Monthly Archives: Marzo 2009

Facebook: Attenti a quello che inserite!

 

Attenti al lupo racconta una una vecchia fiaba!  (madu)

 

Garante Privacy: "Attenzione a quello che inserite su Facebook"

 Mentre Facebook lancia le versioni in arabo e in ebraico, Pizzetti
invita a non immettere in rete e in particolare sui social network
informazioni private.

 

 

DA: ZEUS Newswww.zeusnews.com – 12-03-2009

Non è la prima volta che Francesco Pizzetti, presidente
dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, interviene
per mettere in guardia gli utenti di Facebook: poco più di un mese fa aveva già invitato a porre molta attenzione nel condividere informazioni private; ora spiega il perché.

Mettere in rete con leggerezza informazioni personali (lavorative, legate al divertimento, perfino goliardiche) espone al rischio che "attraverso
i motori di ricerca chiunque, in
qualunque momento, possa conoscere queste informazioni: stiamo mettendo in Rete giorno dopo giorno le nostre vite".


Questo è però solo l’inizio: chi condivide parti della propria vita lo
fa magari perché, in quel momento, è convinto di quanto sta facendo. Il
vero problema è che, qualora in seguito cambiasse idea, non potrebbe più cancellare le informazioni
immesse.

"Rischiamo di essere la prima generazione destinata a portarsi dietro tutto il proprio passato, poiché l’uso sempre più massiccio della Rete e dei social network rende i dati incancellabili" spiega Pizzetti.


Il primo pensiero del Garante è naturalmente rivolto a Facebook, ormai diventato insieme ai fratelli più popolare dell’email e forte di più di 175 milioni di utenti destinati a crescere anche grazie al lancio di due nuove versioni.(leggi tutto)

 

 

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Approfondimento:

Social Network

Facebook

Garante Privacy

 


PRADA: Delegazione turca chiede comportamento responsabile

Solidarietà ai lavoratori dell’italiana PRADA negli stabilimenti DESA in Turchia. (madu)

 Da: Abitipuliti

 

Continua il tour europeo della delegazione turca per chiedere a PRADA un comportamento responsabile

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MARZO 2009 – Oggi Emine Arslan e Nuran Gulenc continuano il loro
viaggio per denunciare in quali condizioni vengono confezionati i
prodotti dei marchi del lusso europeo e dell’italiana PRADA
nell’azienda DESA in Turchia.

Dopo l’Italia, dove ha incontrato la Commissione Etica Regionale
toscana e il coordinamento delle RSU di PRADA, la delegazione turca si
è diretta a Parigi per la giornata internazionale di protesta tenutasi
il 7 marzo davanti ai negozi di Prada a Milano, Parigi, Londra e Madrid.

Oggi, insieme alla Clean Clothes Campaign spagnola, si svolgerà
l’incontro con il sindacato spagnolo e El Corte Ingles, importante e
famoso marchio cliente di DESA, che ha accettato di incontrare le
protagoniste della lotta sindacale che dura da 300 giorni, dimostrando
un’attitudine decisamente diversa da quella di PRADA, che non ha invece
risposto allo stesso invito pervenuto dai sindacati tessili italiani e
dalla Campagna Abiti Puliti.

Le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici alla direzione della  DESA sostenute dalla CCC:

●    Riassumere immediatamente e incondizionatamente tutti i lavoratori
nella stessa posizione precedentemente occupata e assicurare che    gli
vengano corrisposti i salari per il periodo di forzato licenziamento

●    Fornire ad ogni lavoratore una dichiarazione scritta in cui si
dichiara che essi sono liberi di associarsi ad una sindacato di loro
scelta

●    Sviluppare adeguate procedure disciplinari e di denuncia

●    Riconoscere il sindacato Deri Is come legittimo rappresentante dei
suoi iscritti e assicurare ai lavoratori la libera iscrizione a
sindacati indipendenti 

Vi invitiamo a scrivere a PRADA perchè modifichi il suo
comportamento e adotti le necessarie misure per garantire giustizia ai
lavoratori e alle lavoratrici del suo fornitore.


>> Scrivi a PRADA
>> Approfondisci
>> Rassegna stampa visita delegazione turca a Firenze
>> Comunicato Assessore A.Brenna – Regione Toscana

 


Tibet: 50° Anniversario dell’Insurrezione di Lhasa

 

Da: ItaliaTibet

10 MARZO 2009

50° ANNIVERSARIO DELL’INSURREZIONE DI LHASA

 

 

Il 10 marzo 1959 il risentimento dei tibetani, dal 1950 sotto
il giogo della repressione cinese, sfociò in un’aperta rivolta
popolare. L’esercito di Pechino stroncò la rivolta nel sangue: 87.000
civili tibetani furono uccisi e migliaia furono incarcerati. Il Dalai
Lama fu costretto a lasciare il Tibet e chiese asilo politico in India.

Nel
marzo 2008, i tibetani esasperati dai continui soprusi e dalla
negazione di ogni fondamentale libertà, insorsero con una serie di
manifestazioni spontanee a Lhasa e in tutto il Tibet. I cinesi
risposero con la stessa brutalità: i morti furono centinaia e, a
tutt’oggi, si contano oltre 8.000 arresti.

La repressione
continua. Tutto il paese è nella morsa di una legge marziale di fatto.
La tensione è altissima. Temendo nuove proteste in concomitanza con il
duplice anniversario, le autorità cinesi hanno chiuso il paese al
turismo.


ESPRIMIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETÀ AL POPOLO TIBETANO!