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Seminando violenza si raccoglie violenza

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ISIS  ISLAMICO

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Il terrore che procuriamo è il terrore che riceviamo

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di Chris Hedges

Noi lanciamo missili dal cielo che inceneriscono le famiglie raccolte  nelle loro case. Loro inceneriscono un pilota  che si fa piccolo piccolo  in una gabbia. Noi torturiamo gli ostaggi nei nostri siti segreti e li facciamo morire soffocati ficcandogli degli stracci in gola. (1) Loro torturano gli ostaggi in squallidi tuguri e li decapitano. Noi organizziamo squadre della morte sciite per uccidere i Sunniti. Loro organizzano squadre della morte sunnite per uccidere gli Sciiti. Noi produciamo film ad alto costo come “American Sniper” [Il cecchino americano] per glorificare i nostri crimini di guerra. Loro producono video stimolanti per glorificare la loro versione della jihad.

La barbarie che condanniamo è la barbarie che commettiamo. La linea che ci separa dallo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) è tecnologica, non morale. Noi siamo quelli che combattono.

“Dalla violenza nasce soltanto violenza,” ha scritto Primo Levi,” (2) seguendo un’azione pendolare che, mentre il tempo passa, invece che attenuarsi, diventa più frenetica.”

Il fatto che l’ISIS abbia bruciato vivo il pilota giordano, Luogotenente Muath-Al-Kaseasbeh, dopo che il suo F-16 si era schiantato vicino a Raqqa, in Siria, è stata una cosa tanto raccapricciante quanto qualsiasi cosa ideata per l’anfiteatro romano. E si intendeva che fosse tale. La morte è il fondamentale spettacolo della guerra. Se l’ISIS avesse jet da combattimento,  missili, i droni e l’artiglieria pesante per bombardare le città americane non ci sarebbe bisogno di dare fuoco a un pilota dopo averlo catturato; l’ISIS sarebbe in grado di bruciare degli esseri umani, come facciamo noi, da un’altezza di varie migliaia di piedi. Però,  dal momento che l’ISIS è limitata nella sua efficienza bellica, deve trasmettere al mondo una versione in miniatura di quello che facciamo noi in Medio Oriente. Il processo dell’ISIS è più grezzo. Il risultato è lo stesso.

Il terrore ha una sua coreografia. Ricordate “Shock and Awe”? (“Colpisci e terrorizza) (3 e 3 bis). Il terrore deve essere visto e sentito perché sia efficace. Il terrore richiede immagini raccapriccianti. Il terrore deve instillare una paura paralizzante. Il terrore richiede la sofferenza delle famiglie. Richiede cadaveri mutilati. Richiede appelli angosciati da ostaggi e prigionieri impotenti. Il terrore è un messaggio mandato avanti e indietro nel contorto dialogo della guerra. Il terrore crea un vortice di rabbia, orrore, vergogna, dolore, disgusto, pietà, frustrazione e impotenza. Consuma i civili e i combattenti. Eleva la violenza al livello di più alta virtù, giustificata in nome di nobili ideali. Scatena un carnevale di morte e fa cadere una società in una follia inzuppata di sangue.

Durante la guerra in Bosnia degli anni ’90, i parenti pagavano enormi somme per recuperare i corpi dei loro figli o mariti che erano nelle mani di commercianti di cadaveri della parte opposta.

E pagavano ancora di più nel tentativo di assicurarsi il rilascio di figli e mariti quando erano ancora vivi. Questi “commerci” sono vecchi quanto la guerra. Gli esseri umani, sia che si trovino nei nostri siti segreti dove vengono torturati,  o nelle mani dei militanti islamici, sono effetti collaterali della guerra.

Non tutti gli ostaggi o i prigionieri suscitano lo stesso grido di protesta nazionale. Non tutti reclamano lo stesso prezzo. E non tutti si programma che vengano rilasciati. Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) che si sono date ai rapimenti, e a negoziati per il riscatto in un giro di affari efficiente e che hanno preso  prigionieri centinaia di persone, tenevano vari livelli di ostaggi. Le celebrità prese in ostaggio, compresa la politica Ingrid Betancourt (4) che è stata catturata mentre si stava  candidando  alla presidenza della Colombia e che è stata liberata dai militari colombiani dopo essere stata tenuta prigioniera per 6 anni – erano fondamentalmente fuori mercato. Le FARC avevano anche ostaggi di prezzo medio come poliziotti e soldati, e ostaggi di basso prezzo, che comprendevano i contadini.

Le celebrità prese in ostaggio valgono di più per ognuna delle parti di un conflitto quando sono in prigionia. Questi ostaggi, l’allora  Primo ministro italiano Aldo Moro (5), che è stato rapito e giustiziato dalle Brigate Rosse nel 1978, è un altro esempio – intensificare il dramma della guerra. Saddam Hussein in una gabbia serviva a questo scopo. Le celebrità prese in ostaggio, dato che il prezzo richiesto per il loro rilascio è così esagerato, spesso sono condannati a morte in anticipo. Sospetto che  questo sia stato il caso del giornalista americano  James Foley, che è stato decapitato mentre era prigioniero. Il riscatto proposto era così follemente esorbitante – 100 milioni di euro e il rilascio degli estremisti islamici tenuti prigionieri dagli Stati Uniti – che i coloro che lo hanno catturato probabilmente non si sono mai aspettati che venisse pagato.

Il governo giordano sta lottando per contenere un movimento islamico virulento, anche se piccolo. C’è disagio tra la popolazione della Giordania come c’è anche negli Stati Uniti a proposito degli attacchi aerei americani contro l’ISIS. La morte del pilota giordano rafforza, tuttavia, le affermazioni di Washington e di Amman che la battaglia con l’ISIS è una lotta tra stati democratici, illuminati (anche se la Giordania non è una democrazia) e  jihadisti selvaggi. E l’impiccagione avvenuta mercoledì di due membri di Al-Qaida (6) è stata calcolata, insieme agli attacchi con fatti con jet da combattimento in Siria contro la capitale de facto dell’ISIS, per mettere in luce queste ipotetiche differenze e intensificare il conflitto.

Sajida al-Rishawi, una delle due persone impiccate, era stata nel braccio della morte fin dal 2005 per il suo ruolo negli attacchi agli alberghi di Amman (7) che hanno causato 60 morti. Era stata collaboratrice del leader di al-Qaida, nato in Giordania, Abu Musab al-Zarqawi, che è stato ucciso in Iraq nel 2006. Le esecuzioni fatte per vendetta dalla Giordania e dall’ISIS, come gli attacchi aerei, sono utili nel gioco del terrore contro terrore. Favoriscono la duplice visione di una battaglia tra bene e male che è fondamentale per mantenere il tono febbrile della guerra. Non si vuole che il proprio nemico sembri umano. Non si vuole lasciare che la popolazione si stanchi delle strage. Si devono sempre fabbricare il terrore e la paura.

La Francia e la maggior parte degli stati europei, al contrario degli Stati Uniti, trattano con i rapitori e pagano per gli ostaggi. Questo si è trasformato in una pratica commerciale costituita. Le diecine di milioni di dollari raccolti dall’ISIS tramite i rapimenti, sono una fonte significativa di entrate, che ammontano forse alla metà del loro bilancio operativo. Il New York Times, in un’indagine, nel luglio 2014 ha scritto che “Al Qaida e i suoi diretti affiliati hanno incassato almeno 125 milioni di dollari di entrate provenienti dai rapimenti fin dal 2008, dei quali 66 milioni sono stati pagati proprio l’anno scorso.” Ma negoziare e pagare riscatti ha delle conseguenze. Mentre per i francesi e per gli altri cittadini europei è più probabile che venga chiesto un riscatto, è anche più probabile che essi vengano presi come ostaggi. Però alla Francia vengono risparmiate le scene che devono sopportare gli americani che si rifiutano di pagare. E per questo la Francia è in grado di rimanere sana di mente.

Il terrore è utile agli interessi dei guerrafondai su entrambi i lati della divisione. Questo è ciò che è avvenuto durante la crisi degli ostaggi americani in Iran durata 444 giorni e che ha avuto luogo dal 1979 al 1981. E questo è il motivo per cui la Giordania, al contrario del Giappone, che ha visto giustiziare due dei suoi connazionali, ma che non è coinvolta militarmente contro l’ISIS, ha reagito con tale furia bigotta e ha compiuto una vendetta. E’ per questo motivo che l’uccisione di Foley ha rafforzato l’invito da parte della lobby di Washington di dare il via a una campagna di bombardamenti contro l’ISIS. Il terrore, quello che procuriamo e il terrore che ci viene procurato– nutre la brama di guerra. E’ uno strumento di reclutamento per la crociata della guerra. Se l’ISIS non fosse brutale, si dovrebbe farla sembrare brutale. E’ la fortuna dei fanatici cui ci opponiamo e dei fanatici in mezzo a noi, che le necessità della propaganda siamo ampiamente soddisfatte. La tragedia è che così tanti innocenti soffrono.

I governi del Medio Oriente alleati con l’Occidente, compresi Giordania, Iraq e Arabia Saudita, hanno osservato con orrore l’ISIS che  si ritagliava parti della Siria e dell’Iraq per creare un califfato che si auto-proclamava tale, grande quanto il Texas. Per mezzo di esportazioni di petrolio, l’ISIS e “l’affare” di prendere persone in ostaggio, è riuscita a diventare economicamente auto-sufficiente. L’area sotto il suo controllo è diventata una mecca per i jihadisti. Ha attirato circa 12.000 combattenti stranieri, compresi 2.000 che arrivano dall’Europa.

Più a lungo il califfato canaglia rimane in esistenza, più diventa una minaccia mortale agli alleati dell’Occidente nella regione. L’ISIS non invaderà paesi come l’Arabia Saudita e la Giordania, ma il fatto che continui a esistere autorizza  gli scontenti e gli estremisti in quei paesi, molti dei quali gemono a causa di economie che stanno crollando, ad alimentare insurrezioni interne. Gli Stati Uniti e i loro alleati nella regione sono decisi a cancellare l’ISIS dalla carta geografica. E’ troppo destabilizzante. Drammi come questi, poiché servono agli scopi dell’ISIS e anche a quelli delle nazioni che cercano di distruggerlo, continueranno a essere messi in scena    fino a quando esisterà il califfato.

Il terrore è il motore della guerra. E il terrore è quello che tutte le parti presenti in questo conflitto producono in eccesso.

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Anonymous – #OpISIS Continua! – Resi noti account di Twitter, Facebook, email…

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“Salve cittadini del mondo,

siamo Anonymous, L’ Operazione ISIS continua:

In primo luogo abbiamo bisogno di chiarire alcune cose.

Noi siamo: musulmani, cristiani, ebrei …

Ci sono hacker, cracker, hacktivisti, phisher, agenti, spie, o semplicemente il ragazzo della porta accanto.

Noi siamo studenti, amministratori, lavoratori, impiegati, disoccupati, ricchi, poveri.

Noi siamo giovani, vecchi, gay o etero.

Indossiamo abiti eleganti o tappeti, siamo edonisti, asceti, ciclisti gioiosi o attivisti.

Veniamo da tutte le razze, nazioni, religioni e origini etniche.

UNITI DA UNO, DIVISI DA ZERO …

Noi siamo Anonymous.

– RICORDARSI … I TERRORISTI CHE SI FANNO CHIAMARE STATO ISLAMICO, (ISIS), NON SONO MUSULMANI !!!.

-ISIS; Spegneremo i vostri siti, ruberemo le vostre mail, i vostri account. Da ora in avanti non ci sarà più un posto sicuro per voi online. Perché voi siete il virus, noi siamo l’antidoto. Noi possediamo Internet …

Noi siamo Anonymous,

Noi siamo Legione,

Noi non perdoniamo,

Noi non dimentichiamo,

Aspettateci.

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-Ora, alcuni account di ISIS di Twitter, siti, email che sono stati resi noti e poi distrutti da Anonymous, gruppo RedCult: (Vedi l’elenco)”

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VIDEO

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Fonte: pastebin.com

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Anonymous – #OpCharlieHebdo – Cyberattacco duro al terrorismo islamico

Anonymous attacca il gruppo terroristico ISIS

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Anonymous attacca il gruppo terroristico ISIS

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Anonymous

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“Per i cittadini del mondo,
Noi siamo Anonymous.

Gli ultimi eventi  accaduti in Iraq ci hanno costretto, come collettivo, a rivedere le nostre priorità per le prossime operazioni. Il popolo dell’Iraq ha attraversato quasi due settimane di assoluto terrore, un terrore che la maggior parte di noi non conoscerà né proverà mai. Noi siamo tenuti a rispettare un codice d’onore per proteggere coloro che sono indifesi, sia nel mondo cibernetico che nel mondo reale.

Prima della nostra nascita, era già in atto la guerra in Iraq con crimini contro l’umanità senza limiti. Gli Stati Uniti in tutto questo hanno avuto una parte importante. Quando il governo degli Stati Uniti ha deciso di iniziare una guerra inutile con la promessa di petrolio e fondi per il complesso militare industriale, non è riuscito a rendersi conto della gravità di eliminare un capo che controllava un delicato equilibrio capace di mantenere la sicurezza interna. La sua cattura ha portato ad un vuoto di potere. Sì, Saddam Hussein era spietato e violento, ma con questa guerra, gli Stati Uniti sono colpevoli degli stessi reati (ad esempio Blackwater, Abu Ghraib, ecc).

Oggi, ancora una volta l’ Iraq è nel caos a causa del vile e spietato gruppo che vuole creare uno stato “islamico” con l’Iraq e la Siria, riportando i confini post-prima guerra mondiale. Si fanno chiamare ISIS. Questi selvaggi che non hanno religione e morale sono decisi a distruggere ogni cosa che incontrano sul loro cammino, uccidendo e saccheggiando. Devono essere fermati.

Alcuni giorni fa, la loro divisione informatica ha assunto il controllo di uno dei nostri account su twitter “@TheAnonMessage” rivendicando e rilasciando diverse foto della loro aggressione nei pressi di Baghdad. Questi tweet sono stati cancellati. Ci scusiamo per i seguaci di Twitter che hanno dovuto assistere a questa intrusione violenta senza preavviso. Questi sono segnali senza precedenti, comunque sono stati presi provvedimenti per proteggere ulteriormente questo account da qualsiasi futuro tentativo di hack.

Vorremmo anche commentare i media mainstream che stanno spingendo ancora di più alla divisione il popolo iracheno. Il popolo iracheno è costituito da due sette islamiche: sunniti e sciiti. Ci sono anche altri gruppi che comprendono curdi, turcomanni, assiri, cristiani e altri. I media vorrebbero farci credere che ISIS è composto rigorosamente da sunniti e invece l’esercito iracheno è una maggioranza controllata e gestita dalla parte sciita. Questo è falso. I gruppi che sono stati elencati COMPRESI sunniti sono arruolati nell’esercito iracheno e i religiosi sunniti in Iraq hanno chiamato anche i loro seguaci ad unirsi con i loro fratelli sciiti per difendere le loro terre d’origine.

ISIS è un gruppo formato da una setta Takfiri che è considerata da molti prestigiosi chierici ed organizzazioni tra cui Al-Azhar, come non islamici. In realtà, essi li hanno denunciati come “Khawarij” ed hanno dichiarato che devono essere sterminati nelle terre islamiche. È per questo che invitiamo i media mainstream americani a non rilasciare false informazioni che esasperano ulteriormente e che incitano ad altra violenza.

In conclusione, pensiamo di essere nel giusto quando dichiariamo guerra contro coloro che si sono affiliati con l’ISIS e con quelli che li controllano.
Aljazeera hai diffuso bugie allo scopo di sostenere l’Isis, macchiando la tua reputazione. Non ci sfuggirai.
Per lo stato del Qatar, Turchia e Arabia Saudita non sarà possibile sfuggire alla nostra collera. Le prove dimostrano il vostro continuo sostegno all’ISIS. Se ciò non si fermerà subito, saremo costretti a scatenare tutta la nostra legione contro la tua patetica imitazione di cyber-sicurezza.
E agli Stati Uniti: un altro tentativo di foraggiare il vostro complesso industriale militare con il pretesto della sicurezza e della democrazia farà scattare il nostro attacco totale verso le vostre infrastrutture virtuali di governo. Siete stati avvisati.

Anonymous è per la libertà

Siamo anonymous.
Siamo Legione.
Noi non perdoniamo.
Noi non dimentichiamo.
Aspettateci.

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Fonte: Geek Rep

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