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Spazzatura e tumori in Campania lo scandalo del registro che non c’è

Nella regione più devastata d’Italia non esiste l’unico strumento accettato dai tribunali per mettere in relazione le malattie tumorali con la presenza di discariche e sversatoi abusivi.


Il registro dei tumori della regione Campania non è mai stato attivato. Per le strade di Terzigno ancora oggi la gente scende in strada in protesta contro l’apertura di una nuova discarica, ma nella regione dell’infinita emergenza rifiuti e degli sversamenti abusivi di fanghi tossici dimostrare una correlazione tra malattie e inquinamento non è possibile.

La scoperta del vuoto è merito di un meticoloso lavoro di ricerca fatto da Vittoria Operato, avvocato e consulente giuridico dell’Isde (Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente). Uno strumento come il registro dei tumori è fondamentale per mettere in relazione, attraverso studi ufficiali, gli incrementi di casi di cancro con l’esposizione a ipotetici fattori di rischio.

In altre parole, senza il registro è impossibile stabilire una relazione, valida in tribunale, tra un’impennata di tumori su un certo territorio e la presenza nei paraggi di una discarica o di un sito di smaltimento di rifiuti tossici. A nulla servono sotto il profilo legale gli studi di scienziati indipendenti o le analisi epidemiologiche condotte da medici ed esperti che si battono contro l’inquinamento ambientale nella Regione. Può fare testo solo il registro tumori. Che in quasi tutte le regioni esiste. Ma non nella terra devastata dalla più grave emergenza rifiuti del dopoguerra, dove le cave hanno ingoiato per decenni le scorie delle fabbriche del Nord, dove quotidianamente si scoprono casi di inquinamento delle falde acquifere, e dove la spazzatura viene bruciata impunemente per strada lungo i vialoni dell’hinterland napoletano, sprigionando quantità industriali di diossine, come testimoniato da decine di video messi in rete dall’associazione “La Terra dei Fuochi”.

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Fonte: Il Fatto Quotidiano


Nucleare: no a centrali in Sardegna, al via campagna voto

Sardegna: allarme nucleare!  La mobilitazione comincia a prendere forma lì dove il pericolo incombe. Consiglio di visitare anche la pagina facebook .  (madu)


pericoli nucleari.


No Centrali no scorie

E’ un bene  che si moltiplichino le iniziative contro l’eventualità del nucleare, e delle relative scorie, nel territorio della Sardegna. Oggi vi presentiamo quella promossa – con la costituzione del comitato no-nucleare – da un gruppo di persone che hanno predisposto un quesito referendario e un disegno di legge.

Il silenzio che si è creato, quasi in coincidenza con la fine politica del Ministro Scajola, non deve ingannare: il nucleare è un grande affare al quale le società e i politici interessati difficilmente rinunceranno. Una  legislatura può continuare, ance se in crisi, se vasti interessi a copertura bipartisan possono essere perseguiti.

Il segnale del celebre oncologo Umberto Veronesi a favore del nucleare in Sardegna va in questa direzione. Secondo lui in Sardegna dovremo essere contenti di avere una centrale nucleare. Le sue affermazioni sono gravi e irresponsabili, e noi, se dobbiamo pensare a pronunciamenti autorevoli sulle scorie, preferiamo – anche come autorevolezza – Rubbia, il cui punto di vista potete ritrovare nel nostro primo Dossier sul nucleare e, più precisamente, in questo articolo di Nicola Culeddu.
Non molti sanno che il prof. Veronesi, la cui parola è certamente ‘pesante’ a livello mediatico su tutto ciò che potrebbe preoccupare in tema di salute, ha una fondazione (La Fondazione Veronesi, per l’appunto) con “partners per il futuro” aziende non proprio immacolate dal punto di vista dei trascorsi sanitari, come la Nestlè; grandi produttori di acqua minerale (ma l’acqua per Veronesi è un bene comune?), e soprattutto l’ENEL, che ci risulta interessata al nucleare… (leggi tutto)

Fonte: Manifesto Sardo


7 modi segreti con cui ci stanno avvelenando

7 modi segreti con cui ci stanno avvelenando

Articolo tradotto da Ivan Ingrillì
7
Secret Ways We Are Being Poisoned

Activist Post

L’oggettività del metodo scientifico sembra essere stata dirottata dalle corporazioni che spesso pagano gli scienziati e i ricercatori per supportare i loro prodotti, così come i politici che si muovono attraverso la porta girevole tra il settore pubblico e privato.
Ancor peggio quando alcune agenzie per la protezione del consumatore sono complici. La fiducia dei consumatori negli studi scientifici e nella supervisione federale è stata violata a favore del profitto in maniera che i prodotti vengano introdotti sul mercato con uno standard di sicurezza molto ridotto. Le sostanze chimiche di sintesi che troviamoquotidianamente nei nostri alimenti, nell’acqua e nel nostro ambiente circostante stanno aumentando dimostrandosi disastrose alla nostra salute mentale e fisica. Potrebbero essere scritti interi volumi – quindi sono stati scritti – sia dagli esperti della medicina ufficiale che alternativa che documentano i giochi di prestigio che hanno raggirato i consumatori e compromesso la nostra salute. Le categorie sottostanti sono da considerare come una approfondita investigazione che vale come esempio per cosa dobbiamo affrontare come specie continuamente bombardata da queste sostanze chimiche. (leggi tutto)

Fonte: La Leva di Archimede