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Twitter, cambio password per falso allarme

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di Cristina Sciannamblo

Il servizio di microblogging procede al reset di parte degli account utenti temendo un attacco informatico in atto. Smentito dopo qualche ora. Ma le raccomandazioni sulla sicurezza restano valide, e gli utenti dovranno procedere a rinnovare le credenziali

Una email inviata a moltissimi utenti di Twitter con la richiesta di modificare le password di accesso al servizio, per scongiurare le eventuali ripercussioni negative determinate da un attacco cracking volto al furto delle credenziali di ingresso nel sistema. La comunicazione è partita dagli stessi gestori del social network, preoccupati di una possibile falla presente nei meccanismi di sicurezza.

“Twitter crede che il tuo account possa essere stato compromesso da un sito o un servizio non associato a Twitter. Abbiamo resettato la tua password per prevenire agli estranei l’accesso al tuo account”, recita la missiva digitale inviata a una parte non piccola dell’utenza cinguettante.

Secondo le testimonianze, tra i profili presi di mira figurano anche quelli legati ad alcuni grandi gruppi mediatici, come il famoso blog di tecnologia TechCrunch e la BBC. Inizialmente, il social network non ha fornito dettagli circa le modalità della presunta imboscata informatica, né un’eventuale stima de danni.

Un mistero che si è chiarito nel giro di poche ore grazie a un intervento dello stesso servizio di microblogging, nel quale spiega di aver involontariamente azzerato le password, smentendo di fatto l’esistenza di un attacco in corso.

Non è la prima volta, del resto, che il tecnofringuello procede a un reset delle credenziali d’accesso al servizio per sbaglio (o per eccesso di zelo), in seguito al sospetto di un possibile attacco di phishing.

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Fonte: Punto Informatico

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Anonymous #OpFacebookdown# – blackout in mezza Europa

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Ricordate l’attacco all’hosting provider GoDaddy che oscurò milioni di siti? Bene l’autore dell’attacco si è rifatto vivo alla grande. Anonymous Own3r  compare dal nulla e mette in ginocchio  Zuckeberg e la sua creatura Facebook. Disse il fondatore del social network: ” Facebook non crollerà mai! “. Invece senza nessun preavviso è scomparso letteralmente dagli schermi di mezza Europa. Sono stati attaccati i paesi dell’Italia, Norvegia, Germania, Repubblica Ceca ed altri. Anonymous Own3r prima dell’attacco ha caricato un documento Pastebin  riportatando tutte le vulnerabilità di Facebook. L’attacco è stato rivendicato su Twitter da  @Anonymous Own3r , l’hashtag #fboffline  è volato in un baleno da un capo all’altro del pianeta. Il terrore è iniziato alle 21.30 ed è terminato intorno alle 22.50.

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Censura: Twitter e le ali della libertà

 

Immagine da Latuff Cartoons

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di maribù duniverse

28 gennaio 2012

Il famoso attivista cinese Ai Weiwei sulla pagina del microblogging ha testualmente affermato: “Se Twitter censura smetterò di twittare”. Naturalmente,  queste dure parole suonano come  messaggio di disapprovazione totale verso le nuove decisioni prese dal social network.
Infatti, giovedì 26 gennaio, Twitter ha comunicato che “bloccherà i contenuti ritenuti pericolosi o illeciti in un determinato paese, solo a livello nazionale e non globalmente”. Questo vuol dire che in alcuni paesi  i cinguettii saranno sottoposti ad una censura selettiva,  ci sarà una gestione  calibrata delle cancellazioni.

Tale decisione rappresenta un significativo passo indietro rispetto ad un anno fa, quando i manifestanti anti-governativi di Tunisia, Egitto ed altri paesi arabi coordinarono le rivolte di massa grazie alla rete sociale creata su Twitter. Se questa censura fosse passata un anno fa cosa sarebbe accaduto nei paesi arabi?

Secondo i responsabili del social network ora è possibile “bloccare” un cinguettio muovendosi a livello nazionale senza penalizzare l’informazione a livello globale. L’utente sottoposto a censura sarà comunque avvertito con un messaggio in cui saranno riportate le motivazioni.

Frasi come queste:  “Il twet deve fluire” , “Non rimuovere i twet sulla base del loro contenuto”, frasi che rappresentavano il principio di libertà di parola ed espressione, ormai appartengono al passato.

La responsabile del Centro per la Tecnologia e la Democrazia, Cynthia Wong,  ha dichiarato: “Se Twitter,  in certi paesi, non è d’accordo a limitare alcuni contenuti potrebbe essere vietato totalmente”. Continua la Wong: “La domanda è: Cosa è meglio per la libertà di parola? Che Twitter sia completamente bloccato o che operi parzialmente con l’intento di limitare i danni nei paesi in cui ci sono leggi speciali? “. E’ per questo che Twitter ha riportato i casi di Google e Facebook che negli anni hanno provocato tensioni man mano che si espandevano nei vari Stati.

Ovviamente, Twitter cerca con queste scelte di allentare le pressioni ma nello stesso tempo mina quello che è il principio di natura globale della Rete. La reazione degli utenti su Twitter è subito scattata con twet molto duri e con una protesta di  blackout nella giornata di sabato.

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