.
.
.
"L'informazione è potere! L'informazione deve essere libera!"
.
.
.
Petizione indirizzata all’ONU
.
Il testo della petizione è in inglese, di seguito il testo in italiano:
Ai sensi dell’articolo 18 del Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, tutti hanno il diritto alla libertà di pensiero e coscienza. Questa include il diritto alla fede e il diritto a manifestarla. L’articolo 26 della stessa convenzione stabilisce che la discriminazione fondata su un’opinione è vietata. Questi due articoli combinati significano che i vegani e vegetariani che si rifiutano di consumare animali o prodotti di origine animale per delle ragioni etiche non dovrebbero subire discriminazioni a causa delle loro convinzioni. Ciononostante, i vegani e i vegetariani subiscono una discriminazione generalizzata. Ad esempio, forme di discriminazione sono presenti nelle scuole, nelle università, negli ospedali e negli altri luoghi pubblici o privati dove nessun pasto vegano equilibrato è disponibile.
Considerando che il diritto alla libertà di pensiero e di coscienza dovrebbe essere rispettato e che la discriminazione basata su un credo è fuori legge, i firmatari chiedono al Relatore speciale sulla libertà di religione e di credo delle Nazioni Unite di presentare una raccomandazione su questo tema, e di promuovere l’adozione di misure a livello nazionale, regionale e internazionale per assicurare la promozione e la protezione dei seguenti diritti dei vegani e vegetariani:
.
Il diritto di ottenere dei pasti vegani equilibrati in tutte le strutture pubbliche o private,
Il diritto ad un’informazione medica imparziale e appropriata,
Il diritto di disporre di risorse necessarie per crescere i figli conformemente alle proprie convinzioni,
Il diritto di rifiutare ogni lavoro contrario alle proprie convinzioni etiche.
.
.
Fonte: AVAAZ.org
.
.
Presidente Monti,
quale ministro degli affari esteri ad interim ha senz’altro già avuto modo di essere aggiornato sulla situazione in Bangladesh.
All’arresto di diversi blogger atei ha fatto seguito un’imponente manifestazione islamista, a cui hanno partecipato alcune centinaia di migliaia di persone, che ha chiesto la loro impiccagione. Lo scorso febbraio un altro blogger, Ahmed Rajib, venne ucciso a colpi di machete.
Le vittime di tale furia sono giovani colpevoli soltanto di pensarla diversamente dalla maggioranza della popolazione, e di averlo scritto. Rischiano la morte dentro e fuori dal carcere.
Il suo governo è intervenuto diverse volte per denunciare le violazioni della libertà religiosa nei confronti dei fedeli cristiani, in diverse parti del mondo. Riteniamo sia suo dovere intervenire anche nei confronti dei non credenti, che non appartenendo ad alcuna comunità sono ancora più indifesi dei cristiani, e nei cui confronti si chiedono provvedimenti estremi.
È una situazione senza precedenti. È anche un test per valutare quanto le autorità politiche occidentali sono disposte a impegnarsi per difendere il bene più prezioso della nostra storia, i valori civili, laici, democratici e di libertà di espressione che innervano le nostre costituzioni. Atei e agnostici non attaccano chiese, moschee e sinagoghe, ma chiedono il fermo rispetto dei fondamentali diritti umani. Auspichiamo che anche il governo del nostro paese la pensi allo stesso modo.
Raffaele Carcano, segretario Uaar
.
.
Fonte: UAAR (Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti)
.
.