Monthly Archives: Gennaio 2012

Anonymous – #Operation Megaupload#

 

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Pochi minuti dopo la notizia del sequestro del sito di Megaupload e dell’arresto, da parte della polizia della Nuova Zelanda,  del fondatore Kim Schmitz e dei suoi soci,  Anonymous è passato all’offensiva.   Il movimento hacktivista silenziosamente si è coordinato ed ha  scagliato contro Washington  il più imponente attacco in rete della sua storia. Il suo primo obiettivo, come risulta da diversi messaggi su Twitter, è stato il sito del Dipartimento di Giustizia che immediatamente e stato reso inaccessibile. L’attacco è continuato e con un comunicato Anonymous ha fatto sapere di aver preso di mira circa 5000 obiettivi. Dopo questa imponente azione sembra che il  Congresso abbia bloccato temporaneamente le proposte di legge  SOPA e PIPA contro la pirateria online.

Qui di seguito un elenco dei siti più importanti neutralizzati dagli hacktivisti:

Department of Justice (Justice.gov)
Motion Picture Association of America (MPAA.org)
Universal Music (UniversalMusic.com)
Belgian Anti-Piracy Federation (Anti-piracy.be/nl/)
Recording Industry Association of America (RIAA.org)
Federal Bureau of Investigation (FBI.gov)
HADOPI law site (HADOPI.fr)
U.S. Copyright Office (Copyright.gov)
Universal Music France (UniversalMusic.fr)
Senator Christopher Dodd (ChrisDodd.com)
Vivendi France (Vivendi.fr)
The White House (Whitehouse.gov)
BMI (BMI.com)
Warner Music Group (WMG.com)
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Nel precedente video-messaggio di Anonymous dell’   #Operation Blackout# contro la censura in Internet,  essi avevano esortato i popoli a protestare e contemporaneamente avevano inviato un avvertimento al Governo USA :

Andate in tutti i network IRC, nei social network, nelle comunità online, a comunicare loro dell’atrocità che si sta commettendo. Se la protesta non sarà sufficiente, allora il Governo degli Stati Uniti dovrà vedersela con noi che siamo una legione e faremo una dura opposizione al tentativo di censurare Internet, opereremo in modo da scoraggiare anche qualsiasi altro paese che voglia utilizzare la censura.

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The Pirate Bay una mano agli artisti emergenti

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di maribù duniverse

The Promo Bay è una piattaforma che i pirati della baia mettono a disposizione di artisti sconosciuti. E’ una opportunità che offrono per creare un contatto tra milioni di utenti e giovani musicisti, scrittori, registi, creatori di cartoons. Agli artisti sarà data la possibilità di essere visibili in 3 paesi del mondo. Si può leggere nella loro pagina:

Come avrete già visto, a volte sostituiamo il nostro logo con altri .  A volte lo facciamo per affrontare importanti tematiche politiche come la censura su Internet, a volte per mettere in evidenza artisti indipendenti che amiamo. Ora vogliamo migliorare proprio quest’ultima missione. Vi chiediamo di inviarci un’email e dirci ciò che avete e dove vorreste che fosse mostrato“.

Nella pagina si trova un form da compilare con i propi dati. Il servizio è totalmente  gratuito ma ci sono alcune regole fondamentali da rispettare: non saranno accettati materiali razzisti o che propagandano odio.

«Questo sito si occupa, e sempre si occuperà, di far scoprire le culture di tutto il mondo».

Naturalmente il materiale proposto deve poter essere condiviso secondo la filosofia di The Pirate Bay, condizione necessaria per poter partecipare:

The Promo Bay «non è stato creato per rendervi ricchi».

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Approfondimento

The Pirate Bay  (TPB)

Come accedere a The Pirate Bay dall’Italia

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Appello giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!

 

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Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.

Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.

Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.

A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.

Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.

Noi non ci stiamo.

L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.

I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.

Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.

Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.

Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

FIRMA L’APPELLO!

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