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Fayadh, poeta palestinese, condannato a morte in Arabia Saudita

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Ashraf-Fayyad

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Ignorerò l’odore del fango, il rimprovero della pioggia
e il tormento che da lungo tempo dimora nel mio petto.
Cercherò un giusto conforto per la mia situazione che non mi permette di descrivere le tue labbra come desidero,
non mi permette di far cadere gocce di rugiada sui tuoi petali rossastri,
né placa l’enorme smania che mi tormenta quando comprendo che non sei al mio fianco, ora,
e che non ci sarai neppure quando dovrò spiegare la mia condizione al silenzio…quel silenzio con cui la notte, sempre, mi punisce!
Dimostrami che la terra è silenziosa così come appare da lontano, e che tutto ciò che è accaduto tra noi non era altro che uno sgradevole imprevisto; no, non è possibile sia questa la conclusione!…

(Tratto dalla Poesia I baffi di Frida Kahlo di Ashraf Fayadh, traduzione dall’arabo di Silvia Moresi; originale qui)

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Il poeta palestinese Ashraf Fayadh è stato condannato a morte in Arabia Saudita

Ashraf Fayadh, poeta, curatore e artista, è stato condannato a morte da un tribunale dell’Arabia Saudita, paese dove è nato da genitori palestinesi. È accusato di aver promosso l’ateismo con i suoi testi inclusi nell’antologia poetica Instructions within (2008), di aver avuto relazioni illecite, di aver mancato di rispetto al profeta Maometto e di aver minacciato la moralità saudita. La sentenza è stata emessa il 17 novembre ed è previsto che Fayadh possa presentare una richiesta d’appello entro trenta giorni.

Fayadh, 35 anni, è rappresentante dell’organizzazione di artisti britannico-saudita Edge of Arabia. Nel 2013 è stato tra i curatori della mostra Rhizoma alla Biennale di Venezia. È stato arrestato nel gennaio del 2014 e nel maggio dello stesso anno è stato condannato a quattro anni di prigione e 800 frustate da un tribunale di Abha, nel sudovest dell’Arabia Saudita. Dopo che il suo primo ricorso è stato respinto, una nuova corte lo ha condannato a morte.

Mona Kareem, poeta e attivista per i diritti dei migranti che ha lanciato una campagna per la liberazione di Fayadh, ha detto al Guardian che il poeta non può chiedere a un avvocato di difenderlo perché dal giorno del suo arresto non ha più i documenti d’identità. Secondo Kareem, Fayadh sarebbe vittima di discriminazione perché di origine palestinese. Durante le udienze il poeta ha dichiarato di essere musulmano e ha respinto le accuse.

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Fonte: Internazionale

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Visita il Gruppo Facebook “Freedom for Ashraf Fayadh”

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Arabia Saudita: 7 anni e 600 frustate per Raif Badawi. Firma l’appello!

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Raif Badawi Receives 50 Lashes

Raif Badawi Receives 50 Lashes

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Arabia Saudita: Raif Badawi fustigato

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Cosa è successo a Raif Badawi?

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Raif Badawi è fondatore di”Free Saudi Liberals”, un forum ideato per discutere del ruolo della religione in Arabia Saudita. Già nel 2008 era stato arrestato per apostasia e rilasciato pochi giorni dopo. In quella occasione, il governo gli aveva proibito di lasciare il paese e nel 2009 aveva congelato i suoi conti bancari. Il 17 giugno 2012 è stato nuovamente arrestato, con la stessa accusa, perché nei suoi articoli aveva criticato figure religiose. Il 17 dicembre 2012, il tribunale distrettuale di Gedda aveva rinviato la causa alla Corte di appello di Gedda, raccomandando che Raif Badawi fosse processato per reato di “apostasia”. Il 29 luglio 2013, il tribunale penale di Gedda ha condannato Raif Badawi a sette anni di carcere e 600 frustate per aver violato le norme del diritto informatico e aver insultato le autorità religiose fondando e gestendo il forum online “Free Saudi Liberals“. Raif Badawi è stato inoltre condannato per aver infamato simboli religiosi pubblicando post su Twitter e Facebook, e per aver criticato la Commissione perla promozione della virtù e la prevenzione del vizio (conosciuta anche come la polizia religiosa) e i funzionari che avevano sostenuto il divieto di includere le donne nel Consiglio della Shura. Contestualmente alla condanna, il giudice ha disposto la chiusura del forum online.

Dal 17 giugno 2012, Raif Badawi è detenuto nel carcere di Briman, a Gedda. Il processo a suo carico è stato viziato da irregolarità. Secondo il suo avvocato, il giudice nominato per il processo è stato sostituito da un altro giudice, che aveva sostenuto che Raif Badawi dovesse essere punito per “apostasia”.

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Aggiornamento 6 febbraio – Fustigazione rinviata per motivi sconosciuti

La fustigazione pubblica di Raif Badawi in programma per il 6 febbraio non è stata effettuata per ragioni sconosciute. Come la scorsa settimana, non è stato chiamato dalla sua cella ne esaminato dal medico del carcere. Non è chiaro il motivo per cui il check-up medico di routine non ha avuto luogo ne il motivo per il quale la fustigazione è stata rinviata.

Amnesty International ha appreso che il caso di Raif Badawi è stato sottoposto da parte della Corte Suprema alla Corte d’appello di Jeddah il 3 febbraio. Altre informazioni circa i dettagli di questo trasferimento non sono stati resi disponibili. La Corte Suprema potrebbe confermare la condanna e la pena, o potrebbe chiedere un nuovo processo ribaltando la sentenza e la condanna o presentare osservazioni e raccomandazioni. Le autorità saudite non hanno ancora fatto una dichiarazione ufficiale sul caso, nonostante l’indignazione internazionale. Ma fino a quando la condanna alla fustigazione e alla prigione rimarrà in vigore, Raif Badawi sarà sempre a rischio di fustigazione e sconterà la condanna a 10 anni di carcere. (leggi tutto)

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FIRMA SUBITO L’APPELLO!

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Fonte: Amnesty International

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