Solidarietà ad Anonymous

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di Federico Mello

5 luglio 2011

Ha commesso dei reati Julian Assange rivelando la corrispondenza riservata delle diplomazie di mezzo mondo? Faremmo bene a darci una risposta per questa domanda perché, anche oggi, in Italia, le denunce ai danni di alcuni ragazzi membri del gruppo Anonymous pongono lo stesso problema.

Il gruppo di hacker ha finalità politiche, e non certo criminali (sono hacktivist e non cracker, infatti). “Gli Anonymous si presentano loro attaccheranno chiunque si metta contro Wikileaks e il suo portavoce Julian Assange e combatteranno ogni censura, autoritarismo e ogni violazione dei diritti umani. Siamo uniti”.

Nei mesi scorsi membri del gruppo internazionale hanno dato sfoggio della loro bravura portando avanti numerose incursioni informatiche.

Hanno attaccato il sito del governo tunisino solidarizzando con le proteste contro Ben Alì; hanno attaccato i siti del governo egiziano riuscendo a tenerli offline finché Mubarack non si è dimesso; hanno attaccato il sito di Enel per esprimere vicinanza a comunità indigene del Guatemala che lottano per non essere espropriate da alcune centrali idroelettriche in costruzione; ultimamente hanno attaccato il sito dell’Agcom in protesta contro la delibera definita “il bavaglio della Rete”; e hanno attaccato anche i siti del Pdl e del Senato spiegando: “Crediamo che ci sia un limite alle ipocrisie di questo paese, alle azioni politiche, economiche e sociali contro l’interesse comune”. (leggi tutto)

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Fonte: il Fatto Quotidiano

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