Category Archives: cybercultura_internet

Microsoft: zio Bill ancora multato. 561 milioni di euro!

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UE, il ballot screen costa a Microsoft 561 milioni

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di Alfonso Maruccia

La Commissione Europea eleva una pesante multa per il mancato rispetto degli accordi sanciti anni or sono. Redmond ammette quello che viene definito errore tecnico e promette di non farlo mai più.

E alla fine arrivò la multa: la vicenda del ballot screen temporaneamente “scomparso” nell’installazione di Windows si conclude nel peggiore dei modi per Microsoft, con la Commissione Europea che conferma le accuse già formalizzate e passa all’incasso in quel di Redmond.

Sono 561 i milioni di euro che Microsoft dovrà pagare alla UE, perché la azienda statunitense non ha rispettato i termini dell’accordo preso con l’Unione in seguito all’indagine sulla concorrenza fra i browser web su piattaforma Windows: quell’accordo prevedeva l’impiego di un “ballot screen” per scegliere un browser tra i più popolari durante l’installazione del sistema operativo, ma il ballot screen è risultato assente dall’installazione delle copie di Windows 7 (SP1) vendute in territorio europeo da maggio 2011 a luglio 2012.

La Commissione Europea ha dunque concluso la sua ultima indagine in materia, valutando che ben 15 milioni di utenti di Windows non hanno avuto modo di passare per il ballot screen: “Gli obblighi legalmente vincolanti decisi nei procedimenti antitrust giocano un ruolo importantissimo nella nostra politica di applicazione della legge perché ci permettono di trovare soluzioni rapide ai problemi della concorrenza”, ha dichiarato il vice-presidente della Commissione Joaquín Almunia.

Microsoft non ha rispettato quegli obblighi e ora dovrà pagare: la somma di 561 milioni di euro è stata calcolata valutando la durata e la gravità dell’infrazione, la necessità di un effetto deterrente per le altre aziende presenti nel settore e anche il fattore attenuante della piena volontà di cooperazione con la Commissione dimostrata da Microsoft. “Spero che la vicenda spinga le aziende a pensarci due volte prima di valutare l’infrazione dei loro obblighi internazionali”, ha commentato ancora Almunia.

Diversamente da quanto capitato in passato in occasioni simili, la posizione di Microsoft sull’accaduto è quanto di più accomodante si possa pensare: Redmond si prende la “piena responsabilità” dell’errore tecnico che ha causato la scomparsa temporanea del ballot screen dalle copie di Windows incriminate, dice di aver già “chiesto scusa” e di aver preso le dovute precauzioni affinché errori simili non capitino più in futuro. L’obbligo di presentare un ballot screen per i browser web su Windows scade nel 2014.

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Fonte: Punto Informatico

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Anonymous # OpBigBrother 23/02/13 # Giornata Internazionale della Privacy

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Sabato 23 febbraio 2013 Anonymous ha organizzato la GIORNATA INTERNAZIONALE per la PRIVACY, nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’allarmante aumento della sorveglianza e del controllo sulla nostra vita reale e sui nostri comportamenti in Internet, da parte di governi e imprese private.
Per Anonymous quest’ appuntamento, che rientra nella più globale operazione #OpBigBrother, vuole anche essere un’ importante occasione di informazione sui progetti di sorveglianza tecnologica, INDECT-FP7, Trapwire, CleanIT, SOPA, PIPA, CETA ecc..
Il Progetto di monitoraggio Indect è il più grande mai previsto o attuato fin ora.
Iniziato nel 2009 dovrebbe diventare operativo nel 2014 ed è finanziato con 10,91 milioni di euro su 5 anni dal fondo FP7 dell’Unione Europea.
Obiettivo?
Sviluppare un “sistema intelligente di informazione che supporti l’osservazione, la ricerca e il rilevamento di minacce e comportamenti abnormi, per la sicurezza dei cittadini nell’ambiente urbano”.
E non si limita al controllo di Internet, anche la gente per strada non sfuggirà ad Indect.
Quella che sembra fantascienza potrebbe diventare una strana e inquietante realtà.
Indect combina tutti i dati di forum, social network e motori di ricerca in rete, con database governativi e dati raccolti dalle telecamere di sorveglianza in strada.
Indect permetterà di sapere dove siamo, cosa facciamo e quando lo facciamo.
Indect permetterà di sapere chi sono i nostri amici e qual è il nostro posto di lavoro.
Indect giudicherà se ci comportiamo correttamente o in modo improprio!.
Anonymous non tollera questo ulteriore attacco alla privacy dei cittadini e la mancanza di trasparenza sul progetto (come del resto succede per Acta).
Siamo convinti che i cittadini debbano essere in grado di poter scegliere se accettare o rifiutare l’applicazione di questi sistemi, con la piena consapevolezza delle conseguenze che essi avranno sulla nostra vita quotidiana.
Il 23 febbraio mostra ai “potenti” il tuo disaccordo.
Difendi la tua privacy!
NO! Alla racolta di dati sensibili tuoi e dei tuoi amici senza valide giustificazioni.
NO! Ad una videosorveglianza sempre più automatizzata dei luoghi pubblici.
NO! Ai disegni di legge che violano diritti costituzionali.
NO! Alla creazione di una società dove chiunque è potenzialmente sospetto.
NO! Alla censura, al controllo e alla restrizione della libertà di Internet ed ai continui tentavi di minarne la neutralità.

Fai sentire la tua voce firmando la mail che troverai sul sito linkato qui sotto, agisci per prevenire il disastro che questo progetto porterà alla società come la conosciamo ora.

http://operationpaybackita.altervista.org/anon_sendmail.html

Vi invitiamo inoltre a pubblicare un vostro commento personale su twitter inserendo gli hashtag #privacy #IDP13

Noi siamo anonymous
Noi siamo una legione
Noi non perdoniamo
Noi non dimentichiamo
Aspettateci!

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Fonte:  Il blog ufficiale di Anonymous Italia

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Anonymous # Hacked by LndTm 2013 Italian crew # – Attaccato il sito del Tribunale di Milano e della Polizia Penitenziaria

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Hacked by LndTm 2013 Italian crew

Preparatevi ha inizio l’apocalisse!
E’ la fine per un nuovo inizio.

Sta arrivando come l’ira di DIO il vero cambiamento per i giovani del popolo italiano.
La giovane Italia degli italiani che lavorano e sono stufi di essere presi per il culo, derubati,

maltrattati dai quei delinquenti che ci governano e da tutte le lobby che li supportano.
Da adesso pagheranno per tutto quello che hanno fatto

RIVOLUZIONE DIGITALE

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Il sito del tribunale di Milano sotto attacco.
Il 16 febbraio, al posto della classica home page, all’indirizzo Tribunale.milano.it è apparsa la scritta «Hacked by LndTm 2013 Italian crew», che riporta al gruppo italiano degli hacktivisti di Anonymous.

Nella mattinata di sabato 16 febbraio, sono stati segnalati problemi anche al sito del Dipartimento amministrazione penitenziaria nazionale (Dap). La home page del sito è risultata irraggiungibile. Il problema è stato risolto solo verso le 14.00.

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