla statua di emergere. È possibile che l’onda blu del C. elegans sia un ricordo dell’apoptosi.

Quanto al secondo gruppo di domande – è possibile inibire lo sviluppo “dell’onda blu”? E questo meccanismo esiste anche negli organismi superiori? – non abbiamo per ora risposta. Ma David Gems, il suo gruppo e altri gruppi sparsi per il pianeta, stanno lavorando per trovare delle risposte.

Quanto a noi, potremmo trarne una piccola morale. Vita e morte si rincorrono e si intrecciano nel mondo biologico. E non sempre è facile distinguere tra l’una e l’altra.

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Guarda il VIDEO

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Fonte: greenreport.it

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