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Michael Moore: Alcuni pensieri finali sulla morte di Osama bin Laden

Una lettera da Michael Moore

“I nazisti hanno ucciso decine di MILIONI di persone. Hanno avuto un processo. Perché? Perché non ci piacciono. Siamo americani. Noi ci comportiamo diversamente.” – Michael Moore in un’intervista della scorsa settimana.

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Amici,

la settimana scorsa il Presidente Obama ha mantenuto la promessa della campagna elettorale e ha ucciso Osama bin Laden.  Beh, in realtà non l’ha ammazzato di persona.  La cosa è stata fatta dalla squadra coraggiosissima ed eccellente dei Navy SEALs. Il signor Obama non solo ha lo schiacciante sostegno del paese, io penso che ci siano milioni di persone che sarebbero state fiere se fosse stato il loro, di dito, ad azionare l’arma che ha fatto fuori bin Laden.

Quando ho sentito la notizia, una settimana fa, domenica, mi sono sentito immediatamente euforico. Ho provato sollievo. Ho pensato a coloro che hanno perso i loro cari l’11 settembre. E sono stato orgoglioso che finalmente abbiamo avuto un Presidente che ha concluso qualcosa.  Questo è ciò che ho avuto da dire su Twitter e altrove su Internet in quella prima ora o due.

Voglio sottolineare che Barack Obama ci ha messo due anni per fare quello che Bush non è riuscito a fare in più di sette. Questa è differenza tra uno STUPIDO al comando e un  INTELLIGENTE al comando. Lo STUPIDO ha scatena due guerre sconsiderate, lascia che OBL scappi da Tora Bora, continua a cercarlo nelle grotte e invade il paese sbagliato. Ci porta alla bancarotta al ritmo di 1,2 trilioni per la guerra in Iraq (alla fine saranno in realtà più di 3 trilioni) e, peggio, ci costa le vite di quasi 5.000 dei nostri soldati, per non citare le centinaia di migliaia di morti civili in Iraq e in Afghanistan e, dopo tutto ciò, egli ANCORA non riesce a portare il colpevole davanti alla giustizia.  Di fatto, nel 2005, Bush ha chiuso la stazione della CIA dedicata a cercare bin Laden! Cosa fa l’INTELLIGENTE?  Manda una piccola forza d’attacco d’èlite, non vengono uccisi soldati, e il colpevole viene fermato per davvero.

Ero emozionato per il fatto che l’era di Osama bin Laden era finita. La pazzia era ora arrivata alla fine.

Essendo quella notte vicino a Ground Zero ho deciso di dirigermi là per unirmi agli altri che vedevano questo evento come una possibilità di una qualche conclusione. Il 9 settembre Bill Weems, una persona buona e per bene che avevo conosciuto lavorandoci insieme (avevamo completato da poco insieme delle riprese a Boston) era sull’aereo che è stato diretto contro le Torri Gemelle. Ho dedicato a lui, in parte, “Fahrenheit 9/11”.

Ma prima di partire per recarmi all’ex sito del World Trade Center ho acceso la televisione e quello che ho visto, giù a Ground Zero, non è stato silenzioso sollievo e gratificazione per il fatto che il colpevole era stato preso. Ho visto, piuttosto, una specie di festa studentesca, completa di agitazione e spruzzi di bottiglie di champagne sulla folla.  Posso capire del tutto la gente che vuol festeggiare – come ho detto, anch’io ero felice – ma qualcosa non mi suonava giusto. Una cosa è essere felici che un criminale sia stato catturato e abbia ricevuto il suo trattamento. Un’altra cosa è scatenare una sagra che ne celebra la morte nel luogo in cui ancora capita di trovare i resti delle sue vittime. E così che siamo noi? E’ questo che avrebbe fatto Gesù? E’ questo che avrebbe fatto Jefferson? Mi è venuta in mente la storia che mi raccontavano da ragazzino, degli angeli di Dio che cantavano di gioia quando le acque del Mar Rosso si erano richiuse sugli egiziani che inseguivano gli israeliti, annegandoli tutti. Dio li rimproverò dicendo: “L’opera delle Mie mani sta annegando in mare … e voi volete le fottute canzoni?”  (o qualcosa di simile). (leggi tutto)

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Fonte: Znet Italy

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