Monthly Archives: Maggio 2011

Referendum Acqua: lo spot che andrà in Tv

Ufficio Stampa Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune

siamo molto felici di presentarvi lo spot che sarà diffuso nei messaggi autogestiti in tv. Per la realizzazione della prima parte un ringraziamento va a Astrid Lima, al Comitato di Velletri e alla Cooperativa Trasparenze; la seconda parte (infographic) è stata realizzata con copetenza e passione da Francesco Organo. Nel video che abbiamo caricato su youtube di seguito a “l’asta” sono state montate entrambe le infographic, quella relativa al primo e al secondo quesito. Negli spazi televisivi,  andranno “l’asta”+ “infographic quesito 1” oppure “l’asta”+ “infographic quesito 2”, a secondo di quanto predisposto dalle reti. Invitiamo tutti e tutte a diffondere il video il più possibile.

Luca Faenzi

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Info: www.acquabenecomune.org –  www.referendumacqua.it

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Bersani e il Referendum sull’acqua

Dopo il pensiero di Bersani sul vecchio referendum (1987) sul  Nucleare. Vediamo cosa risponde  a Norma Rangeri (il Manifesto) in merito al Referendum contro la privatizzazione dell’acqua.

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Gli italiani vogliono sapere

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Che cosa è necessario sapere, o meglio, che cosa i cittadini italiani vogliono sapere, affinché i prossimi dieci anni della loro vita non siano loro sottratti (come è stato per gli ultimi dieci)?
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Ripeterò ancora una volta la litania magari a costo di fare, a dispetto della virtù, del mero esercizio accademico.
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I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto benessere si è speso in tutto fuorché nei servizi pubblici di prima necessità: ospedali, scuole, asili, ospizi, verde pubblico, beni naturali cioè culturali.
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I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta tolleranza si è fatta ancora più profonda la divisione tra Italia Settentrionale e Italia Meridionale, rendendo sempre più, i meridionali, cittadini di seconda qualità.
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I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta civiltà tecnologica si siano compiuti così selvaggi disastri edilizi, urbanistici, paesaggistici, ecologici, abbandonando, sempre selvaggiamente, a se stessa la campagna.
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I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto progresso la «massa», dal punto di vista umano, si sia così depauperata e degradata.
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I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto laicismo l’unico discorso laico sia stato quello, laido, della televisione (che si è unita alla scuola in una forse irriducibile opera di diseducazione della gente).
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I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta democratizzazione (è quasi comico il dirlo: se mai «cultura» è stata più accentatrice che la «cultura» di questi dieci anni) i decentramenti siano serviti unicamente come cinica copertura alle manovre di un vecchio sottogoverno clerico-fascista divenuto meramente mafioso.
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Ho detto e ripetuto la parola «perché»: gli italiani non vogliono infatti consapevolmente sapere che questi fenomeni oggettivamente esistono, e quali siano gli eventuali rimedi: ma vogliono sapere, appunto, e prima di tutto, perché esistono.
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Pier Paolo Pasolini, Lettere Luterane 1976.

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