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Caivano: sequestrati 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli. Altro capitolo della Cernobyl campana.

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Terra dei fuochi, sequestrati 13 pozzi e 15 fondi agricoli. Legambiente: «Cernobyl campana»

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Per quanto tempo sono stati utilizzati per irrigare quei terreni?

La Campania sta duramente pagando più duramente di altre regioni l’assenza di una corretta gestione del ciclo dei rifiuti del nostro Paese, ed è diventata la sentina avvelenata dell’irresponsabilità politica ed imprenditoriale che hanno trasformato risorse da poter riciclare, recuperare e riutilizzare in veleni, con una operazione di rapina che ha avvelenato due province italiane e che – se mai e quando si avvierà una vera bonifica – costerà una cifra enorme all’intera comunità nazionale, mentre sta costando già un costo altissimo, in salute, immagine ed economia ad un territorio dimenticato e lasciato ostaggio di poteri criminali da una politica complice o cieca o anche solo non consapevole dell’importanza ambientale, economica e sociale di una corretta chiusura del ciclo dei rifiuti, complici pubblici amministratori interessati a ben altre cose che al risparmio, riciclo e riuso delle materie prime.

L’ennesima conferma viene del sequestro preventivo d’urgenza di 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli nel comune di Caivano (Napoli), cuore della cosiddetta ‘Terra dei fuochi’, area flagellata dalla presenza di rifiuti tossici. Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente, e Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente Campania, si complimentano con la Procura e il Comandante Sergio Costa e dei suoi uomini ma dice che «Si è scritto un altro capitolo della Cernobyl campana. Chissà per quanti anni quei pozzi sono stati utilizzati per irrigare quei terreni e le relative produzioni, con le possibili conseguenze negative sulla salute umana e sulla filiera agroalimentare, senza contare i relativi danni per l’economia locale Una cosa è certa: tra insalate al cadmio, zucchine impazzite, cavoli amari, pomodori alla diossina, frutta al percolato, il pranzo è servito ed i veleni arrivano sulla tavola. Davanti a questi fatti anche le parole rischiano di perdersi nel pozzo delle buone intenzioni e mascherano le responsabilità, le incompetenze e le complicità della politica e delle amministrazioni in tutti questi anni. Chi perseguirà su questa strada, chi ancora per una volta assisterà inerme e in silenzio si dovrà assumere in pieno la responsabilità e, prima o poi, dovrà renderne conto alle vittime invisibili sempre più numerose di questo disastro».

Intanto, in vista della manifestazione del 16 novembre a Napoli, Legambiente, Libera e Fiom, stanno preparando l’assemblea pubblica di domani  alle 17,00 al Seminario Vescovile di Aversa.  Secondo le tre organizzazioni, «La mobilitazione popolare da atto di denuncia si deve trasformare in proposta politica, di cui le amministrazioni locali e il governo nazionale devono farsi carico, mettendo in campo con urgenza una risposta concreta». Legambiente, Libera e Fiom presenteranno 10 proposte specifiche basate sulla trasparenza dei dati e sulla riconversione del territorio, sulle tutele e i diritti, a partire da quello alla salute.

Sempre domani i ragazzi saranno testimoni della legalità nella terra dei fuochi con un’iniziativa che vedrà protagoniste scuole secondarie di primo grado di Comuni delle province di  Napoli e Caserta.

L’iniziativa si lega al progetto per le scuole “Da Terra dei fuochi a Terra Felix” che Legambiente ha realizzato con Ecopneus e si svilupperà lungo tutto l’anno scolastico 2013-2014, con l’obiettivo di sensibilizzare e aiutare le giovani generazioni a comprendere i problemi del territorio legati alla cattiva gestione dei rifiuti, con particolare attenzione al ciclo legale degli pneumatici, dall’acquisto al recupero, poiché proprio i copertoni fuori uso vengono adoperati come combustibile per i roghi di immondizia.

La giornata prevede un percorso nella Terra dei fuochi: si partirà da Afragola verso Scisciano, dove in località San Martino una vasta area è stata finalmente liberata da circa 5.000 tonnellate di pneumatici abbandonati, dopo 23 anni di tentativi infruttuosi da parte del Comune; si proseguirà poi verso Nocera Inferiore, dove i ragazzi visiteranno l’impianto di frantumazione di PFU “R.P.N.”, azienda partner Ecopneus, dove viene prodotto granulo di gomma da PFU che può essere utilizzato in numerose applicazioni (come strade e pavimentazioni sportive).

Le classi saranno accompagnate da educatori di Legambiente e l’iniziativa rappresenta una tappa verso la giornata di sensibilizzazione del 30 novembre a Caserta e Napoli, organizzata nell’ambito della campagna “Io scelgo la strada giusta”, promossa dal ministero dell’ambiente ed Ecopneus e di cui sono firmatari anche l’Incaricato del ministro dell’Interno per la Terra dei fuochi, le Prefetture ed i Comuni di Napoli e Caserta. La giornata vedrà anche un evento presso il Teatro Politeama di Napoli nell’ambito del quale sarà presentata la testimonianza di questi ragazzi.

La Muroni sottolinea: «Con questo giro didattico vogliamo dare ai ragazzi la possibilità di informarsi e stimolarli a riflettere su quello che si può fare concretamente per combattere le illegalità che colpiscono la terra dei fuochi, per aiutarli a costruire e lanciare un messaggio di cambiamento e di speranza affinché i loro territori tornino a essere una terra felix grazie all’impegno dei cittadini».

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Fonte: greenreport.it

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MANIFESTAZIONE  16 novembre 2013STOP BIOCIDIO #fiumeinpiena

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Esclusivo! La Camera declassifica i verbali di Schiavone (ottobre 1997). Condannati i cittadini di Casale, Casapesenna e Castel Volturno a soli 20 anni di vita.

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Parole allucinanti riferite il 7 ottobre 1997 da Carmine Schiavone dinanzi alla Commissione ecomafie. Oggi questi verbali sono stati decretati e resi pubblici. Una storia di una crudeltà e violenza inaudita. Affari sporchi fatti sulla vita dei cittadini campani. Il Clan dei Casalesi pur di non perdere affari con le aziende criminali (1)  condanna  gli abitanti di alcune zone del casertano a soli 20 anni di vita.

I guadagni ottenuti sui tumori e sulle terre devastate andavano dai 600 ai 700 milioni di lire al mese.
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(1) Elenco parziale delle aziende che hanno sversato rifiuti tossici in Campania:
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Vari comuni del torinese (Chivasso, Robassomero, Orbassano)
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► San Giuliano Milanese e Opera (Milano), Cuzzago di Premosello (Milano), Riva di Parabbiago (Milano), Pianoro (Bologna), Parona (Pavia), Mendicino (Cosenza), San Gregorio (Reggio Calabria), Brindisi, Roma.
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► FER.OL.MET Spa impianto di… depurazione (via della Pace, 20 – 20098 San Giuliano Milanese, Milano): 21 tonnellate di fanghi, 552 tonnellate di fanghi di verniciatura.
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.► 22 tonnellate di morchie di verniciatura, resine e fanghi arrivano dalla provincia di Padova.► TOCCO MAGICO Spa (via Giulio Verne, 21 – 00157 Roma): 25 tonnellate di rifiuti speciali cosmetici scaduti.

SICAF di Premosello (Novara): 16 tonnellate di scarti di collante acrilico, 50 tonnellate di morchie di verniciatura.

CENTRO STOCCAGGIO FERRARA di Robassomero (Torino): 79 tonnellate di rifiuti speciali industriali, 13 tonnellate di polveri di amianto bricchettate.

FONDERIE RIVA Spa (via Vela, 9/A – 20015 Parabbiago, Milano): 1106 tonnellate di scorie e ceneri di alluminio

► Ma la peggiore sembra essere l’ACNA (azienda coloranti nazionali e affini) di Cengio (TORINO) che fu chiusa per rischio socio-ambientale nel 1999. La fabbrica produceva veleni, sostanze venefiche delle più pericolose: diossine; ammine (composti organici derivanti dall’ammoniaca e contenenti azoto); composti dello zolfo, del cianuro. I fanghi sono stati trasferiti in Campania, a bordo di camion e su navi fatte affondare. “A Pianura sono arrivate almeno 800 mila tonnellate dei rifiuti di Cengio, azienda per noi emblematica del disastro ambientale causato dal Piemonte.” Nicola de Ruggiero, assessore all’ambiente della Regione Piemonte.  (Fonte: napoli.repubblica.it)

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Padre Maurizio Patriciello, Casal di Principe ed i veleni interrati

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Mi viene da piangere. Facciamolo insieme. Aiutiamoci ancora. Facciamoci compagnia. Sosteniamoci a vicenda. Le ruspe scavano a Casal di Principe. Vengono a galla i veleni che furono interrati.

“ Non c’è niente di nascosto che non debba essere svelato”.

Lo disse Gesù parlando dei peccati. Vale anche per la terra oggi. La nostra terra.Vomita. Si libera di un peso immenso. La cara terra. Nostra amica e madre. Ci lanciava segnali. E noi, ottusi, non volevamo capire. In quel luogo ci sonocinque pini secolari. Tre, un tantino più distanti, sono verdi come il mare. Due, invece, sul terreno scempiato sono seccati. Per sempre. Sembrano due scheletri in cerca di sepoltura. Come sentinelle avvertono il passante. Piangono i pini senza più vita. “ Pazzi…pazzi… pazzi…” ci dicono. “ Stolti… stolti… stolti…” ripetono singhiozzando. La tristezza mi invade il cuore. Come quando riesumammo la mia mamma. Lo stesso dolore. Lo stesso nodo alla gola. Le stesse domande. La stessa voglia di scappare. Un peso sul cuore. Un solo desiderio. Allora come oggi. Essere uomo. Costi quel che costi. Non galantuomo. Uomo. Uomo senza titoli. Senza aggettivi. Uomo. Guardo le ruspe in azione. Le persone con le tute bianche. Gli automobilisti stupiti. I carabinieri. La polizia. I giornalisti. I volontari. I vigili del fuoco. I passanti. Rivedo i nostri antenati. Sono rossi di vergogna. Con le mani si coprono il volto. “ Perché lo avete fatto? Perché avete ucciso vostra madre? Da questa terra siete nati voi. Ingrati. Figli indegni…”. Sono stanco. Vado via. Ho bisogno di stare solo. Solo con me stesso. Solo con il mio mistero. Solo con il mio Dio. Domani si riparte. Padre MaurizioPATRICIELLO

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Fonte: Maurizio Patriciello

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