Monthly Archives: Giugno 2009

Messaggi da Obungos: John ed il vecchio

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Da: John (Ricordi da Las Vegas)

a: maribù duniverse

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Seduto sul marciapiede osservavo la gente passare. Vagavano creature dai coloriti cerulei e dagli sguardi vuoti, privi d’espressione. Quel giorno sembravano tutte allegramente esasperate e sinceramente annoiate, ma certe di ciò che dovevano fare: acquistare e consumare.

Quel giorno era particolare: esso chiudeva l’anno 1999.

Spostando lo sguardo lo vidi: lui era lì, immobile, dinanzi ad una vetrina. Capii dall’espressione che il suo sguardo andava oltre la vetrina, oltre il palazzo, forse oltre la vita stessa.

Chissà in quell’istante quali erano i pensieri che s’intrecciavano nella sua testa. Probabilmente non aveva dimora e vagava per la città in cerca di un posto dove dormire o di qualcosa da mangiare. Forse era ubriaco ed in cerca del suo cane, dei compagni, o della solitudine che aveva perso in un momento di distrazione. Era vecchio, troppo vecchio per sognare ed avrei voluto regalargli un po’ della mia euforia.

Le strane creature, ormai sempre più numerose continuavano a passarmi davanti e sempre più freneticamente. Erano ormai diventate troppe, un’immensità ed io avevo perso il vecchio. Allora mi alzai e lo cercai: si stava inginocchiando e alzando le braccia al cielo lo sentii urlare:

– Maledetta! Perché non vieni? Sei forse stanca anche tu?

Poi si lasciò cadere. Mi feci spazio tra la folla e di corsa attraversai, mi avvicinai e gli sollevai la testa. Carezzandogli il viso avvertii sotto la mano le sue profonde rughe, in quell’attimo mi sembrò di sfiorare qualcosa di sacro. Aprì gli occhi, poi li sbarrò e si aggrappò al mio braccio. In quell’istante lessi sul suo volto il terrore. Mosse leggermente le labbra e sussurrò:

– Ti prego, non chiamare nessuno. Finalmente è venuta, sii umano lascia che mi prenda qui!

Lo appoggiai al muro, lo guardai negli occhi e per la prima volta, come un bambino sentii dentro di me un immenso dolore, vero, puro. Gli abbozzai un misero sorriso e sparii tra la folla.

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John

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Il seme è piantato: Arrivano le ronde nere

Ci siamo, il seme nero sta per essere piantato. L’acqua non manca. Ci attendono periodi bui e tristi. Ma noi ,nonostante tutto, continueremo a lottare e a resistere! Continueremo a lottare per tutti gli ultimi!   (madu)

 

 

 

Fonte: Peacereporter

11/06/2009 di Enrico Piovesana

 

 

 
Verranno presentate il 13 giugno a Milano. Si chiamano ‘Guardia Nazionale Italiana’. Intervista al loro fondatore, Gaetano Saya
 
 
…I paramilitari del colonnello Calzetta e le camicie grigie del Pni
debutteranno ufficialmente il 13 giugno a Milano, al numero 5 di via
Chiaravalle, angolo via Larga, in occasione del congresso nazionale del
Movimento Sociale Italiano – Destra Nazion
ale di Gaetano Saya, che nella sua pagina internet personale si dichiara "l’ispiratore politico" della Guardia Nazionale Italiana"
 
Nell’intervista a Gaetano Saya troviamo: 
 
Questo, però, lo ha scritto lei, sulla sua pagina Internet
personale, lo scorso febbraio, alla vigilia della creazione della
Guardia Nazionale Italiana. Cito testualmente:
 
"Migliaia di
prostitute straniere schedate e non espulse. Migliaia di zingari che
commettono furti nella totale impunità. Milioni di clandestini che si
aggirano impunemente nelle città. Migliaia di stranieri che spacciano,
rubano, stuprano, uccidono. Un aumento dell’80 percento di scioperi e
di occupazione di uffici pubblici e privati. Centinaia di assalti
armati contro la proprietà privata commessi da stranieri. Attentati
contro la proprietà dello Stato. Gruppi di giovani sovversivi che
agiscono al di fuori dei limiti parlamentari. Deputati e Senatori della
Repubblica che istigano all’insurrezione armata contro i poteri dello
Stato, un ministro dell’Interno dichiaratamente secessionista. Un
numero indescrivibile di riviste e programmi televisivi politici che
invitano alla rivolta. Giullari e saltimbanchi che oltraggiano e
vilipendono i Ministri e il Governo. L’uso della libertà minaccia da
tutte le parti i poteri e le autorità costituite. (…) Il popolo è
minorenne, la Nazione malata; ad altri aspetta il compito di curare e
di educare. A noi il dovere di reprimere, la repressione è il nostro
credo. Repressione e Civiltà".
E ancora: "Noi vogliamo
ripulire l’Italia dal marcio che vi si annida, vogliamo riportare una
ferrea disciplina in tutta la Nazione". "La
Destra
snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio, che
irretiscono e intristiscono la vita Italiana. Chiamiamo Iddio sommo e
lo Spirito immortale delle migliaia di morti a testimoni che un solo
impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, un solo pensiero ci
infiamma: contribuire alla grandezza e alla salvezza della Patria.
Uomini della Destra di tutta Italia, tendete gli spiriti e le forze,
bisogna vincere e con l’aiuto di Dio vinceremo!!!"  (leggi tutto)
 
 
 
 

La cosa Berlusconi

Articolo  molto interessante di Josè Saramago sul quotidiano El Pais.  (madu)

 

 

Da:  Micromega  Fonte: El Pais

6 giugno 2009

Saramago: La cosa Berlusconi

 

Non vedo che altro nome gli potrei dare. Una cosa che assomiglia
pericolosamente a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza
orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa
malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale
del paese di Verdi se un conato di vomito profondo non riuscirà a
strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca
per corrompere le loro vene e per squassare il cuore di una delle più
ricche culture europee.

I valori fondamentali della convivenza
umana sono calpestati tutti i giorni dai piedi appiccicosi della cosa
Berlusconi che, tra i suoi molteplici talenti, ha un’abilità
funambolica per abusare delle parole, sconvolgendone l’intenzione e il
senso, come nel caso del Polo della Libertà, come si chiama il partito
con il quale ha preso d’assalto il potere. L’ho chiamato delinquente,
questa cosa, e non me ne pento. Per ragioni di natura semantica e
sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine
delinquente ha in Italia una valenza negativa molto più forte che in
qualsiasi altra lingua parlata in Europa.

Per tradurre in forma
chiara ed efficace ciò che penso della cosa Berlusconi utilizzo il
termine nell’accezione che la lingua di Dante gli dà abitualmente,
sebbene si possa avanzare più di un dubbio che Dante qualche volta lo
abbia usato. Delinquere, nel mio portoghese, significa, secondo i
dizionari e la pratica corrente della comunicazione, “atto di
commettere delitti, disobbedire alle leggi o ai precetti morali”. (leggi tutto)