Daily Archives: 17/12/2012

18 dicembre: Giornata internazionale del migrante

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Finché i loro diritti verranno violati, fino a quando saranno emarginati ed esclusi, gli immigrati non saranno in grado di contribuire ne’ economicamente ne’ socialmente allo sviluppo delle società che hanno lasciato e di quelle in cui entrano. Tuttavia, se supportata dalle giuste politiche di tutela dei diritti umani, la migrazione può essere una forza per le persone e per i paesi di origine, di transito e di destinazione.
Segretario Generale UN Ban Ki-moon, Messaggio per l’International Migrants Day, 18 dicembre 2011

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Il 4 dicembre 2000 l’Assemblea generale dell’ONU, tenendo conto del numero elevato e crescente di migranti nel mondo, ha proclamato il 18 dicembre come Giornata Internazionale dei Migranti. Dieci anni prima l’Assemblea Generale aveva adottato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.

Gli Stati membri dell’ONU e le organizzazioni intergovernative e non governative sono invitate ad osservare la Giornata Internazionale dei Migranti, attraverso la diffusione di informazioni sui diritti umani e le libertà fondamentali dei migranti, e attraverso la condivisione di esperienze e la progettazione di azioni volte a garantire la loro protezione.

I 132 Stati membri che hanno partecipato aell’Assemblea Generale di Dialogo sulla Migrazione Internazionale e lo Sviluppo il 14-15 settembre 2006 hanno ribadito una serie di messaggi chiave. In primo luogo, hanno sottolineato che la migrazione internazionale è un fenomeno in crescita e che potrebbe dare un contributo positivo allo sviluppo dei paesi di origine e paesi di destinazione. In secondo luogo, hanno sottolineato che il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali di tutti i migranti è essenziale per raccogliere i benefici della migrazione internazionale. In terzo luogo, hanno riconosciuto l’importanza di rafforzare la cooperazione internazionale in materia di migrazione internazionale bilaterale, regionale e globale.

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Fonte: www.un.org

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Lampedusa, Giusi Nicolini i migranti e il Nobel per la Pace all’Europa

 

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La lettera denuncia del sindaco di Lampedusa alla UE :

«Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa. Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21 cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi disponibili.

Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto deve essere grande il cimitero della mia isola? Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita.

Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce. Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra. Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente.

Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore. In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.

Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umani a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza».

Giusi Nicolini

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Approfondimento

Giusi Nicolini sindaco di Lampedusa e Linosa

Giusi Nicolini

Io, clandestino a Lampedusa

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