Daily Archives: 21/04/2011

La posizione di Kusturica “in questa storia”

E’ uscita in Italia l’autobiografia di Emir Kusturica, Dove sono io in questa storia (Feltrinelli). In quattrocento pagine discontinue le molte forme di “Kusta”, la ricerca delle origini, il rapporto con Sarajevo.

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…..Emir Kusturica (Foto Kmeron, Flickr)

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di Piero Del Giudice

Emir Kusturica (Sarajevo, 1954), è prima di tutto un grande regista. Il suo cinema è largamente riconosciuto, nel 1981 ha ricevuto il Leone d’oro per l’opera prima con Ti ricordi di Dolly Bell? (sceneggiatura di Abdulah Sidran), nel 1985 la Palma d’oro con Papà in viaggio d’affari (sceneggiatura di Abdulah Sidran), nel 1993 l’Orso d’Argento con Arizona dream, nel 1995 la seconda Palma con Underground, nel 1998 il Leone d’argento con Gatto nero, gatto bianco. Poi è attore. Poi musicante di nessun talento, chitarra elettrica della No smoking orchestra con il figlio Stribor alla batteria. Infine è mediocre scrittore della sua autobiografia, Dove sono io in questa storia. Abbiamo a che fare con un artista che con diversa efficacia si misura con più mezzi espressivi – qui è facile e divertente – e abbiamo a che fare anche con più persone in una medesima – e qui le cose si complicano. In Dove sono io in questa storia tutto è scritto, con franchezza e convinzione.

Kusturica di famiglia musulmana, figlio di Murat – partigiano, fondatore della Jugoslavia, sottosegretario agli Esteri nella Repubblica di Bosnia Erzegovina, ossessivamente ostile a Tito – e di Senka Numankadić, donna di straordinaria poeticità ed energia, il cui racconto non si è spento nella Sarajevo di oggi.

Kusturica di fronte alla madre. Senka piange nel capitolo di apertura alla vigilia del primo giorno di scuola del figlio: “Perché piangi, Senka? A scuola ci devi andare tu o io?”. Senka che chiude l’autobiografia rivolgendo al figlio la domanda delle domande: “Le vicine dicono ‘Il tuo Emir è certamente un uomo di Milošević!’. Di chi sei? Dillo a tua madre”. (leggi tutto)

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Fonte: Osservatorio Balcani e Caucaso

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26 aprile 1986 – 26 aprile 2011: Generazione Cernobyl

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Sul nuovo sito www.generazionecernobyl.org potrai:

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1 scrivere il tuo ricordo di Cernobyl accompagnandolo con una foto;
1 caricare un video messaggio;
1 invitare i tuoi amici a partecipare.

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L’obiettivo è ricordare gli effetti che un disastro nucleare può avere sulla vita di tutti noi!

Greenpeace

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Annullare Referendum Nucleare? Deciderà un giudice!

Spetterà all’Ufficio centrale presso la Corte di cassazione stabilire se il referendum indetto per il 12 e 13 giugno sul nucleare potrà essere annullato dall’approvazione della nuova normativa che il governo ha intenzione di fare approvare dal Parlamento. La decisione che i giudici dovranno adottare è delicata e non può essere data per scontata. Non è infatti sufficiente l’abrogazione della normativa oggetto della richiesta di referendum.

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Escamotage nucleare (il Manifesto)

di Gaetano Azzariti

Sul punto la giurisprudenza della Corte costituzionale si è espressa in modo chiaro sin dal lontano 1978 (sent. n. 68 del 1978): lamodifica legislativa intervenuta nel corso del procedimento referendario non è in grado di impedire lo svolgimento del referendum qualora l’abrogazione non colpisca «i principi ispiratori della complessiva disciplina preesistente » ovvero «i contenuti normativi essenziali dei singoli precetti ». In tali casi il referendum si effettua egualmente, sebbene «sulle nuove disposizioni legislative ». Il linguaggio della Corte sarà tecnico,mail senso è del tutto evidente. Ciò che si vuole evitare è che lamaggioranza parlamentare introducamodifiche marginali ovvero adotti un escamotage normativo – come ben evidenziava l’intervento ieri del ministro per lo sviluppo economico Romani – al solo fine di impedire l’espressione della volontà popolare. È perciò che è stato assegnato a un giudice (l’Ufficio centrale) il delicatissimo compito di valutare la natura dell’abrogazione e se questa soddisfi o meno la pretesa dei promotori del referendum. Per stabilire se l’abrogazione delle norme sottoposte al referendum del 12 e 13 giugno abbiano tale carattere l’Ufficio centrale dovrà prendere in considerazione gli effetti conseguenti all’intervento del legislatore. E il punto più delicato sembra essere il carattere definitivo o meno della scelta contraria alla produzione dell’energia tramite la costruzione delle centrali termonucleari. (leggi tutto)

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Fonte: controlacrisi.org

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