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Il sindaco di Salerno De Luca alle Infrastrutture: i No Crescent chiedono la revoca

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Progetto del Crescent (Ecomostro) sul lungo mare di Salerno

Il progetto dell’ecomostro Crescent sul lungo mare di Salerno

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COMITATO NO CRESCENT
comitato.nocrescent@gmail.com
Salerno, 7 maggio 2013

Spett.le
Presidenza del Consiglio dei ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 Roma

E p. c.
Signor Ministro alle Infrastrutture
On.le Maurizio Lupi

ufficio.gabinetto@pec.mit.gov.it
segreteria.ministro@pec.mit.gov.it

giacomo.aiello@mit.gov.it
mteresa.dimatteo@mit.gov.it
piero.dalessio@mit.gov.it

Capogruppo alla Camera dei Deputati PDL
Capogruppo alla Camera dei Deputati PD
Capogruppo alla Camera dei Deputati Movimento 5 Stelle
Capogruppo alla Camera dei Deputati Scelta Civiva
Capogruppo alla Camera dei Deputati Sinistra Ecologia e Libertà

Pregiatissimo Presidente del Consiglio, onorevole Letta,
La contattiamo per sottoporre alla Sua attenzione una questione urgentissima.

Signor Presidente, Lei ha nominato viceministro alle Infrastrutture il Sig. Vincenzo De Luca, attuale Sindaco di Salerno.
Di seguito Le rappresentiamo fatti e circostanze gravissime relative a una inquietante vicenda urbanistica divenuta oramai un caso nazionale.
Nel cuore della città, nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, area pregiata che chiude il noto lungomare, a ridosso del Teatro “Giuseppe Verdi” e del centro storico sono in costruzione una piazza e un enorme caseggiato privato denominato “Crescent”.

La piazza, finanziata anche con fondi comunitari FESR, è un immenso spazio che sarà asservito al condominio privato “Crescent”, un mastodontico lotto cementizio, a firma dell’architetto catalano Bofill, con centinaia di alloggi privati a pochi metri dal mare, in zona demaniale marittima.
Una costruzione alta 30 metri circa, lunga quasi 280 metri, che farà aumentare i rischi idrogeologici dell’area. Il pesante complesso sorge sulla linea di costa, con un corso d’acqua sotterraneo, il Fusandola, che nel 1954 fu causa di una esondazione che provocò dolorose perdite di vite umane e danni gravi.
E pensare, Signor Presidente, che il progetto – fortemente voluto dal Comune- viola, tra le altre cose, addirittura le misure di salvaguardia della costa, parimenti allarmanti sono le carenze tecniche e amministrative delle autorizzazioni sismiche.
In sintesi, una pesante colata di cemento che stravolge per sempre un delicato assetto idrogeologico e un paesaggio urbano dal valore consolidato, riconosciuto.

Non è tutto, Signor Presidente.
Questi i dati che più inquietano:
-la piazza lo scorso luglio ha ceduto in un settore significativo, tale clamoroso evento ha determinato la sospensione dei lavori, inchieste della Procura della Repubblica, approfondite indagini tecniche, tuttora in corso per disposizione degli inquirenti.
-Il Sindaco di Salerno ha stipulato con la società costruttrice del fabbricato (Crescent srl) un contratto, avente ad oggetto la cessione dei diritti edificatori, nel quale è inserita una clausola clamorosa secondo la quale in caso di accoglimento di uno dei ricorsi amministrativi – tuttora pendenti in sede di appello – proposti dal Comitato No Crescent e da Italia Nostra, il Comune rimborserà la società costruttrice di tutte le spese sostenute per quanto costruito, ossia un risarcimento di milioni di euro.
Signor Presidente, il rischio d’impresa per un caseggiato privato è così assunto dall’ente comunale. Una soluzione fuori dal mondo del diritto e contraria a principi costituzionali (art. 97 Carta Fondamentale). Una soluzione che ha dell’incredibile!
-L’area su cui è in corso la realizzazione del fabbricato è, in buona parte, ancora di natura demaniale! Dalle verificazioni svolte in seguito ad ordinanza del Consiglio di Stato è emerso che il Comune ha sdemanializzato solo parte delle aree (32.000 mq circa a fronte dei 45.200 mq del sub comparto). Oltre dieci mila metri quadri sono tutt’oggi nella disponibilità dello Stato. Ciononostante, Signor Presidente, una società di capitale (Crescent srl) sta già costruendo l’edificio privato – meglio noto come ecomostro – senza che, malgrado le ripetute diffide, vi sia stato intervento alcuno da parte del Comune di Salerno.
Peraltro parte dell’area sdemanializzata, utilizzata a fini edificatori, acquistata dal comune non è stata neppure pagata al demanio.
-L’edificazione comprende 6.000 mq di arenile e 4.000 mq circa di mare, la fascia di rispetto del torrente vincolato, parte di tali superfici vengono utilizzati a fini edificatori quale superficie fondiaria.
-L’area è soggetta a rischio liquefazione, addirittura l’edificazione è in corso su alveo del torrente non sdemanializzato, su porzione di spiaggia Santa Teresa e sul mare, senza peraltro che siano stati effettuati i preliminari studi meteo marini previsti dalle misure di salvaguardia della costa emanate dall’Autorità di Bacino in Destra del Fiume Sele.
Signor Presidente, non è tutto: per la vicenda “Crescent” la Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un fascicolo penale avviando approfondite indagini. Risultano indagati lo stesso Sig. Vincenzo De Luca, quale Sindaco di Salerno, l’ex Soprintendente ai Beni culturali per il clamoroso silenzio – assenso paesaggistico, vari dirigenti comunali e, ancora, un dirigente dell’Agenzia del Demanio. Uno specifico filone d’inchiesta interessa proprio l’anomala sdemanializzazione dell’area. Gravissimi i reati contestati: abuso d’ufficio in concorso e falso ideologico.

In definitiva, Signor Presidente, è questa una vicenda che ha fatto venire alla luce un articolato sistema di enti che ha reso possibile scelte urbanistiche tanto scellerate e, una volta contrastato nell’operato, ha fatto di tutto per auto – proteggersi o per confondere. Con lo Stato che sembra abdicare alle sue leggi. È per questo che riteniamo di inviarLe una copia di Minima Moralia, il dossier che racchiude parte rilevante del nostro lavoro di azione civica e responsabile in difesa dell’ambiente e della legalità. Un report che rappresenta «‘o Sistema» che si è svelato tra le carte del progetto.

Signor Presidente, in conclusione La invitiamo a verificare personalmente quanto innanzi rappresentato e quindi a tenere in conto la circostanza, tutt’altro che secondaria, delle indagini penali che interessano, tra le altre questioni, proprio l’iter di sdemanializzazione delle aree sopra descritte.
La invitiamo, pertanto, a riconsiderare la nomina del Sig. Vincenzo De Luca a viceministro alle Infrastrutture, Dicastero competente per il Demanio marittimo, valutando all’uopo di esercitare poteri di revoca.

Con osservanza.
il Comitato No Crescent

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Fonte: nocrescent

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Approfondimento  (madu)

Crescent:

Cosa è, le vere dimensioni

Costi e Guadagni

Il devastante impatto ambientale

Vincenzo De Luca

Termovalorizzatore di Salerno, altra indagine a carico del sindaco Vincenzo De Luca

“U Faraone di Salerno” due articoli su Liberazione del 12 marzo

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Sostanze di prodotti animali aumentano il rischio di malattie cardiache

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Physicians Committee for Responsible Medicine

April 26, 2013

Un sottoprodotto della colina nella dieta, un componente abbondantemente presente nei prodotti di origine animale, può portare ad un maggiore rischio di infarto, ictus, e morte, secondo un nuovo studio (1) pubblicato sul New England Journal of Medicine. I ricercatori hanno seguito 4.007 soggetti e hanno scoperto che coloro che avevano i più alti livelli di questi sottoprodotti avevano 2,5 volte più probabilità di essere colpiti da un evento avverso cardiovascolare, rispetto a coloro che avevano i livelli più bassi. Gli autori sottolineano che una dieta vegetariana o ricca di fibre in grado di ridurre l’assunzione di colina,  abbassa il rischio di malattie cardiache.

Un altro studio recente ha dimostrato un meccanismo simile per i prodotti a base di carnitina presente nella carne e le malattie cardiache.

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Fonte: PCRM (Physicians Committee for Responsible Medicine)

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(1) Articolo originale:

Intestinal Microbial Metabolism of Phosphatidylcholine and Cardiovascular Risk

W.H. Wilson Tang, M.D., Zeneng Wang, Ph.D., Bruce S. Levison, Ph.D., Robert A. Koeth, B.S., Earl B. Britt, M.D., Xiaoming Fu, M.S., Yuping Wu, Ph.D., and Stanley L. Hazen, M.D., Ph.D.

N Engl J Med 2013; 368:1575-1584April 25, 2013DOI: 10.1056/NEJMoa1109400

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Approfondimento

Fosfatidilcolina desaturasi

Malattie cardiovascolari

New England Journal of Medicine

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Monsanto vuole comprarsi l’intera Madre Natura. Fermiamola! Firma la Petizione!

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Monsanto contro Madre Natura

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Sembra incredibile, ma Monsanto e soci ci riprovano. Queste voraci aziende di biotecnologie hanno trovato un modo per conquistare il monopolio sui semi della vita, quelli che ci danno il nostro cibo. Stanno cercando di ottenere brevetti su varietà di verdura e frutta che consumiamo quotidianamente come cocomeri, broccoli e meloni, costringendo virtualmente i coltivatori a pagare per i semi e con il rischio di essere denunciati se non lo fanno.

Possiamo però impedire che si comprino l’intera Madre Natura. E’ vero che aziende come la Monsanto hanno trovato delle scappatoie per aggirare le leggi europee e ottenere il monopolio dei semi normali, ma noi possiamo ancora bloccarle prima che stabiliscano un pericoloso precedente a livello globale. Per farlo abbiamo bisogno che paesi chiave come la Germania, la Francia e l’Olanda (dove il dissenso sta già crescendo) chiedano che si voti per fermare i piani della Monsanto. Già in passato la nostra comunità è riuscita a influenzare la decisione dei governi e possiamo farlo di nuovo.

Molti agricoltori e politici si sono già opposti; ma ora dobbiamo aggiungere la spinta di una mobilitazione dal basso e fare pressione su questi paesi per tenere la Monsanto alla larga da quello che mangiamo. Firma ora e condividi con tutti per aiutarci a realizzare la più grande campagna di sempre a difesa del nostro cibo.

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FIRMA LA PETIZIONE!

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Fonte: Avaaz

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Approfondimento (madu)

Dossier Monsanto – alimentazione transgenica

Monsanto: il documentario (scomodo) partito dal web

Il Mondo Secondo MONSANTO [Documentario]

Agosto 2013: multinazionali del cibo e rivolte globali

Monti e la Sovranità alimentare, Monsanto e Anonymous

Il contadino anti-OGM in Italia

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