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Lo spionaggio via webcam è facile. L’FBI dice di farlo da anni

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Le webcam dei Mac spiano con discrezione

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Una ricerca mostra come attivare le videocamere integrate nei sistemi Apple disabilitando il corrispondente segnale luminoso. Lo spionaggio via webcam è facile. L’FBI dice di farlo da anni

di Alfonso Maruccia

Opportunamente intitolata iSeeYou, una ricerca condotta da Matthew Brocker e Stephen Checkoway spiega come sia possibile disabilitare il LED di segnalazione integrato nella webcam dei Macbook e attivare (da remoto) il flusso video senza provocare alcun allarme nel soggetto preso di mira.

Che le webcam integrate nei portatili siano tra i bersagli preferiti dai voyeur e dai cyber-criminali è un fatto noto, che le si possa utilizzare con una certa facilità per spiare chiunque è forse meno noto ma altrettanto evidente: gli autori di iSeeYou hanno realizzato un software proof-of-concept in grado di riprogrammare da remoto il micro-controller della webcam iSight, disabilitando l’accensione del LED all’avvio della registrazione video.

Il software è stato mostrato ai reporter del Washington Post, e la sua efficacia è stata al momento verificata solo su vecchi modelli di Macbook; la capacità di funzionare anche sulle nuove versioni o su laptop di altri marchi è ignota, ma non va esclusa.

Lo spionaggio via webcam è ben più di un mito, e tra i casi recenti a fare scalpore val la pena segnalare lo stalking remoto di Jared Abrahams ai danni di Cassidy Wolf, sua compagna di classe e Miss Teen USA, che è stata tenuta sotto controllo proprio grazie al trucco dello spegnimento del LED della webcam del Macbook della ragazza.

Anche l’FBI ha tra l’altro ammesso di essere in grado di attivare (in maniera discreta e senza segnalazioni luminose) le videocamere collegate ai computer d’America a proprio piacimento, e di averlo fatto impunemente per anni.

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Fonte: Punto Informatico

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Dossier dell’FBI su Steve Jobs

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Pochi potrebbero contestare il genio creativo di Steve Jobs. Ma i nuovi file rilasciati dall’ FBI mostrano che Jobs,  nonostante  il suo successo come business leader ed innovatore,  non era molto stimato da alcuni dei suoi più stretti confidenti e collaboratori. L’articolo di    riporta  delle rivelazioni tratte dall’indagine  effettuata dell’FBI. Secondo questo file “Diverse persone hanno messo in dubbio l’onestà di Mr. Jobs affermando che egli distorceva la verità e  la realtà pur di raggiungere i suoi obiettivi”. L’FBI ha reso pubblico il file formato da 191 pagine, file che è stato necessariamente creato quando Jobs doveva presentarsi alla Casa Bianca,  durante l’ Amministrazione di George HW  Bush,  per ricoprire un eventuale incarico governativo. Jobs non fu mai chiamato alla Casa Bianca.

Il testo completo del file è riportato nell’articolo di Cecilia Kang  articolo che  evidenzia  alcuni aspetti particolari del co-fondatore di Apple. Il file lo potete trovare qui, cliccando sulla scheda “notes“.

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Fonte: The Washington Post

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Anonymous – AntiSec: # Operation FBI Conference Call #

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Gli hacktivisti di Anonymous ancora al centro di azioni eclatanti a livello mondiale. Sembrano inafferrabili e decisi a continuare la loro lotta per liberare gli stati dalla corruzione, dalle ingiustizie e dalle violenze continue sui manifestanti pacifisti. Questa volta sotto l’attacco sono caduti l’FBI, la polizia di Boston e le banche brasiliane. Inverosimilmente,  il movimento di Anonymous è riuscito ad intercettare un’email inviata da un’agente dell’FBI ( Lauster, Timothy F. Jr.) a diversi suoi colleghi del Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia e Francia. L’email  invitava  ad una call-conference da tenersi il 17 gennaio e il cui oggetto di discussione era come combattere i movimenti hacker e come prevenire le loro mosse. Naturalmente,  gli Anonymous non si sono fatti sfuggire questa ghiotta occasione e sono riusciti,  nonostante le comunicazioni fossero protette e cifrate, a penetrare nella chiamata e registrare i 15 minuti di conversazione. Qui troverete l’email con i nomi e gli indirizzi di tutti gli agenti partecipanti alla call-conference.  Mentre il Video riporta tutta la conversazione, che nonostante la presenza di diversi agenti, è tenuta esclusivamente da quelli inglesi ed americani. Nella registrazione si sentono chiaramente due nomi,  Ryan Cleary e Jake Davis, sospettati di far parte del movimento di Anonymous.

L’attacco, invece, ai siti della polizia di Boston ha il chiaro intento di vendicare le violenze subite dai manifestanti del movimento “Occupy Boston”. Infine, l’attacco al sistema finanziario brasiliano è stato effettuato per le loro grandi responsabilità sulle disuguaglianze sociali ed economiche presenti nello stato sudamericano. In un primo attacco sono finiti nel mirino i siti di Banco do Brasil, Itau, Bradesco e HSBC, mentre nel secondo gli hacktivisti hanno oscurato i siti di  Panamericano, Citibank  e Febraban.

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Approfondimento

Anonymous

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