Monthly Archives: Maggio 2013

Appello di “Ferite a morte” al Governo: subito Stati Generali contro la violenza sulle donne! Serena Dandini invita a firmare l’Appello!

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A volte le cose sono più semplici di quello che sembrano. Non servono investimenti mastodontici e non c’è bisogno di chiamare l’esercito o invocare la pena di morte. In Italia ci sono già leggi, esempi virtuosi, energie locali e esperienze professionali che lavorano da anni contro la violenza alle donne: vanno ascoltate, coordinate, finanziate e collegate in un nuovo piano nazionale.

Una donna maltrattata, minacciata, molestata, umiliata da violenze fisiche o psicologiche è un dramma e un danno per la società intera, non un trascurabile effetto collaterale di una storia d’amore andata a male.

Siamo tutti coinvolti e responsabili, anche se non direttamente violenti, perché abbiamo comunque ignorato o avallato comportamenti considerati bonariamente scontati, endemici della nostra cultura mediterranea, simpatici machismi che fanno folklore e nessun danno. E invece anche le parole sono delle armi taglienti. Non possiamo più sentire negli articoli di cronaca frasi come «Delitto passionale» o «Raptus improvviso di follia». Che raptus può essere un gesto annunciato da anni di violenze, minacce e ricatti?

Lo sapevano tutti che prima o poi qualcosa sarebbe successo: i vicini, il quartiere intero, persino al pronto soccorso e al commissariato di zona dove fioccano a volte denunce inascoltate. L’Italia è stata severamente redarguita dalle Nazioni Unite nella relazione di Rashida Manjoo, Rapporteur speciale del 2012 che dopo gli insulti al presidente della Camera avrebbe forse rincarato la dose:

«La maggior parte delle manifestazioni di violenza in Italia sono sotto-denunciate nel contesto di una società patriarcale dove la violenza domestica non è sempre vissuta come un crimine… e persiste la percezione che le risposte dello Stato non saranno appropriate o utili».

Parole pesanti, gravissime, che avrebbero dovuto almeno stimolare un dibattito e che invece sono scivolate via nei cestini dei ministeri. Se ci sgridano per il debito pubblico o lo spread che s’innalza, corriamo come bambini impauriti a giustificarci mentre davanti a queste «vergogne» i governi fanno spallucce.

La violenza maschile sulle donne non è una questione privata, ma politica.

Ecco perché vi chiedo di firmare l’appello di «Ferite a morte» che chiede al Governo e al Parlamento di convocare senza indugi gli Stati Generali contro questa violenza. Servono interventi immediati, è necessario riconoscere l’urgenza e istituire finalmente un Osservatorio Nazionale che segua il fenomeno.

Grazie,

Serena Dandini via Change.org

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FIRMA L’APPELLO

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Fonte: change.org   (Appello lanciato da Ferite a morte)

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Biennale di Venezia – Teatro: Romeo Castellucci Leone d’oro alla carriera

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Il riconoscimento è stato proposto dal direttore  Àlex Rigola  e accolto dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta.

La cerimonia di consegna del Leone d’oro alla carriera avrà luogo venerdì 2 agosto (Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian nell’ambito del 42. Festival Internazionale del Teatro (1 > 11 agosto 2013).

In passato il riconoscimento per il Teatro era stato attribuito a Ferruccio Soleri (2006), Ariane Mnouschkine (2007), Roger Assaf (2008), Irene Papas (2009), Thomas Ostermeier (2011) e Luca Ronconi (2012) mentre quello per la Musica era stato attribuito a Goffredo Petrassi (1994), Luciano Berio (1995), Friedrich Cerha (2006), Giacomo Manzoni (2007), Helmut Lachenmann (2008), György Kurtág (2009), Wolfgang Rihm (2010), Peter Eötvös (2011) e Pierre Boulez (2012).

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Il Direttore Àlex Rigola stila un incisivo elenco delle motivazioni del Leone d’oro a Romeo Castellucci:

“Per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro, la musica e le arti plastiche. Per aver creato mondi in cui si arriva all’eccellenza della rappresentazione di stati onirici, che è forse la più bella affermazione che si può fare del fatto teatrale. Per aver fatto una rappresentazione scenica di una cosa impossibile da rappresentare come l’incubo. Per averci fatto dubitare, interrogandoci con scene apparentemente inoffensive, e poi farci scoprire che dietro ogni pelle di pecora c’è un lupo o cento lupi o mille. Per averci trasportato in mondi paralleli per poi riportarci indietro e rivedere i nostri stessi mondi e trovarli differenti. Per averci saputo elevare e rapire all’interno dei suoi racconti spesso dimenticando che eravamo seduti nella platea di un teatro. Per aver unito strettamente il suo nome alla parola Arte. Per aver fatto dell’Italia un riferimento internazionale attraverso la creazione e la rappresentazione delle sue opere alla fine del XX secolo e all’inizio del XXI. Per esser rimasto scenicamente vivo dopo tutti questi anni di lavoro, continuando con la stessa freschezza con cui ha iniziato 30 anni fa. E per essere stato una grande fonte di ispirazione per le generazioni successive a cui ha regalato un magma di nuovi linguaggi scenici”.

Più volte invitato con i suoi spettacoli al Festival del Teatro della Biennale di Venezia, Romeo Castellucci ne è stato anche direttore nel 2005, realizzando una edizione intitolata Pompei, il romanzo della cenere premiata con un Ubu del Teatro.
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Romeo Castellucci (Cesena – Italia, 1960)
Fondatore della Socìetas Raffaello Sanzio, la compagnia italiana in assoluto più rappresentata all’estero e contesa dai più importanti festival del mondo, Romeo Castellucci è autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale. Le sue regie propongono linee drammatiche non soggette al primato della letteratura, facendo del teatro un’arte plastica, complessa, ricca di visioni. Questo ha sviluppato un linguaggio comprensibile in tutto il mondo, come possono esserlo la musica, la scultura, la pittura e l’architettura.
Romeo Castellucci si diploma in Scenografia e in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. A vent’anni compie le sue prime esperienze di regia teatrale; assieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi fonda la Socìetas Raffaello Sanzio nel 1981. Nei primi anni ’80 condivide l’interesse per il teatro con la pittura, facendo anche alcune mostre. Da allora realizza numerosi spettacoli come autore, regista, e creatore delle scene, delle luci, dei suoni e dei costumi: Santa Sofia-Teatro Khmer (1986), La discesa di Inanna (1989), Gilgamesh (1990) e Iside e Osiride (1990). Segue il ciclo classico con Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco (1992) da Shakespeare, Orestea (una commedia organica?) (1995) da Eschilo, Giulio Cesare (1997) da Shakespeare. Dopo Genesi. From the museum of sleep (1999), il suo interesse si volge verso il teatro musicale: con il concerto per voci e strumenti sonori Voyage au bout de la nuit (1999) tratto da Céline e con Il Combattimento (2000) di Monteverdi e Scott Gibbons, presentato alla Biennale Teatro del 2000.
Nel 2002, Romeo Castellucci concepisce la Tragedia Endogonidia, un ciclo di dieci episodi che prevede una serie di “basi” corrispondenti ad altrettante città europee. Nello stesso anno è insignito del titolo di “Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres” dal Ministero della Cultura della Repubblica Francese. Nel 2005 è direttore della 37. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, intitolato “Pompei. Il romanzo della Cenere”, caratterizzato da una ridefinizione del problema della rappresentazione, una riconsiderazione del ruolo dello spettatore e un’apertura verso le forme di teatro nascenti e opere non incluse nel quadro tradizionale del teatro. Nel 2007 è nominato “artiste associé”, insieme a Valérie Dréville, dalla Direzione artistica del Festival d’Avignon per la 62a edizione del Festival (2008). È in questo ambito che Castellucci ha presentato la trilogia Inferno, Purgatorio, Paradiso ispirata alla Divina Commedia di Dante.
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Fonte: labiennale
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Approfondimento (madu)
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Il sindaco di Salerno De Luca alle Infrastrutture: i No Crescent chiedono la revoca

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Progetto del Crescent (Ecomostro) sul lungo mare di Salerno

Il progetto dell’ecomostro Crescent sul lungo mare di Salerno

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COMITATO NO CRESCENT
comitato.nocrescent@gmail.com
Salerno, 7 maggio 2013

Spett.le
Presidenza del Consiglio dei ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma

E p. c.
Signor Ministro alle Infrastrutture
On.le Maurizio Lupi

ufficio.gabinetto@pec.mit.gov.it
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it

giacomo.aiello@mit.gov.it
mteresa.dimatteo@mit.gov.it
piero.dalessio@mit.gov.it

Capogruppo alla Camera dei Deputati PDL
Capogruppo alla Camera dei Deputati PD
Capogruppo alla Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle
Capogruppo alla Camera dei Deputati Scelta Civiva
Capogruppo alla Camera dei Deputati Sinistra Ecologia e Libertà

Pregiatissimo Presidente del Consiglio, onorevole Letta,
La contattiamo per sottoporre alla Sua attenzione una questione urgentissima.

Signor Presidente, Lei ha nominato viceministro alle Infrastrutture il Sig. Vincenzo De Luca, attuale Sindaco di Salerno.
Di seguito Le rappresentiamo fatti e circostanze gravissime relative a una inquietante vicenda urbanistica divenuta oramai un caso nazionale.
Nel cuore della città, nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, area pregiata che chiude il noto lungomare, a ridosso del Teatro “Giuseppe Verdi” e del centro storico sono in costruzione una piazza e un enorme caseggiato privato denominato “Crescent”.

La piazza, finanziata anche con fondi comunitari FESR, è un immenso spazio che sarà asservito al condominio privato “Crescent”, un mastodontico lotto cementizio, a firma dell’architetto catalano Bofill, con centinaia di alloggi privati a pochi metri dal mare, in zona demaniale marittima.
Una costruzione alta 30 metri circa, lunga quasi 280 metri, che farà aumentare i rischi idrogeologici dell’area. Il pesante complesso sorge sulla linea di costa, con un corso d’acqua sotterraneo, il Fusandola, che nel 1954 fu causa di una esondazione che provocò dolorose perdite di vite umane e danni gravi.
E pensare, Signor Presidente, che il progetto – fortemente voluto dal Comune- viola, tra le altre cose, addirittura le misure di salvaguardia della costa, parimenti allarmanti sono le carenze tecniche e amministrative delle autorizzazioni sismiche.
In sintesi, una pesante colata di cemento che stravolge per sempre un delicato assetto idrogeologico e un paesaggio urbano dal valore consolidato, riconosciuto.

Non è tutto, Signor Presidente.
Questi i dati che più inquietano:
-la piazza lo scorso luglio ha ceduto in un settore significativo, tale clamoroso evento ha determinato la sospensione dei lavori, inchieste della Procura della Repubblica, approfondite indagini tecniche, tuttora in corso per disposizione degli inquirenti.
-Il Sindaco di Salerno ha stipulato con la società costruttrice del fabbricato (Crescent srl) un contratto, avente ad oggetto la cessione dei diritti edificatori, nel quale è inserita una clausola clamorosa secondo la quale in caso di accoglimento di uno dei ricorsi amministrativi – tuttora pendenti in sede di appello – proposti dal Comitato No Crescent e da Italia Nostra, il Comune rimborserà la società costruttrice di tutte le spese sostenute per quanto costruito, ossia un risarcimento di milioni di euro.
Signor Presidente, il rischio d’impresa per un caseggiato privato è così assunto dall’ente comunale. Una soluzione fuori dal mondo del diritto e contraria a principi costituzionali (art. 97 Carta Fondamentale). Una soluzione che ha dell’incredibile!
-L’area su cui è in corso la realizzazione del fabbricato è, in buona parte, ancora di natura demaniale! Dalle verificazioni svolte in seguito ad ordinanza del Consiglio di Stato è emerso che il Comune ha sdemanializzato solo parte delle aree (32.000 mq circa a fronte dei 45.200 mq del sub comparto). Oltre dieci mila metri quadri sono tutt’oggi nella disponibilità dello Stato. Ciononostante, Signor Presidente, una società di capitale (Crescent srl) sta già costruendo l’edificio privato – meglio noto come ecomostro – senza che, malgrado le ripetute diffide, vi sia stato intervento alcuno da parte del Comune di Salerno.
Peraltro parte dell’area sdemanializzata, utilizzata a fini edificatori, acquistata dal comune non è stata neppure pagata al demanio.
-L’edificazione comprende 6.000 mq di arenile e 4.000 mq circa di mare, la fascia di rispetto del torrente vincolato, parte di tali superfici vengono utilizzati a fini edificatori quale superficie fondiaria.
-L’area è soggetta a rischio liquefazione, addirittura l’edificazione è in corso su alveo del torrente non sdemanializzato, su porzione di spiaggia Santa Teresa e sul mare, senza peraltro che siano stati effettuati i preliminari studi meteo marini previsti dalle misure di salvaguardia della costa emanate dall’Autorità di Bacino in Destra del Fiume Sele.
Signor Presidente, non è tutto: per la vicenda “Crescent” la Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un fascicolo penale avviando approfondite indagini. Risultano indagati lo stesso Sig. Vincenzo De Luca, quale Sindaco di Salerno, l’ex Soprintendente ai Beni culturali per il clamoroso silenzio – assenso paesaggistico, vari dirigenti comunali e, ancora, un dirigente dell’Agenzia del Demanio. Uno specifico filone d’inchiesta interessa proprio l’anomala sdemanializzazione dell’area. Gravissimi i reati contestati: abuso d’ufficio in concorso e falso ideologico.

In definitiva, Signor Presidente, è questa una vicenda che ha fatto venire alla luce un articolato sistema di enti che ha reso possibile scelte urbanistiche tanto scellerate e, una volta contrastato nell’operato, ha fatto di tutto per auto – proteggersi o per confondere. Con lo Stato che sembra abdicare alle sue leggi. È per questo che riteniamo di inviarLe una copia di Minima Moralia, il dossier che racchiude parte rilevante del nostro lavoro di azione civica e responsabile in difesa dell’ambiente e della legalità. Un report che rappresenta «‘o Sistema» che si è svelato tra le carte del progetto.

Signor Presidente, in conclusione La invitiamo a verificare personalmente quanto innanzi rappresentato e quindi a tenere in conto la circostanza, tutt’altro che secondaria, delle indagini penali che interessano, tra le altre questioni, proprio l’iter di sdemanializzazione delle aree sopra descritte.
La invitiamo, pertanto, a riconsiderare la nomina del Sig. Vincenzo De Luca a viceministro alle Infrastrutture, Dicastero competente per il Demanio marittimo, valutando all’uopo di esercitare poteri di revoca.

Con osservanza.
il Comitato No Crescent

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Fonte: nocrescent

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Approfondimento  (madu)

Crescent:

Cosa è, le vere dimensioni

Costi e Guadagni

Il devastante impatto ambientale

Vincenzo De Luca

Termovalorizzatore di Salerno, altra indagine a carico del sindaco Vincenzo De Luca

“U Faraone di Salerno” due articoli su Liberazione del 12 marzo

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