Daily Archives: 16/02/2013

Cinema: “Viva la libertà” – Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua

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Viva la libertà

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A chi esita

Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze.

Ha preso
una apparenza invincibile.

E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.

Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?

Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.

Bertold Brecht

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L’idea, nonostante la notorietà cinematografica del tema del doppio, è fresca e originale. Due fratelli, gemelli, e un cambio di ruoli. Uno, il segretario del principale partito d’opposizione italiano, l’altro, uno scrittore e filosofo con trascorsi in manicomio. Entrambi interpretati dall’ennesimo Toni Servillo «in stato di grazia», o qualsiasi altro tipo di elogi sotto forma di frasi lampo che scrivono i giornali “veri” e che vengono sempre incollati in bella vista con 4 stelle accanto, sulle locandine o negli intervalli di nero tra una scena e l’altra dei trailer. Ma torniamo a noi, anzi a loro: Enrico Olivieri, il politico, e Giovanni Ernani, il fratello filosofo che firma i suoi libri con tale pseudonimo, ispirato forse dal romantico “Hernani” di Victor Hugo.

E’ certamente tanto provocatoria quanto irresistibile la decisione di Roberto Andò di far ritrovare da un giorno all’altro un “matto” ad un soffio dal governare il Paese, ma è anche vero che l’assistente del segretario di partito, Andrea Bottini (un “abbottonato” Valerio Mastrandrea), sussurrerà a Giovanni Ernani un’illuminante e comica confidenza: «Sa cosa mi spaventa? Che io uno come lei lo voterei». E’ proprio qui che Roberto Andò sembra riuscire a farci capire meglio di qualsiasi altro momento del film, quanto l’Italia si trovi in una condizione disperata, dove in un mare di finzione, di discorsi privi di senso perché preparati da altri, di ipocrisia, di illegalità legalizzata è forse l’aspetto puramente umano, vero e reale che manca completamente del tutto, trasformando la politica in una sottoforma di reality incomprensibile, e soprattutto finto.

E non è infatti assolutamente un caso il parallelo accostamento tra cinema e politica che si sussegue per tutto il film. Non è ovviamente un caso che Enrico Olivieri si ritroverà sul set di un film, mentre il fratello risponderà alle domande dei giornalisti increduli di fronte al suo cambio di condotta politica. Viva la libertà per quanto sia evidente trovi ispirazione al governo Berlusconi e all’inesistenza di un’opposizione concreta di sinistra, riesce ad essere attuale ancor di più oggi, con un Grillo (un comico per l’appunto, che non pochi chiamano o hanno chiamato “pazzo”) urlante alle piazze piene, mentre nel backstage di chissà quale studio televisivo i politici dei partiti “veri” rileggono i fogli con i loro discorsi mentre qualcuno gli trucca la faccia. Non è certo questa la sede per parlare di politica, e d’altronde con i miei 21 anni e ammetto, un interesse esponenzialmente inferiore rispetto alla mia cinefilia, non avverto nemmeno di avere la maturità per parlarne approfonditamente, avendo inoltre vissuto in un Paese in cui dalla mia nascita (o quasi) è esistito sempre e solo il nome di Silvio Berlusconi, eppure è abbastanza evidente che l’unico che in questo momento in Italia stia facendo una vera campagna elettorale, girando le piazze dell’Italia è Beppe Grillo, un comico, un “pazzo”, ma che riesce a creare un dialogo perché capace di farsi capire, proprio come il Giovanni Ernani camuffato da suo fratello gemello Enrico Olivieri.

«Non aspettarti nessuna risposta oltre la tua» dice Toni Servillo per bocca di Giovanni Ernani usando le parole dell’ode “A chi esita” di Bertold Brecht e lo spettatore, passo dopo passo, finisce anche lui per sognare e credere in quest’uomo uscito dal nulla e conosciuto da tutti, riuscendo a convincersi, forse anche solo per un secondo, che il cambiamento è possibile. Ma poi, nell’ultima scena del film, tra un “ta-ra-ri” e un’inquadratura alle scarpe, la delusione si confonde alla presa di coscienza, lasciandoci immobili sulle poltrone, ancora per qualche secondo, prima che le luci si riaccendano e si possa ridere di gusto confrontandosi sul film.   ( Alessia Paris )

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Fonte: CINEMA BENDATO

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A Mauro Biani il Premio Nazionale Nonviolenza 2012

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Comunicato stampa

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Premio Nazionale Nonviolenza 2012

E’ Mauro Biani il vincitore del Premio Nazionale Nonviolenza 2012, che sarà consegnato a Sansepolcro sabato 16 febbraio 2013. Mauro Biani è stato premiato “per aver saputo raccontare con i propri disegni e le proprie vignette l’ipocrisia della guerra e della violenza che si fa sistema, ammantandosi di una falsa idealità pacifica, evidenziando come la nonviolenza possa essere strumento di verità, mezzo efficace e rispettoso dei diritti dell’uomo, per la risoluzione dei conflitti“. Gli ultimi vincitori del Premio sono stati Don Luigi Ciotti, Fondatore del Gruppo Abele e di Libera e a Christoph Baker, Scrittore e Consulente Internazionale Unicef.

Il Premio – che ha cadenza biennale – viene assegnato a personaggi che si sono impegnati a far sì che le modalità di soluzione dei conflitti non violente possano essere sempre più conosciute e realizzate nel quotidiano. Il destino del premio Nonviolenza è strettamente legato al Premio Nazionale “Cultura della Pace-Città di Sansepolcro” nato nel 1992 grazie all’iniziativa del Comitato Promotore per l’Obiezione di Coscienza (oggi Associazione Cultura della Pace) e che quest’anno è assegnato all’attore Marco Paolini. La premiazione si terrà

Sabato 16 Febbraio 2013 alle ore 16.00

a Sansepolcro (AR)

presso il Teatro INPDAP

e sarà preceduto da un incontro con gli studenti delle scuole superiori, alle ore 11.30.

In occasione dell’assegnazione del premio, inoltre, si terranno due mostre personali di Mauro Biani: una a Città di Castello dal 9 al 16 febbraio 2013 presso Palazzo del Podestà e l’altra dal 16 al 23 febbraio 2013 presso Palazzo Pretorio di Sansepolcro, organizzate in collaborazione con l’Associazione “Amici del fumetto” di Città di Castello.

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Mauro Biani, è vignettista, illustratore, scultore. E’ inoltre educatore professionale per ragazzi disabili mentali, presso un centro specializzato. I suoi disegni hanno fatto il giro del mondo su carta stampata, sul web e in mostre personali e collettive. E’ stato vignettista di Liberazione, per cui ha anche curato l’inserto satirico Paparazzin e attualmente collabora come free lance con riviste e quotidiani nazionali e internazionali, organi di informazione indipendenti e riviste del terzo settore. Fa parte del gruppo internazionale “Cartooning for Peace”, sotto l’Alto Patrocinio dell’ONU. E’ uno dei fondatori di “Mamma!”, rivista di satira, giornalismo e fumetti. Ha ricevuto il XXXV Premio di Satira Politica nel 2007 il premio per la miglior vignetta europea del 2011, istituito alla Rappresentanza italiana della Commissione Europea in collaborazione con la rivista Internazionale. Nel 2009 ha pubblicato il fortunato “Come una specie di sorriso” (Stampa Alternativa), attraverso cui si è misurato con i temi più cari a Fabrizio De André interpretando in 15 tavole alcune delle canzoni più celebri del cantautore. A seguito della mostra personale ospitata dal Museo della satira di Forte dei Marmi, nel 2012 è uscito il volume “Chi semina racconta” che raccoglie il meglio della sua produzione, edito dall’associazione culturale Altrinformazione nella collana “I libri di Mamma!” (http://www.mamma.am/maurobiani)

Uffico Stampa

Nicola Cirillo – tel. +39 329 9788791email: musicaesatira@gmail.com

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