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Acerra: Comunicato stampa Medici per l’Ambiente

 

ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER
L’AMBIENTE

affiliata all’ISDE
– International Society of Doctors for the Environment

sezione provinciale di
Caserta

Associazione
affiliata Ordine dei Medici Caserta

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

Impegnati per la tutela
dell’ Ambiente e della Salute riteniamo che la costruzione e la
prossima accensione del megaimpianto di incenerimento di Acerra
rappresenta un grave atto di irresponsabilità scientifica e
sanitaria e un molto discutibile di intervento industriale. Le nostre
neomamme e i loro figli subiranno un molto probabile danno di salute
irreversibile con l’accumulo degli invisibili contaminanti ambientali
che si produrranno dall’incenerimento di ogni tipo di materiale,
anche di plastiche, gomme, assemblaggio di sostanze chimiche più o
meno pericolose che si accumulano nel nostro organismo producendo
danni al DNA.

Studi scientifici
documentati e resi evidenti anche dal nostro comitato scientifico
dell’International Society Doctors for Environment (isde.it)
dimostrano il pericolo che l’incenerimento industriale di questo
livello arreca alla salute. Il controllo ambientale è mancato, a
volte è stato nascosto oppure sottovalutato in questi anni
nonostante i 15.000 animali abbattuti nel territorio
Acerra-Nola-Caserta, perché avvelenati da diossina nel 2003, il
rilievo nelle erbe e nei terreni di furani, pcb e diossine e metalli
pesanti come si vede dalle mappe dell’Arpac e il riscontro di
Diossina e PCB diossino-simili nel latte di 100 donne di Caserta e
Napoli. Le corrette modalità di funzionamento dell’impianto e
soprattutto il monitoraggio di salute che si prevede non sono state
ben illustrate non consentendo ad esempio alla nostra associazione
scientifica di partecipare alla fase di controllo.

Le innumerevoli risorse
economiche impegnate in questa scellerata gestione, (si tratta di 1,5
miliardi di Euro di soldi pubblici!) dovevano essere spesi per il
benessere e la salute dei cittadini della Campania evitandoci
l’umiliazione della spazzatura e la patologia ambientale che sta
crescendo nella nostra popolazione con un netto aumento di malattie
endocrine e tumorali.



Dr Gaetano Rivezzi

Vice presidente per il
Sud-Italia

Medici per l’Ambiente


 


La Caccia: sconfitta dell’uomo moderno.

"Fin
dalla giovinezza ho rinunciato all’uso della carne, e verrà un giorno in
cui uomini come me considereranno l’omicidio di un animale alla stregua dell’omicidio
di un essere umano".
(Leonardo da Vinci)

 

DA: ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali)

 

 

 

Comunicato Stampa

Jane
Goodall, nota etologa, nel corso della sua visita in Italia interviene
sulla caccia e sull’utilizzo delle armi proprio mentre la discussione
delle norme su “caccia selvaggia” rischia di riportare il Paese al
“medioevo”. L’Enpa:”Il Governo ascolti le parole della Goodall e degli
italiani”. 

L’Enpa
si unisce alle parole di Jane Goodall, una delle più grandi scienziate
ed etologhe contemporanee, intervistata nell’ambito del documentario “A
ferro e Fuoco”, una inchiesta che la scrittrice Margherita d’Amico sta
realizzando sul mondo della caccia e delle armi. La caccia, secondo la
Goodall rappresenta la sconfitta dell’uomo moderno: “Se al punto
dell’evoluzione che ha raggiunto, l’uomo contemporaneo non si rende
conto che gli animali sono individui unici, dotati di sentimenti,
intelligenza, relazioni sociali e familiari, e ritiene che si possano
uccidere per semplice diletto, ciò significa che egli non ha compreso,
non è progredito”.

E proprio l’Italia rischia di tornare a un “nuovo Medioevo”, qualora
fossero approvate le norme per la liberalizzazione della caccia –
relatore il senatore Orsi (PDL) – che, attualmente in discussione
presso la Commissione Ambiente al Senato, stravolgerebbero la legge
157/92.

Se il Parlamento approvasse la “controriforma venatoria”, nel nostro
Paese, alla cultura della non violenza e del rispetto per qualsiasi
forma vivente del pianeta, si sostituirebbero le ragioni delle lobby
dei cacciatori estremisti; le logiche del mercato, dell’industria e del
commercio di armi.

Caccia a sedici anni, utilizzo illimitato di richiami vivi – uccelli
rinchiusi in anguste gabbiette per richiamare altre ignare vittime – e
autoregolamentato dai cacciatori, ripristino dello zimbello (civette
legate con corda e appese ad una zampa per attrarre uccelli), fucilate
indiscriminate – anche a cani e gatti -, caccia in aree protette e
drastica riduzione delle stesse (se considerate ”in sovrannumero”),
liberalizzazione dell’imbalsamazione di animali selvatici; queste la
tappe che segnano un ritorno al passato “più buio”.

Dichiara Jane Goodall alla scrittrice Margherita D’Amico: “Per
quanto possa sforzarmi, alla mia età non riesco ancora a capire come
persone civilizzate possano provare piacere nell’uscire di casa,
togliere la vita a creature bellissime e magari, poi, appenderne in
salotto la testa sotto forma di decorazione”.

Anche la Protezione Animali se lo chiede, e con Enpa la stragrande
maggioranza dei cittadini italiani, notoriamente contrari alla caccia.
La Protezione Animali si augura che il governo ascolti, finalmente, le
parole della Goodall e di milioni di Italiani.

(10 marzo)

 

 

 


Il contadino anti-OGM in Italia

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Una storia a dir poco assurda. Una sentenza allarmante e pericolosa per le scelte degli agricoltori. Ma il contadino anti-OGM continua la sua lotta.  (madu)

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Tour di Percy Schmeiser in Italia.

 Il contadino anti Ogm che ha sfidato il colosso Monsanto

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da Teatronaturale.it

 Si terrà nel capoluogo lombardo il primo dei quattro appuntamenti dell’agricoltore canadese, già Right Livelihood Award. A sostenerlo, tra gli altri, la presidente del Fai Giulia Crespi, Andrea Segrè e il presidente della Cia Giuseppe Politi di c.s.

“Mia moglie ed io abbiamo 77 e 78 anni. Non sappiamo quanti anni abbiamo ancora a disposizione e come nonni ci chiediamo che tipo di eredità vogliamo lasciare ai miei nipoti. I miei nonni e i miei genitori mi hanno lasciato un’eredità di terra coltivabile, io non voglio lasciare un’eredità di terra, aria e acqua sature di veleni”.  Percy Schmeiser

 

I “Davide contro Golia” degli Ogm saranno in Italia a fine febbraio. Percy e Louise Schmeiser, coppia canadese di agricoltori ultrasettantenni insignita nel 2007 del Right Livelihood Award (il premio Nobel alternativo), considerata una dimostrazione vivente dei rischi delle coltivazioni biotech,  incontreranno i cittadini, giovedì 26 febbraio, alle 18, presso l’Atahotel Fieramilano (Viale Boezio). Qui si terrà il primo dei quattro incontri previsti nelle principali città italiane. All’appuntamento, organizzato dai negozi B’Io e NaturaSì, gli Schmeiser racconteranno la loro storia e risponderanno alle domande del pubblico.

Interverranno inoltre:
· Fabio Brescacin (amministratore delegato di Ecor NaturaSì).
· Giulia Maria Mozzoni Crespi (presidente del Fai Fondo per l’ambiente
italiano e conduttrice dell’azienda agricola biodinamica Cascine
Orsine),
· Joseph Wilhelm (presidente della società tedesca di prodotti biologici Rapunzel e promotore della marcia europea No-Ogm)

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Quest’ultimo, dopo il successo ottenuto in Germania, annuncerà la seconda “Marcia Liberi da Ogm”, con partenza da Berlino e arrivo a Bruxelles (previsto il prossimo 25 luglio).

La tappa milanese sarà anche un’opportunità per sapere quali siano i rischi connessi ad un’alimentazione con cibi contenenti organismi geneticamente modificati: sarà infatti presente Matteo Gianattasio, medico e agronomo, docente del corso “Qualità degli alimenti e salute dei consumatori” presso l’Università di Padova e direttore scientifico della rivista “Valore Alimentare”.

Percy e Louise Schmeiser insieme agli altri relatori della sera incontreranno i giornalisti in una conferenza stampa giovedì 26 febbraio, ore 11.30, presso Confimprese, in piazza Sant’Ambrogio 16 a Milano.

L’incontro con Schmeiser rappresenta un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui motivi per sostenere un’agricoltura libera da Ogm e soprattutto per prendere coscienza di quanto coraggio è richiesto agli agricoltori “indipendenti” di fronte alle potenti multinazionali delle sementi geneticamente modificate.

Agricoltori da oltre 60 anni, nel 1998 Percy e Louise si sono ritrovati con i campi contaminati da polline di piante Ogm brevettate da Monsanto. La multinazionale delle sementi geneticamente modificate, anziché indennizzarli per il danno, li ha citati in giudizio, chiedendo 120.000 dollari per violazione di brevetto. La causa, che ha attirato l’attenzione internazionale, si è protratta per sei anni e si è conclusa con la condanna degli Schmeiser. (leggi tutto)

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Approfondimenti:

OGM

Ogm: domande frequenti 

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