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Sotto attacco l’acqua pubblica di Napoli. Sottoscrivi l’appello!

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Da che parte stai?

L’ Acqua di Napoli è in pericolo!

dopo l’attentato dinamitardo nella sede di ABC, in attesa che il SIndaco di Napoli, Luigi de Magistris, ci incontri, come da noi richiesto più volte, non resteremo con le mani in mano.

Chiediamo a tutti i sostenitori dell’Acqua Pubblica, di aderire al messaggio di solidarietà all’ ABC e di diffonderne il testo affinché tutti sappiano quanto sta accadendo

La vittoria di tutti è in pericolo!

 

Sottoscrivi e diffondi il nostro Comunicato:

SOTTO ATTACCO L’ACQUA PUBBLICA DI NAPOLI

Solidarietà all’ABC, ai lavoratori e al Presidente.

L’esplosione di un ordigno all’interno di uno dei depositi

dell’azienda è un fatto drammatico su cui la DIGOS e la Magistratura

stanno già indagando. A noi cittadini preoccupa che sia stata sfiorata

la tragedia, perché gli operai in quel momento si trovavano vicino,

negli spogliatoi pronti per uscire.

Si tratta chiaramente di un atto intimidatorio che punta a minare

dall’interno l’acqua pubblica di Napoli.

L’ABC, con il suo Consiglio di Amministrazione di attivisti del

movimento dell’acqua, con il Consiglio civico, è diventata un modello

di gestione di un bene pubblico da parte della comunità. Il

coinvolgimento dei cittadini nelle scelte fondamentali dell’azienda

rappresenta un esempio reale di ripubblicizzazione, poiché ci

restituisce il diritto di decidere del bene della collettività e

l’acqua è “il bene supremo”. Ogni tentativo di opporsi a questo

processo risponde a logiche privatistiche e lobbistiche, di chi vuole

accentrare nelle mani di pochi la gestione dell’acqua ed interrompere

questo processo.

Le continue minacce al Presidente di ABC e la collocazione di un

ordigno in azienda provengono da chi non ha a cuore l’acqua pubblica.

E’ un momento difficile, nel quale bisogna stare attenti a non cadere

nella trappola delle strumentalizzazioni con l’obiettivo di

distruggere il modello ABC.

Straordinari i messaggi di solidarietà da parte dei Comitati, delle

associazioni e di tutti coloro che credono fortemente in questo

percorso. E’ importante essere uniti per rafforzare l’Acqua Bene

Comune di Napoli.

Sull’acqua non possiamo mollare; l’acqua è la fonte della vita.

 

SOTTOSCRIVI E DIFFONDI IL COMUNICATO!

Per adesioni:

beni_comuni@libero.it

 

 

Padre Alex Zanotelli

Comitati per la gestione pubblica dell’Acqua Napoli

Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica dell’Acqua

Consiglio Civico Acqua Bene Comune Napoli

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

 

Fonte: Coordinamento Campano Acqua Pubblica ( https://it-it.facebook.com/permalink.php?story_fbid=910640012379841&id=376966949080486 )

 

 

 

 


Appello giù le mani dall’acqua e dalla democrazia!

 

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Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.

Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.

Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.

A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.

Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.

Noi non ci stiamo.

L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.

I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.

Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.

Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.

Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

FIRMA L’APPELLO!

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Referendum sull’Acqua Pubblica: Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini

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COMUNICATO STAMPA

Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini

La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l’acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.

Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.

Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull’abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull’acqua siano davvero gli italiani.

Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.

Da oggi inizia l’ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.

Roma, 12 gennaio 2011

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