Category Archives: cybercultura_internet

Il blog “Accadeinsicilia” condannato per stampa clandestina

“Accade in Sicilia” dovrebbe essere equiparato ad un tradizionale giornale cartaceo. Il giornalista siciliano avrebbe dovuto registrarlo in Tribunale. Ammenda di 150 euro

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Carlo Ruta, il blog è stampa clandestina anche in appello

C’è chi ha subito sottolineato come siano passati ormai trent’anni dall’ultima condanna di questo tipo, basata sul reato di stampa clandestina previsto dall’art. 16 della legge n. 47 dell’8 febbraio 1948 (meglio nota come legge sulla stampa). Il giornalista siciliano Carlo Ruta è stato ora di nuovo condannato dalla prima sezione penale della Corte d’Appello di Catania.

Lo storico e saggista di Ragusa dovrà pagare un’ammenda di 150 euro, dopo la sentenza in primo grado pronunciata nel 2008 dal Tribunale di Modica. L’allora procuratore della Repubblica di Ragusa Agostino Fera aveva denunciato le attività del blog Accadeinsicilia, gestito dallo stesso Ruta per affrontare delicate vicende di politica e corruzione mafiosa. Fera si era dichiarato parte lesa, sentendosi danneggiato da certi interventi online.

Il giudice d’appello ha ora sottolineato – si è avuta recentemente notizia di una decisione risalente allo scorso 2 maggio – come il blog di Ruta debba essere equiparato ad un tradizionale quotidiano cartaceo. Lo stesso Ruta avrebbe dovuto registrare il suo blog presso il Tribunale competente. Da qui il reato di clandestinità, che a questo punto potrebbe valere per migliaia di altri blog legati all’informazione e all’attualità. (leggi tutto)

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Fonte: PuntoInformatico

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Dio, gli hacker e la creazione

 

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Gesuiti, euclidei, vestiti come degli hacker

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Padre Antonio Spadaro sul curioso rapporto tra etica hacker e visione cristiana. La creatività e la voglia di superare i limiti come contributo alla conoscenza e partecipazione emotiva al lavoro di Dio

Roma – Etica hacker e visione cristiana. Questo il titolo di un recente articolo firmato da padre Antonio Spadaro, critico letterario ed esperto di nuove tecnologie presso la redazione del periodico gesuita Civiltà Cattolica. Un lungo intervento che certamente ha fatto discutere, accomunando due ecosistemi tanto complessi quanto differenti.

Visione cristiana ed etica hacker. Padre Spadaro ha voluto in primis fare chiarezza sulla sostanziale differenza – molto spesso ignorata da film e romanzi – tra i termini hacker e cracker. Sottolineando come il termine hacker individui “una figura molto più complessa e costruttiva”. Colui che si impegna ad affrontare sfide intellettuali per superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte.

“Quella hacker è, insomma, una sorta di filosofia di vita – ha spiegato nel suo articolo padre Spadaro – di atteggiamento esistenziale, giocoso e impegnato, che spinge alla creatività e alla condivisione, opponendosi ai modelli di controllo, competizione e proprietà privata”. (leggi tutto)

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Fonte: PuntoInformatico

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Paul Baran, addio ad uno dei pionieri di Internet

L’ingegnere di origini polacche si è spento all’età di 84 anni, consumato da un cancro ai polmoni. Era stato tra i pionieri di Internet, dando avvio all’era delle reti basate sul packet switching. Prima chiamate ARPANET, poi Internet.

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Paul Baran, addio all’uomo dei pacchetti

Correva l’anno 2007. L’allora Presidente degli Stati Uniti George W. Bush consegnava all’ingegnere di origini polacche Paul Baran una speciale medaglia. Un prestigioso riconoscimento da parte delle autorità a stelle e strisce, per il prezioso contributo offerto da Baran nel campo della tecnologia.

Metà degli anni 60. L’ingegnere polacco – poi naturalizzato statunitense – Paul Baran proponeva ai vertici di AT&T un’idea a dir poco rivoluzionaria. Una tecnologia partorita all’inizio del decennio alla RAND Corporation, think tank statunitense fondato nel 1946 con il supporto finanziario del Dipartimento della Difesa.

Ma agli alti rappresentanti della telco l’idea non piaceva, semplicemente perché non avrebbe mai funzionato. Una nuova rete di comunicazione, che si affidasse a più percorsi per la trasmissione di informazioni scomposte, ricostruite solo in dirittura d’arrivo. Una tecnologia che avrebbe reso più sicuri i network statunitensi, specie quelli militari. (leggi tutto)

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Fonte: Punto Informatico

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