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Gli indignati newyorkesi non si fermano nonostante la repressione

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Presidente Obama, perché usare la violenza?

Gli indignati newyorkesi non si fermano (GUARDA LA DIRETTA TV) nonostante la repressione. E accusano: “Dov’erano Michael Moore e Jesse Jackson?”

99% vs 1%: VIDEO DEL “GUARDIAN

Tiziana Rinaldi Castro (da New York)

«È questo il paese che non si fa scrupoli a sacrificare la sua gente quando lo ritenga non necessario ma conveniente. Lo ha fatto sempre, dall’inizio, affiancando senza batter ciglio la straordinaria lezione della rivoluzione americana alla schiavitù. La mia gente conosce la sofferenza da generazioni, e l’America è stata sempre generosa in ogni cosa, e quindi anche nell’elargire la sofferenza. I ragazzi giovani che sono qui lo sentono solo ora il bruciore delle promesse non mantenute, ma io sono quarant’anni che aspettavo questo momento». Sono le parole di Gregory, che ho incontrato dopo il violento blitz della polizia a Zuccotti Park davanti al tribunale dove si contrattava il rientro con i giudici e il sindaco e che ho ritrovato in serata alla sua riapertura. «Mi si è risvegliato qualcosa dentro di fronte a quella violenza così inutile, quella boria. Ho avuto paura ma ho anche preso sul serio il movimento. Dall’una stanotte sono stato arrestato, maltrattato, offeso, derubato, e mi si è riempito il mondo dentro». Si leva il cappello rasta e scuote i suoi bei dreads, gli occhi verdi luccicano dietro gli occhiali rotondi sul volto nero.  (leggi tutto)

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Fonte:  il Manifesto

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California: dopo violenze della polizia, gli indignati propongono sciopero generale

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OAKLAND: INDIGNATI PROPONGONO SCIOPERO GENERALE DOPO VIOLENZA  POLIZIA

Sono arrivati alla sesta settimana di proteste svolte sempre in forme pacifiche suscitando  attenzione e simpatia da parte dei media e dell’opinione pubblica, ma ora gli indignati del movimento Occupy Wall Street iniziano a fare i conti con la repressione.  Come abbiamo scritto oggi è Oakland, in California, il centro dove lo scontro è piu’ duro. Nella città  martedì la polizia ha effettuato un centinaio di arresti senza un reale motivo. Gli attivisti del movimento in queste ore,  hanno lanciato un appello per uno sciopero generale il 2 novembre, dopo che negli scontri con gli agenti è rimasto gravemente ferito uno dei manifestanti, il 24enne Scott Olsen, un ex marine veterano della guerra in Iraq. Olsen si trova adesso in ospedale in condizioni gravissime,  con il cranio fratturato a causa di un oggetto che, secondo l’associazione dei «Veterani dell’Iraq contro la guerra», sarebbe stato lanciato dalla polizia nel corso degli scontri. L’eco degli scontri di Oakland è rimbalzato in tutti gli Stati Uniti. Gli indignati di New York hanno organizzato ieri sera una marcia di protesta in segno di solidarietà con i loro compagni californiani. Lo stesso è accaduto a Portland, nell’Oregon, dove sono scesi in piazza un migliaio di iscritti al sindacato Afl-Cio.  (leggi tutto)

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Fonte: controlacrisi.org

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