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Referendum sull’Acqua Pubblica: Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini

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COMUNICATO STAMPA

Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini

La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l’acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.

Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.

Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull’abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull’acqua siano davvero gli italiani.

Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.

Da oggi inizia l’ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.

Roma, 12 gennaio 2011

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4 dicembre 2010 giornata di mobilitazione mondiale per l’acqua pubblica

CAMPAGNA REFERENDARIA L’ACQUA NON SI VENDE

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“Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci. ”   –  Ghandi

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4 dicembre 2010  giornata di mobilitazione mondiale

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P E R  L’ A C Q U A  P U B B L I C A  M O R A T O R I A  S U B I T O

REFERENDUM : DIRITTO DI VOTO NEL 2011

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VERSO CANCUN PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE

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4 DICEMBRE 2010 GIORNATA DI MOBILITAZIONE MONDIALE

IN ITALIA MANIFESTAZIONI NEI TERRITORI

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Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua, promossi dal Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.

Hanno posto la loro firma per una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune,contro ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene fondamentale per la vita : questa importante decisione non può essere delegata ad alcuno, ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.

Per questo, per non tradire la fiducia e le aspettative della popolazione, chiediamo la MORATORIA:

un provvedimento di legge immediato che posticipi le scadenze previste dalla “ legge Ronchi”e per la soppressione degli ATO.

La battaglia per l’acqua, per la sua riappropriazione sociale , per la sua gestione pubblica e partecipata, è di per se un valore che si inserisce in un orizzonte più vasto: quella della tutela dei diritti e dei beni comuni , della “ Madre Terra “ nostra casa comune !

Dal 29 novembre al 10 dicembre 2010 si riunirà a Cancun la 16°  COP, dove nell’ambito dell’Onu, i Governi discuteranno su una delle grandi emergenze che il pianeta si trova ad affrontare: quella dei cambiamenti climatici di cui già oggi oltre 600 milioni di esseri umani, soprattutto nel Sud ma sempre più spesso anche nel Nord del mondo, subiscono le conseguenze negative dei disastri ambientali.

Un anno fa a Copenaghen, i governi dei paesi industrializzati decretarono il fallimento del COP 15 per i loro interessi speculativi e di profitto. In quella occasione, a Copenhagen e in tutto il mondo, ci furono grandi manifestazioni per dire “responsabile è il sistema, non il clima”, perché è l’insostenibile modello di sviluppo che domina il mondo a distruggere non solo il presente ma anche le speranze di futuro.

Per questo a Cancun, come nel mondo e in Italia, i movimenti sociali manifesteranno per dire a chiare lettere che se il clima fosse stato una banca sarebbe già stato salvato e che il cambiamento climatico si combatte con la giustizia sociale e ambientale.

FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA

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Nucleare: no a centrali in Sardegna, al via campagna voto

Sardegna: allarme nucleare!  La mobilitazione comincia a prendere forma lì dove il pericolo incombe. Consiglio di visitare anche la pagina facebook .  (madu)


pericoli nucleari.


No Centrali no scorie

E’ un bene  che si moltiplichino le iniziative contro l’eventualità del nucleare, e delle relative scorie, nel territorio della Sardegna. Oggi vi presentiamo quella promossa – con la costituzione del comitato no-nucleare – da un gruppo di persone che hanno predisposto un quesito referendario e un disegno di legge.

Il silenzio che si è creato, quasi in coincidenza con la fine politica del Ministro Scajola, non deve ingannare: il nucleare è un grande affare al quale le società e i politici interessati difficilmente rinunceranno. Una  legislatura può continuare, ance se in crisi, se vasti interessi a copertura bipartisan possono essere perseguiti.

Il segnale del celebre oncologo Umberto Veronesi a favore del nucleare in Sardegna va in questa direzione. Secondo lui in Sardegna dovremo essere contenti di avere una centrale nucleare. Le sue affermazioni sono gravi e irresponsabili, e noi, se dobbiamo pensare a pronunciamenti autorevoli sulle scorie, preferiamo – anche come autorevolezza – Rubbia, il cui punto di vista potete ritrovare nel nostro primo Dossier sul nucleare e, più precisamente, in questo articolo di Nicola Culeddu.
Non molti sanno che il prof. Veronesi, la cui parola è certamente ‘pesante’ a livello mediatico su tutto ciò che potrebbe preoccupare in tema di salute, ha una fondazione (La Fondazione Veronesi, per l’appunto) con “partners per il futuro” aziende non proprio immacolate dal punto di vista dei trascorsi sanitari, come la Nestlè; grandi produttori di acqua minerale (ma l’acqua per Veronesi è un bene comune?), e soprattutto l’ENEL, che ci risulta interessata al nucleare… (leggi tutto)

Fonte: Manifesto Sardo