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Roma 17 maggio 2013: Movem09 promuove il “Progetto Presidi Culturali”. La cultura nei territori crea sviluppo e occupazione.

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PROGETTO PRESIDI CULTURALI

DEL MOVEM09

Venerdì 17 maggio 2013 ore 18:00

Centro Culturale ELSA MORANTE

Piazza Elsa Morante (Eur-Laurentino)

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PER UNA CULTURA SUL TERRITORIO: RIVOLUZIONIAMO IL SISTEMA 

La cultura nei territori crea sviluppo e occupazione

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I  PRESIDI  CULTURALI.

Non può esistere democrazia se non esiste crescita culturale. Non può esistere crescita culturale se non si insegna alle persone a conoscere, capire, apprezzare la Cultura in tutte le sue forme.

Il Movem09 (Movimento Emergenza Cultura Spettacolo Lavoro) nasce nel 2009 quando numerose associazioni delle industrie dello spettacolo si uniscono in difesa del Fondo Unico dello Spettacolo che stava per essere soppresso.  In seguito il Movimento, a fronte del progressivo deteriorarsi di tutti gli aspetti della Cultura, si dà obiettivi più ampi, giungendo ad aggregare oltre 40 associazioni in azioni di difesa a tutto campo del mondo della produzione culturale e dei suoi lavoratori.

Le associazioni del Movem09 che promuovono la presente proposta per i Presìdi Culturali sono:

ANAC – Ass. Nazionale Autori Cinematografici; ANART -Ass. Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali; ApTI – Ass. per il Teatro Italiano; ARCI; ARTICOLO 21 – Associazione giornalisti; ASC – Ass.  Italiana Scenografi Costumisti e Arredatori; ASST- Associazione Sindacale Scrittori Teatro;  FIDAC  – Federazione Italiana Associazioni Cineaudiovisivo; FEDERAZIONE CEMAT – Ente di Promozione Musicale; FED.IT.ART; NUOVA CONSONANZA; RITMO – Rete Italiana Musicisti Organizzati;  SAI – Sindacato Attori Italiani;   SNCCI – Sindacato Nazionale Critici Cinematografici;  TAM TAM; UFFICIO SINDACALE TROUPE SLCCGIL;  Beppe Gaudino – regista; Viviana Girani – sceneggiatrice.

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LE RAGIONI DELLA PROPOSTA

Le associazioni del Movem09 da anni affermano con decisione che la Cultura, in tutte le sue forme, appartiene al patrimonio genetico dell’Italia e che da questo patrimonio dobbiamo ripartire per uscire dalla crisi.
Diamo dunque per scontate alcune nostre posizioni che nel tempo sono state riprese e rilanciate da più parti, ad es. che la Cultura può essere il volano della ripresa economica nazionale, ma anche che, senza Cultura, non possono esserci libertà e democrazia. Diamo dunque per acquisite queste consapevolezze e, rivolgendoci a chi le condivide, spostiamo lo sguardo sul come concretizzare questa centralità della Cultura, senza pretendere di dare una risposta globale ma suggerendo un passo verso la direzione giusta.

Una breve considerazione: in Italia ci sono talenti individuali straordinari in tutti i campi artistici ma la sensibilità media alla Cultura, alla sua fruizione e al rispetto del patrimonio comune, è molto bassa. I Presidi Culturali hanno questo scopo: educare i cittadini alla Cultura, alla partecipazione attiva e consapevole, alla legalità e agli aspetti interculturali della nostra società.

Un’educazione che, anche avvalendosi dell’innovazione tecnologica digitale, aiuti ad apprezzare arte e sapere, cambia sicuramente la valutazione che il singolo ha di se stesso, dell’ “altro” e del mondo.

15 maggio 2013

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per info e adesioni: Cristina Santilli <movem09@gmail.com>

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Fonte: Articolo 21

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Biennale di Venezia – Teatro: Romeo Castellucci Leone d’oro alla carriera

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Il riconoscimento è stato proposto dal direttore  Àlex Rigola  e accolto dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta.

La cerimonia di consegna del Leone d’oro alla carriera avrà luogo venerdì 2 agosto (Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian nell’ambito del 42. Festival Internazionale del Teatro (1 > 11 agosto 2013).

In passato il riconoscimento per il Teatro era stato attribuito a Ferruccio Soleri (2006), Ariane Mnouschkine (2007), Roger Assaf (2008), Irene Papas (2009), Thomas Ostermeier (2011) e Luca Ronconi (2012) mentre quello per la Musica era stato attribuito a Goffredo Petrassi (1994), Luciano Berio (1995), Friedrich Cerha (2006), Giacomo Manzoni (2007), Helmut Lachenmann (2008), György Kurtág (2009), Wolfgang Rihm (2010), Peter Eötvös (2011) e Pierre Boulez (2012).

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Il Direttore Àlex Rigola stila un incisivo elenco delle motivazioni del Leone d’oro a Romeo Castellucci:

“Per la sua capacità di creare un nuovo linguaggio scenico in cui si mescolano il teatro, la musica e le arti plastiche. Per aver creato mondi in cui si arriva all’eccellenza della rappresentazione di stati onirici, che è forse la più bella affermazione che si può fare del fatto teatrale. Per aver fatto una rappresentazione scenica di una cosa impossibile da rappresentare come l’incubo. Per averci fatto dubitare, interrogandoci con scene apparentemente inoffensive, e poi farci scoprire che dietro ogni pelle di pecora c’è un lupo o cento lupi o mille. Per averci trasportato in mondi paralleli per poi riportarci indietro e rivedere i nostri stessi mondi e trovarli differenti. Per averci saputo elevare e rapire all’interno dei suoi racconti spesso dimenticando che eravamo seduti nella platea di un teatro. Per aver unito strettamente il suo nome alla parola Arte. Per aver fatto dell’Italia un riferimento internazionale attraverso la creazione e la rappresentazione delle sue opere alla fine del XX secolo e all’inizio del XXI. Per esser rimasto scenicamente vivo dopo tutti questi anni di lavoro, continuando con la stessa freschezza con cui ha iniziato 30 anni fa. E per essere stato una grande fonte di ispirazione per le generazioni successive a cui ha regalato un magma di nuovi linguaggi scenici”.

Più volte invitato con i suoi spettacoli al Festival del Teatro della Biennale di Venezia, Romeo Castellucci ne è stato anche direttore nel 2005, realizzando una edizione intitolata Pompei, il romanzo della cenere premiata con un Ubu del Teatro.
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Romeo Castellucci (Cesena – Italia, 1960)
Fondatore della Socìetas Raffaello Sanzio, la compagnia italiana in assoluto più rappresentata all’estero e contesa dai più importanti festival del mondo, Romeo Castellucci è autore di un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale. Le sue regie propongono linee drammatiche non soggette al primato della letteratura, facendo del teatro un’arte plastica, complessa, ricca di visioni. Questo ha sviluppato un linguaggio comprensibile in tutto il mondo, come possono esserlo la musica, la scultura, la pittura e l’architettura.
Romeo Castellucci si diploma in Scenografia e in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. A vent’anni compie le sue prime esperienze di regia teatrale; assieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi fonda la Socìetas Raffaello Sanzio nel 1981. Nei primi anni ’80 condivide l’interesse per il teatro con la pittura, facendo anche alcune mostre. Da allora realizza numerosi spettacoli come autore, regista, e creatore delle scene, delle luci, dei suoni e dei costumi: Santa Sofia-Teatro Khmer (1986), La discesa di Inanna (1989), Gilgamesh (1990) e Iside e Osiride (1990). Segue il ciclo classico con Amleto. La veemente esteriorità della morte di un mollusco (1992) da Shakespeare, Orestea (una commedia organica?) (1995) da Eschilo, Giulio Cesare (1997) da Shakespeare. Dopo Genesi. From the museum of sleep (1999), il suo interesse si volge verso il teatro musicale: con il concerto per voci e strumenti sonori Voyage au bout de la nuit (1999) tratto da Céline e con Il Combattimento (2000) di Monteverdi e Scott Gibbons, presentato alla Biennale Teatro del 2000.
Nel 2002, Romeo Castellucci concepisce la Tragedia Endogonidia, un ciclo di dieci episodi che prevede una serie di “basi” corrispondenti ad altrettante città europee. Nello stesso anno è insignito del titolo di “Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres” dal Ministero della Cultura della Repubblica Francese. Nel 2005 è direttore della 37. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, intitolato “Pompei. Il romanzo della Cenere”, caratterizzato da una ridefinizione del problema della rappresentazione, una riconsiderazione del ruolo dello spettatore e un’apertura verso le forme di teatro nascenti e opere non incluse nel quadro tradizionale del teatro. Nel 2007 è nominato “artiste associé”, insieme a Valérie Dréville, dalla Direzione artistica del Festival d’Avignon per la 62a edizione del Festival (2008). È in questo ambito che Castellucci ha presentato la trilogia Inferno, Purgatorio, Paradiso ispirata alla Divina Commedia di Dante.
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Fonte: labiennale
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Approfondimento (madu)
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Napoli: “L’amore negli inferi” – interazione tra la musica e i canti dell’Inferno

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LA MUSICA INTERAGISCE CON I CANTI DELL’INFERNO

… e si apriranno i Campi Flegrei! Siete invitati a…

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JAZZ e DANTE negli INFERI
I Campi Flegrei
Poesia e Musica

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Giovedì 25 Aprile 

ore 18,30 –  Sala conferenze delle Stufe di Nerone – Lucrino (Na)

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“L’amore negli Inferi”, dalla Corte di Federico II a Dante.
Lectura Dantis. canti dell’inferno,
a cura di Enzo Zanfardino.

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Sonorizzazione “live” a cura di:
Luciano Nini (clarinetto),

Gennaro La Sala (chitarra classica/ pianoforte)

Ciro Ricchezza (basso acustico ).

Dettagli:
“ Attraversiamo gli Inferi” L’inizio e la fine
Lectura Dantis. Il V canto dell’inferno,

L’amore è il filo conduttore della letteratura di tutti i tempi. Seguiremo questo magico filo da Ovidio ai sonetti della raffinata scuola siciliana di Federico II, dove “l’amore è un disio che ven da core”. Questo filo ci porterà al quinto canto di Dante dove l’amore negli inferi ci viene raccontato attraverso la triste, dolce ed eterna storia di Paolo e Francesca. Perché con le parole di Dante c’è anche la musica jazz? Ma perché l’amore è armonia e dissonanza, in definitiva l’amore è lo swing della vita di tutti i tempi. Sarà un dialogo tra parola e musica su effetti emotivi variabili improvvisi e…imprevedibili.

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Ingresso gratuito e libero fino ad esaurimento posti.

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Contatti: Enzo Zanfardino cell. 333 6686158   –   email: zanfard@alice.it

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Fonte: Facebook – eventi

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