Category Archives: cybercultura_internet

Anonymous – Oscurato il sito del Comune di Albettone. Avvertito il sindaco razzista.

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30 ottobre 2016

Letame in bocca al Sindaco Joe Formaggio #AntiFa

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“Salve Cittadini di Albettone,
Noi siamo Anonymous.

Ci rammarica leggere dalle agenzie di stampa, che il vostro sindaco si trovi in una situazione psico-fisica problematica dove la sua salute e quella dei suoi cittadini è a rischio.

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Da sempre Anonymous combatte contro qualsiasi forma di intolleranza, ingiustizia e in tutte le sue forme il razzismo, che sono riconducibili al periodo nero: Fascismo.E’ inaccettabile che il rappresentante di un comune Italiano sparga odio contro persone di colore, omosessuali e persone che scappano da guerra, violenza, fame e macerie. Ogni forma di ignoranza non è accettata dalla legge ne da Anonymous.

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Abbiamo già visto in questi giorni precedenti come Gorino e Bitonto, e non possiamo più rimanere in silenzio. Un silenzio naturale in un paese da sempre muto.

In risposta alle dichiarazioni del Sindaco Joe Formaggio di Albettone (Vicenza) fatte a “La Zanzara” in queste ore, dove esterna: “Immigrati? Se ce li mandano muriamo le case e le riempiamo di letame; siamo orgogliosamente razzisti”, prendiamo atto dovuto di dover testare il letame presso il sito web del Comune di Albettone.

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www.comune.albettone.vi.it #TangoDown

https://check-host.net/check-report/1caf673

We are Anonymous
We are Legion
We do not Forgive
We do not Forget
Expet Us

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Approfondimento:
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WikiLeaks pubblica 300 mila email del partito AKP di Erdogan

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ISTANBUL, TURKEY - JULY 15  (Photo by Burak Kara/Getty Images)

ISTANBUL, TURKEY – JULY 15 (Photo by Burak Kara/Getty Images)

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Turchia, Wikileaks mostra l’email del partito di Erdogan

300mila missive scambiate dai membri dell’AKP, partito del premier. Ankara risponde con l’oscuramento del sito sul suolo nazionale

di Alfonso Maruccia

L’ultima release di Wikileaks riguarda le comunicazioni riconducibili all’AKP, il partito politico del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, da cui una fonte non meglio precisata ha “estratto” circa 300mila email inviate a partire dal 2010 fino al 6 luglio scorso – pochi giorni prima del fallimentare tentativo di colpo di stato a cui Erdogan sta ora rispondendo con una purga anti-opposizione senza precedenti.

Il database delle email dell’AKP include ovviamente solo messaggi scritti in turco, e il partito del leader e premier aveva evidentemente tutto l’interesse a non lasciar trapelare le comunicazioni visto che è bastato annunciare l’arrivo del nuovo leak per scatenare una reazione immediata da parte degli hacker. Prima della pubblicazione delle email, infatti, Wikileaks ha dovuto sopportare un attacco DDoS che è durato 24 ore e che ha spinto l’organizzazione di Julian Assange a bruciare le tappe rilasciando i dati in anticipo sui tempi inizialmente annunciati.

Le email dell’AKP potrebbero – tra le altre cose – contenere informazioni utili a risolvere il mistero del fallito golpe organizzato da una fazione anti-governativa dell’esercito turco, un colpo di stato conclusosi rovinosamente dopo pochissime ore e a cui ora Erdogan sta rispondendo arrestando, denunciando e licenziando decine di migliaia di non allineati o presunti tali tra giudici, poliziotti, militari, professori e ogni altro tipi di dipendente pubblico.

Nella Turchia di Erdogan le comunicazioni telematiche non hanno mai avuto vita facile, al punto da arrivare all’arresto dei giornalisti per utilizzo di software di cifratura comunemente utilizzati dagli utenti di tutto il mondo. Al premier di Ankara Internet e i servizi telematici piacciono solo quando servono ad aizzare i suoi sostenitori al sollevamento contro i soldati insorti, mentre per quanto riguarda Wikileaks la pubblicazione delle email dell’AKP ha portato al più che prevedibile blocco dell’accesso al sito in Turchia da parte delle organizzazioni che sovrintendono alle politiche da imporre agli ISP.

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Fonte: Punto Informatico

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Urgente! 2 giorni per salvare Internet. Agisci subito!

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Save-The-Internet

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Salva Internet

https://savetheinternet.eu/it/

I regolatori europei stanno per decidere se dare alle grosse imprese di telecomunicazioni il potere di influenzare le nostre scelte online. L’Europa ha urgentemente bisogno di linee-guida chiare sulla neutralità della rete per proteggere le nostre libertà e diritti online.

Unisciti al movimento, agisci subito!
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La scorsa settimana un gruppo di grandi multinazionali che include Vodafone, Nokia ma anche l’italiana Telecom Italia, ha lanciato un ultimo e disperato attacco per conquistare il controllo di quello che vediamo e facciamo online.

Se avranno successo, saranno in grado di dare accessi superveloci ai colossi di Internet che possono pagare milioni, come Facebook o Goolge, condannando i media indipendenti, le start-up e i movimenti cittadini come il nostro di Avaaz a “corsie lentissime” e talvolta inaccessibili. Abbiamo poche ore per entrare in azione in numeri senza precedenti, se vogliamo fermarli.

L’Europa ha aperto una consultazione pubblica che chiude tra soli 2 giorni: sommergiamoli con centinaia di migliaia di messaggi chiedendo di fermare queste multinazionali che minacciano la libertà in Rete. Invia ora un messaggio e poi dillo a tutti:

Invia ora un messaggio ai regolatori dell’UE!

Il principio della neutralità della rete è quello che ha reso Internet uno strumento unico e fondamentale — il riconoscimento che ognuno, dalla multinazionale più ricca al cittadino comune, devono avere accesso a tutti i contenuti e applicazioni senza filtri o censure. Le nostre campagne degli ultimi anni hanno contribuito a far tradurre questo principio in leggi e regolamentazioni forti negli Stati Uniti, in India e in Brasile.

Ora è il turno dell’Europa. Nel 2014 Avaaz ha contribuito a vincere qui una prima cruciale battaglia, spingendo il Parlamento europeo ad adottare una legislazione ambiziosa. Ma ora, i regolatori europei devono tradurre queste regole in specifiche linee guida, e sono sotto enorme pressione per consentire alle aziende delle telecomunicazioni, di controllare quello a cui accediamo, rallentando o facendo pagare per i siti che non hanno i soldi per stringere accordi milionari.

Queste multinazionali stanno lottando per ottenere un’Internet gestita da pochi monopoli. E senza una enorme risposta dei cittadini, potrebbero vincere, e mettere a rischio la stessa abilità della nostra comunità di lottare. Questo ci riguarda tutti, e non abbiamo tempo da perdere. Lo abbiamo già fatto altre volte, clicca sul link qui sotto per mandare ora un messaggio e poi condividi con tutti:

Invia ora un messaggio ai regolatori dell’UE!

Tutti i movimenti che come il nostro lottano per la giustizia nel mondo usano Internet per organizzarsi. Consentire alle multinazionali di controllare quali siti rallentare o bloccare minaccia la nostra libertà di parola, l’innovazione, e la nostra possibilità di lottare per una società migliore. Ma, se vinciamo ora in Europa, possiamo fare la storia.

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Fonte: AVAAZ

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ULTERIORI INFORMAZIONI

Il ricatto degli operatori europei: “Vi daremo il 5G se limitate la neutralità della rete” (Fanpage)
http://tech.fanpage.it/il-ricatto-degli-operatori-vi-daremo-il-5g-se-limitate-la-neutralita-della-rete/

L’Ue dà il via a una consultazione pubblica sulla neutralità di internet (Eunews)
http://www.eunews.it/2016/06/06/lue-da-il-via-una-consultazione-pubblica-sulla-neutralita-di-interne…

Pagina della Campagna “Salva Internet”
https://savetheinternet.eu/it/

Net neutrality, battaglia europea sulle offerte zero rating (Punto Informatico)
http://punto-informatico.it/4323256/PI/News/net-neutrality-battaglia-europea-sulle-offerte-zero-rati…

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