Tag Archives: WikiLeaks

WikiLeaks rivela la strategia dell’ ambasciata USA per destabilizzare il governo Chavez

.

wikileaks-venezuela-3-86239_186x186

.

Reference id 06CARACAS3356 aka Wikileaks id #85138  ? 
Subject Usaid/oti Programmatic Support For Country Team 5 Point Strategy
Origin Embassy Caracas (Venezuela)
Cable time Thu, 9 Nov 2006 15:03 UTC
Classification SECRET
Source http://wikileaks.org/cable/2006/11/06CARACAS3356.html
History

 

.

In un cablogramma i segreti americani pubblicati online da Wikileaks, l’ex ambasciatore in Venezuela, William Brownfield, delinea un piano globale per infiltrarsi e destabilizzare il governo dell’ex presidente Hugo Chavez.

Inviato nel novembre del 2006 da Brownfield – ora Assistente Segretario di Stato – il documento dell’ambasciata conteneva cinque obiettivi fondamentali per il Venezuela del 2004. Gli obiettivi erano:

penetrare nella base politica di Chavez

dividere lo chavismo

protezione vitale degli affari USA

isolare Chavez a livello internazionale.

La nota, che sembra essere totalmente non-omissis, è chiara: nella realizzazione dei cinque punti è coinvolta l’ambasciata degli Stati Uniti, così come l’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e l’Ufficio di Iniziative di Transizione (OTI), due delle più prestigiose agenzie che lavorano all’estero per conto degli Stati Uniti.

Secondo Brownfield, che ha preparato il cablogramma specifico per US Southern Command (SOUTHCOM), la “maggioranza” delle attività di USAID e OTI in Venezuela sono state quelle di assistere l’ambasciata a realizzare i suoi obiettivi fondamentali e di infiltrazione per sottomettere il partito politico di Chavez ‘:

Questo obiettivo strategico rappresenta la maggior parte del lavoro in Venezuela dell’USAID / OTI. La società civile organizzata è un pilastro sempre più importante per la democrazia, quella in cui il presidente Chavez non è stato ancora in grado di avere il pieno controllo.

In pratica, l’USAID ha speso circa un milione di dollari per organizzare 3000 forum finalizzati essenzialmente a riconciliare i sostenitori di Chavez con l’opposizione politica, nella speranza di allontanare lentamente i sostenitori dal movimento Bolivariano.

Brownfield a un certo punto si è vantato di un programma dell’ OTI di educazione civica denominata “La democrazia in mezzo a noi”, che ha cercato di lavorare con le ONG nelle regioni a basso reddito, e che avrebbe presumibilmente raggiunto oltre 600.000 venezuelani.

In totale, tra il 2004 e il 2006, l’USAID ha donato circa 15 milioni di dollari a più di 300 organizzazioni, ed ha offerto assistenza tecnica tramite l’OTI nel raggiungimento degli obiettivi degli Stati Uniti e che li ha classificati come diretti a rafforzare le istituzioni democratiche.

Gran parte degli sforzi sono stati fatti per evidenziare i casi di violazioni dei diritti umani, e per sponsorizzare attivisti e membri dell’opposizione politica a partecipare alle riunioni all’estero per esprimere le loro preoccupazioni contro l’amministrazione Chavez:

Finora, l’OTI ha inviato leader delle ONG venezuelani in Turchia, Scozia, Messico, Repubblica Dominicana, Cile, Uruguay, Washington e Argentina (due volte) per parlare della legge. Prossime visite sono previste per il Brasile, il Messico e la Colombia.

Nelle sue osservazioni conclusive, Brownfield ha evidenziato che, se il Presidente Chavez viene rieletto nelle elezioni del dicembre 2006, l’OTI prevede che “l’atmosfera per il nostro lavoro in Venezuela” può diventare molto complicato.

In definitiva, sembra che la nota dell’ex ambasciatore abbia saggiamente previsto il rischio del cambiamento. Infatti, dopo la sua rielezione, nel 2007, il presidente Chavez ha minacciato di espellere l’ambasciatore degli Stati Uniti dal Venezuela accusandolo di interferire negli affari di stato interni.

.

Fonte: RT QUESTION MORE

.

.


WikiLeaks – Conclave 2005: il papabile Bergoglio visto dall’ambasciata USA

.

Conclavi2005E2013

.

WikiLeaks – 26 agosto 2011

[Quello che segue è un estratto dal cablo originale diffuso da WikiLeaks]

Riferimento: 05VATICAN466

Oggetto: Verso il Conclave – Parte III – I candidati

Origine: Ambasciata [USA] del Vaticano

Data e ora: lunedì 18 aprile 2005 16:42 UTC

Classificazione: Non classificato

Fonte: http://wikileaks.org/cable/2005/04/05VATICAN466.html

Riferimenti collegati: 05VATICAN450, 05VATICAN467, 05VATICAN475

Diffuso da WikiLeaks: giovedì 26 agosto 2011 02:34

[…]

UNCLAS VATICAN 000466 SIPDIS DEPT. FOR EUR/WE (LEVIN); EUR/PPD; INR E.O. 12958: N/A TAGS: PREL[Relazioni politiche esterne], PGOV [Affari governativi interni] , PINR [Servizi d’informazione], VT [Città del Vaticano]

[….]

Quando i 115 cardinali elettori entreranno nella cappella sistina il 18 aprile [2005] per eleggere il successore di Giovanni Paolo II, non ci sarà nessun chiaro candidato favorito. [….] Questo dispaccio finale pre-conclave passa in rassegna succintamente i principali candidati al papato, o “papabile” [in italiano nel testo] tra i quali sarà probabilmente scelto il prossimo Papa.

[….]

I cardinali italiani Ruini o Scola e il cardinale argentino Bergolio [sic] sarebbero disponibili per il  campo di Ratzinger.

CANDIDATI LATINOAMERICANI

[…]

BERGOGLIO, Jorge Mario: nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires e ordinato il 13 dicembre 1969 nel corso dei suoi studi teologici alla Facoltà di Teologia di San Miguel. Bergoglio è stato Provinciale Gesuita (capo eletto dell’ordine) per l’Argentina (1973-1979) e rettore della Facoltà di Teologia e Filosofia di San Miguel (1980-1986). Una volta completata la sua tesi di dottorato in Germania, Bergoglio è stato confessore e direttore spirituale a Cordoba. Nel 1992 il Papa lo ha nominato Vescovo Ausiliare di Buenos Aires; poi, nel 1997, è stato nominato Arcivescovo Coadiutore (vice-arcivescovo con diritto alla successione) di Buenos Aires, diventando alla fine Arcivescovo il 28 febbraio 1998. Bergoglio è vicepresidente della Conferenza Episcopale argentina ed è membro del comitato del Vaticano per il sinodo mondiale dei vescovi (un raggruppamento di tutte le conferenze episcopali). Parla spagnolo, italiano e tedesco. Bergoglio è un esempio delle virtù del buon pastore che molti elettori apprezzano.  Osservatori hanno lodato la sua umiltà: è stato riluttante ad accettare onori o a detenere alte cariche e si reca al lavoro in autobus. Ciò che potrebbe pesare a suo sfavore è la sua appartenenza all’ordine dei gesuiti. Alcuni alti prelati, specialmente conservatori, sono sospettosi della vena liberale dell’ordine, forse più pronunciata negli Stati Uniti  ma presente anche altrove. Si dice che Bergoglio preferisca la vita nella Chiesa locale rispetto all’esistenza burocratica nelle strutture ecclesiastiche romane, ma al tempo stesso è stato disponibile a lavorare nei vari comitati di controllo del Vaticano. Ciò potrebbe indicare una capacità di farsi ponte della divisione tra la curia e la chiesa locale che separa il Collegio dei Cardinali Elettori, rendendolo un buon candidato di compromesso.

[…]

HARDT

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://cablegatesearch.wikileaks.org/cable.php?id=05VATICAN466&q=bergoglio

traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2013 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

.

.


Wikileaks, la Rete ed il misterioso caso del soldato Bradley Manning

               

The photograph of Bradley Manning “BEFORE” his detention and “AFTER” is shocking!  (madu)

_____________________________

Il lato oscuro della Rete

L’emblematica vicenda di Bradley Manning. Detenuto nella più grande democrazia della Terra. Sostanzialmente ignorato dalla Rete. La Rete che avrebbe dovuto liberare lui e l’umanità intera

di M. Mantellini

La storia di Bradley Manning è anche la storia di Internet e della sua marginalità. Il racconto di un sogno idealizzato, quello della comunità delle persone che si collegano fra loro e rendono il pianeta un luogo migliore e più giusto. Del resto ogni generazione ha la propria dichiarazione di indipendenza: la penultima è stata una canzone di Bob Dylan intitolata “I tempi stanno cambiando”, l’ultima, circa trent’anni dopo, la dichiarazione di indipendenza del Cyberspazio scritta da J.P. Barlow nel 1996.

Bradley Manning è un giovane statunitense che è stato arrestato nel 2010 in un sobborgo di Baghdad dove prestava servizio per l’esercito statunitense. Le accuse che lo riguardano sono molte, alcune francamente fantasiose, ma attengono in gran parte alla divulgazione di materiale segreto. Manning – come molti di voi sapranno – sarebbe stato il tramite attraverso il quale Wikileaks ha potuto diffondere al mondo intero migliaia di informazioni riservate sulla guerra in Iraq, sui crimini e gli “errori” che il governo statunitense ha più volte tentato di nascondere.

Cantava Bob Dylan nel 1964 che i tempi stavano rapidamente cambiando, che una battaglia fuori stava scuotendo le finestre di senatori e congressisti, che era ora che i genitori e giornalisti si facessero da parte senza criticare cose che non potevano comprendere: l’inno di una generazione, insomma, quella dell’America di Nixon, della guerra in Vietnam e dei Pentagon Papers.

Manning è in carcere da oltre 900 giorni e solo nella scorsa settimana nel Maryland, all’inizio del processo che lo riguarda, ha potuto offrire di fronte al tribunale alcune brevi dichiarazioni. Un rapporto delle Nazioni Unite, dopo un’indagine durata 14 mesi, ha dichiarato che la sua carcerazione a Quantico da parte della più grande democrazia del mondo, è crudele e inusuale. Una cella di due metri per due, 23 ore di isolamento al giorno, 20 minuti di esposizione al sole, nudo durante la notte, un trattamento che il rapporto di Juan Mendez definisce, senza mezzi termini, come una forma di tortura. Quali sono state le reazioni della nuova stampa statunitense sul caso Manning? In genere modeste e imbarazzate: per trovare un editoriale che racconti i fatti con un po’ dell’indignazione necessaria occorre aprire il Guardian di Londra.

Nel 1996 J.P. Barlow, nel Manifesto che per un decennio ha influenzato fortemente una certa idea di democrazia elettronica portata da Internet, scrive:

Governi del Mondo, stanchi giganti di carne e di acciaio, io vengo dal Cyberspazio, la nuova dimora della Mente. A nome del futuro, chiedo a voi, esseri del passato, di lasciarci soli. Non siete graditi fra di noi. Non avete alcuna sovranità sui luoghi dove ci incontriamo.

Siamo ai ricorsi storici, alle cicliche invocazioni alla libertà dai grandi poteri, declinate in questo caso in formato elettronico, agitando la sacra spada del mondo liberato non a colpi di musica ma di click del mouse. Nulla di tutto questo è evidentemente accaduto.

La storia di Bradley Manning, un ragazzo che rischia la pena di morte per aver “spifferato” attraverso Internet gli indecenti segreti del grande gigante democratico ed essersi quindi con tale gesto macchiato di “aiuto al nemico”, esattamente come la storia altrettanto complicata di Julian Assange, è anche il racconto della fallita aspirazione di una Internet motore della democrazia e della conoscenza. Perfino Barack Obama, lui stesso simbolo molte volte citato di una nuova politica nutrita a colpi di trasparenza, social media e partecipazione del basso, lui normalmente attento ad ogni piccolo risvolto diplomatico delle proprie dichiarazioni, su Manning ha compiuto un grosso passo falso, dichiarandone scioccamente la colpevolezza ben prima che il processo avesse inizio.

Il fatto è che forse i tempi non stanno cambiando, che forse i giganti di carne e di acciaio sono ancora lì e non hanno alcuna intenzione di lasciarci soli, che forse il principio di sovranità sulla Rete può essere oggi tranquillamente ed ancora affermato dai medesimi soggetti che la rete doveva abbattere. Nessun gigantesco corteo di indignazione popolare si è mosso da Internet ed ha invaso le piazze per la sorte di un giovane militare che a Quantico, nella civilissima Virginia, è costretto ad urlare: “Il detenuto Manning ha bisogno della carta igienica”. Il massimo che possiamo attenderci dalla grande folla planetaria che popola la rete Internet che legge e si indigna nello spazio di un click è che sfidi la legge per scaricare illegalmente un episodio della serie televisiva Criminal Minds. Tanto sempre di Quantico, crimini, FBI e robette simili stiamo in fondo parlando.

.

Fonte: Punto Informatico

.

______________________________________________________________________________

Approfondimento (madu)

Bradley Manning

WikiLeaks – Bradley Manning per la nomination al premio Nobel per la Pace 2012

Per Bradley Manning. Su #wikileaks e altro

I legali di Bradley Manning: «Lo torturano e sta crollando»

Free Bradley Manning

.