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Ancora in azione i “ribellweb” di Anonymous

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AntiSec, nuovo attacco da 10 GB

Continua l’offensiva di Anonymous e LulzSec: nel mirino autorità di polizia statunitensi, il governo siriano e quelli ecuadoregni e colombiani

Nuova azione degli Anonymous, nuovamente contro i governi e le forze dell’ordine: ingombrante la seguente divulgazione di informazioni sensibili.

Nel loro mirino, ancora una volta, le autorità di polizia: ad essere colpiti sono 76 siti di forze di polizia in 11 diversi stati degli USA. Tutti accomunati da una cosa: essere serviti dalla società di marketing con base in Arkansas Brooks-Jeffrey.

Gli attacchi rientrano nella campagna AntiSec portata avanti dal gruppo di hacktivist Anonymous e dagli ex membri di LulzSec confluiti in esso. I responsabili, si legge nel loro comunicato, dicono di essere riusciti ad intrufolarsi nei server di Brooks-Jeffrey e di averne scaricato i dati sensibili in meno di 24 ore.

Si tratta di dati che pesano: 10 GB di informazioni riservate, indirizzi email, social security number e dettagli di carte di credito, alcune delle quali già utilizzate per effettuare donazioni a favore delle associazioni che si occupano di diritti civili American Civil Liberties Union (ACLU), Electronic Frontier Foundation e Bradley Manning Support Network.

Della stessa natura anche gli attacchi subiti da diversi governi nel mondo: Siria, Ecuador e Colombia. (leggi tutto)

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Fonte: PuntoInformatico

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Approfondimento

Anonymous

Anon+ (Social network di Anonymous  in fase di realizzazione)

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Siria – Video-Appello disperato

Avaaz.org – Abbiamo appena ricevuto un video-appello disperato da un membro di Avaaz in Siria che ha messo in pericolo la sua vita per chiederci aiuto.

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Il regime siriano sta mettendo sotto assedio intere città, e il suo obiettivo è di annientarle per distruggere il movimento pacifico pro-democrazia. Le forze dell’ordine hanno tagliato i rifornimenti di cibo, acqua e medicine a queste città, sparato a centinaia di cittadini e arrestato e torturato migliaia di manifestanti. In molti casi prima di liberarli hanno addirittura tolto loro le unghie, così da dare un messaggio agli altri manifestanti.

Nonostante questo terrore inimmaginabile, il popolo siriano si rifiuta di rimanere in silenzio ed è invece deciso a proseguire un cammino nonviolento per uscire da questo incubo. Fai una donazione per dare al movimento siriano sostegno finanziario e di altro tipo: dall’assistenza medica urgente alla diffusione di messaggi pubblici per chiedere ai soldati di rifiutarsi di sparare ai manifestanti.

Guarda il video-appello e fai una donazione!

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Fonte: Avaaz.org

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