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La Cina ammette l’esistenza dei “villaggi del cancro”

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Per la prima volta in un rapporto ufficiale,  in materia di inquinamento e salute pubblica, il governo cinese ammette l’esistenza dei cosiddetti “villaggi del cancro” . Il termine è usato per descrivere le città con più alta incidenza di cancro a causa dell’ inquinamento dell’aria e dell’acqua. Il Ministero dell’Ambiente cinese ha anche riconosciuto,  che le industrie locali,  utilizzano abitualmente  sostanze chimiche tossiche e nocive per la salute umana e per l’ambiente, sostanze vietate in altre parti del mondo. Il governo deve necessariamente affrontare, nelle grandi città della Cina,  il crescente malcontento delle popolazioni a causa dei pericolosi problemi di smog e rifiuti industriali .

L’ avvocato Wang Canfa, che gestisce un centro di aiuto a Pechino per le vittime dell’ inquinamento, riferisce che questa è la prima volta che il termine “villaggio del cancro”  appare in un documento del ministero. E, inoltre,  aggiunge:  “Ciò dimostra che il Ministero dell’Ambiente ammette il legame tra l’inquinamento e la gente ammalata di cancro”.  “Questo pone al centro dell’attenzione l’inquinamento ambientale e i danni alla salute che ne derivano”.

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Fonte: Australia Network News

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Anonymous – #Italy Rispondiamo all’articolo apparso nella serata di Giovedì 16 Agosto 2012 sul sito www.giornalettismo.it

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Leggiamo e rispondiamo all’articolo apparso nella serata di Giovedì 16 Agosto 2012 sul sito www.giornalettismo.it

In questo articolo si suppone, lecitamente visti i dati prodotti, che Anonymous non sia stato preciso ed abbia fornito dati senza spiegarli, che non sia stato fatto un “gran” lavoro, perché online si trova molto più materiale di quello che abbiamo prodotto (materiale, per altro, nostro…).
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Spett. redazione de giornalettismo.com,
siamo lieti di apprendere abbiate dato spazio all’annuncio della nostra  ricerca sui database di Ilva, recuperati tramite una nostra azione di  due settimane fa.
Il dump occorso ai database del sito ilvataranto.com in nostro possesso è  molto ampio, solo in minima parte riguarda i dati segnalati da Ilva e  da noi riportati, ed altra parte, consistente ma non completa, è quella che avete  riportato in forma anonima, contenente tra le altre cose email della  dirigenza, contatti di molti dipendenti, etc…
Ci ponete delle domande riguardo ai dati raccolti, domande che insieme a  voi vorremmo rivolgere a Riva Group, vi inviteremmo innanzitutto a  recarvi sul sito ilvataranto.it, nella pagina dedicata alla misurazione  delle polveri, che è l’output grafico dei dati da noi riportati. In  quella pagina viene specificato un valore medio, ma non c’è il minimo  accenno a cosa sia misurato (diossina? furani? pm10?…), inoltre le  date e gli orari che noi riportiamo, in specie 31/05/2012 12:00, sono  come si trovavano al momento dell’attacco nel db di Ilva Taranto, che dovrebbe spiegarne per bene  il signficato.
Come è evidenziato dai grafici, di nostra produzione quindi non  necessariamente indicanti una costante temporale, non ci troviamo di  fronte a misurazioni corrette, ma per lo più ad una serie impilata di  dati in ordine crescente, relativo a medesime date ed orari. La nostra  idea, ma solo una supposizione, è che quei valori e quelle date siano  poste nel db affinché il sistema peschi in modalità random delle  misurazioni per costruire il grafico presente sul sito ilvataranto.it.
Dopo il nostro dump Ilvataranto non ha denunciato l’accaduto, ma ha  prontamente ripulito i database dei propri server, cosa da noi  verificata.
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p.s. nel nostro blog avreste trovato altri stralci di dump 😉 
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Link dei dati sottratti ai siti internet Ilva di Taranto (www.ilvataranto.com) e quello del Gruppo Riva (www.rivagroup.com)
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Abbiamo omesso volontariamente parti riguardanti dati privati di semplici cittadini a cui non vogliamo recare nessun disagio, non sono loro il nostro obbiettivo. Dati che per rispetto non saranno mai rilasciati.
 
ringraziamo il sostegno espresso da Antonello de Gennaro nell’ottimo commento
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We are Anonymous
We are Legion
We do not Forgive
We do not Forget
Expect US
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Articoli correlati:
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Anonymous – #Italy & #OperationGreenRights sta indagando sul database ILVA

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“A seguito delle nostre ricerche, emerge che i grafici dei valori delle polveri sono stati manipolati. Ancora una volta, gli interessi economici e l’avidità di padroni e Istituzioni, relegano in secondo piano i Diritti umani e ambientali. In nome del profitto, la menzogna e l’inganno divengono routine.
Nella grande maggioranza dei casi, i valori riportati rimangono molto al di sotto delle soglie di legge ma la variazione è minima.
In altre parole, rilevazioni compiute a settimane di distanza l’una dall’altra, in condizioni atmosferiche diverse, non presentano variazioni significative degli agenti inquinanti.
Ciò chiaramente induce a pensare ad una manipolazione dei rilevamenti effettuati.
Nel caso della valvola CK2NO2 , invece, vediamo che la rilevazione della concentrazione ambientale di contaminanti sale di giorno in giorno fino ad arrivare a quota 561.3 il 31 di Maggio 2012.
Il limite è fissato a 600.
Dai dati estrapolati, inoltre, si evince come Ilva abbia deliberatamente aumentato il valore della soglia di tolleranza iniziale, che passa da 640 a 800
L’andamento dei dati rende plausibile analoghi incrementi delle emissioni dell’inquinante anche nei mesi successivi (superando, in data attuale, i valori limite di molti punti).
A tal proposito segnaliamo che ILVA ha cancellato dal propio database la cronologia dei rilasci di contaminanti (furfurani) rilevati dalla valvola CK2SO2 a giugno.
Tutto ciò costituisce un indizio del fatto che Ilva ha volutamente cancellato dai database dati compromettenti.
Possiamo quindi asserire non solo che Ilva ha avvelenato operai e cittadini di Taranto, ma persino che ha anche agito in modo tale da oscurare la verità a spese della salute pubblica e dell’ambiente.

Le valvole in questione servono a misurare le concentrazioni di diossine, in particolare di furano. Il furano o furfurano (nome comune dell’ossido di divinilene) è un contaminante ambientale persistente di tipo organico che decade naturalmente in benzofurani policlurati, i quali son associabili alle diossine.
Già naturalmente, il furfurano è volatile a temperatura ambiente e le concentrazioni rilevate sono comparabili a quelle di un disastro ambientale.
L’azione del furfurano non è solo cancerogena: la sola concentrazione del prodotto volatile basta ad incrementare di una considerevole percentuale il presentarsi di malattie pneumologiche croniche, disordini immunologici atipici o persino malattie neoplastiche, ma è anche teratogena, ovvero causa problemi fetali.
Invitiamo gli operai dell’ILVA a meditare sulla teratogenia dei furani, poiché mettono a rischio anche i loro futuri figli, oltre che loro stessi; il genoma corrotto può dare origine a deformità, malattie immunologicamente congenite e persino incrementare la probabilità di contrarre malattie neoplastiche nei nascituri.
Lottare per difendere non solo il posto di lavoro ma anche la salubrità, è un diritto e un dovere allo stesso tempo.
Chi ricatta i propri dipendenti obbligandolia scegliere fra salario o malattie è solo un deplorevole profittatore accecato dal denaro.
Continueremo a scagliarci contro i fautori di inganno ed estorsioni, e rivendichiamo a gran voce, insieme ai lavoratori, il diritto di ogni persona a poter esecitare la propria professione nel rispetto dei diritti.

We are Anonymous
We are Legion
We do not Forgive
We do not Forget
Expect US “

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Fonte: Operation Payback ITA

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