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In Sicilia strada intitolata a Jimi Hendrix

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La contestata via Jimi Hendrix di Lercara Friddi

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Interessante, originale e contestata iniziativa partita dalla Sicilia. Vi propongo l’email ricevuta dall’ideatore Fabio Pillitteri.

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Nell’ottobre del 2012 l’Amministrazione Comunale di Lercara Friddi, in Provincia di Palermo, su mia segnalazione, ha intitolato  una strada a Jimi Hendrix, quasi in contemporanea con il 70° anniversario dalla nascita; tra le altre cose, mi sono anche occupato, del reperimento, della realizzazione e della collocazione della targa toponomastica, il tutto a mie modeste spese (in totale poco più di € 20 … avendo recuperato un palo toponomastico dismesso).

Non contento di ciò, ho in seguito pensato di proporre (principalmente tramite PEC) l’intitolazione di una strada, piazza od altro spazio pubblico a Jimi Hendrix a tutti i Comuni d’Italia e, recentemente, anche alla Repubblica di San Marino.

La mia iniziativa ha avuto inizio i primi giorni del 2013 ed in data 8 maggio si è conclusa, contattando tutti gli 8090 Comuni italiani dove non esiste una via dedicata al mitico mancino di Seattle (oltre a Lercara Friddi, in precedenza, anche il Comune di Lanuvio, in Provincia di Roma, gli aveva dedicato una strada).

Durante questo viaggio virtuale ho avuto apprezzamenti e riscontri positivi da diversi Comuni (piccoli e grandi) d’Italia e da diversi Sindaci (tra i tanti anche il Sindaco di Firenze), che fanno ben sperare per il futuro, segno che oltre che nel mio ed in quello di Lanuvio, altre vie Jimi Hendrix potrebbero esistere in altri Comuni italiani.

La mia iniziativa, oltre a volere tributare la memoria ed il testamento musicale del musicista di Seattle, ha voluto in qualche modo pubblicizzare il mio paese, consacrandolo quale apripista di un cambiamento notevole nella mentalità statica e bacchettona di questa nostra cara vecchia Italia, richiamando oltretutto il fatto che segnali di innovazione si possono dare anche a costo zero, perchè i simboli sono importanti.

A parte il voler, in qualche modo, dare una risposta ad un gruppetto di moralisti-benpensanti locali che a suo tempo non hanno gradito l’intitolazione della via Jimi Hendrix nel mio Comune,  perché, secondo la loro ottica perbenista, visto come personaggio negativo e di non buon esempio, la mia iniziativa ha avuto principalmente lo scopo di volere tributare la memoria e l’imponente lascito musicale di questo grande artista (indiscusso innovatore nel suo campo) le cui circostanze della morte non sono mai state chiarite definitivamente e che tutt’oggi presentano molti interrogativi: ancor prima della conclusione dell’inchiesta circolò la voce che era stato stroncato da un’overdose di eroina e, anche se in seguito i documenti dell’inchiesta lo smentirono, milioni di persone in tutto il mondo hanno continuato a credere che questa fosse la verità.

Ancora oggi lo si iscrive nella lunga lista dei morti per droga degli eroi del rock, probabilmente perché a molti (per negligenza, superficialità od altro) fa comodo ricordarlo così: maledetto e per sempre incluso nella mitologia del rock.

Il mio obiettivo va ben oltre il fanatismo: intitolare a Jimi Hendrix una strada della provincia italiana, da sempre restia al cambiamento, sarebbe a mio avviso (… e mi ripeto) una svolta nella mentalità statica e bacchettona di questa nostra cara vecchia Italia ed anche un modo per dare una svecchiata all’idea che molti hanno della toponomastica, dando la possibilità anche ai musicisti pop e rock di essere ricordati, in funzione del fatto che la loro musica ha reso un po’ migliori le nostre vite.

Per l’opinione pubblica i grandi musicisti sono stati soltanto quelli di estradizione classica (Verdi, Donizzetti, Mascagni, Rossini, Vivaldi, etc.) a cui quasi tutti i Comuni italiani hanno dedicato una strada … senza nulla togliere a questi grandi maestri, anche i musicisti pop e rock hanno fatto la storia e per tale motivo meritano di essere ricordati oltre che per le loro gesta e per i loro stili di vita anche e soprattutto per i notevoli testamenti musicali che ci hanno lasciato e che, in un certo qual modo, hanno reso un po’ migliori le nostre vite.

E pertanto ben vengano in tutta Italia le vie Jimi Hendrix, John Lennon, Elvis Presley, Bob Marley, Frank Zappa (già esistente nel Comune di Agropoli e recentemente intitolata nel Comune di Partinico alla fine dello scorso anno, quasi in contemporanea con la nostra intitolazione … segno che la Sicilia è all’avanguardia quantomeno nel tributo ai geni musicali del XX secolo), Fabrizio De Andrè, Demetrio Stratos, Lucio Battisti, Domenico Modugno, Rino Gaetano, Augusto Daolio, Luigi Tenco, Ivan Graziani, Mia Martini, Pierangelo Bertoli, etc.: anche questi semplici atti denotano una crescita culturale delle nostre comunità ed un lascito per le generazioni future, dimostrando così di non essere lontani anni luce dal presente, consapevoli del fatto che anche la musica ed i suoi artefici possono trasmettere valori veri e duraturi!

La mia crociata per convincere più Comuni italiani possibili ad intitolare una strada al grande artista non ha ancora prodotto esiti positivi, comunque, come già detto, diversi Sindaci mi hanno contattato complimentandosi per l’iniziativa, invogliandomi ad andare avanti, dispiacendosi, in alcuni casi, per il fatto che al momento non era possibile dare corso alla richiesta per mancanza di strade senza nome.

Ci sono, inoltre, anche altri motivi che a suo tempo mi hanno spinto a proporre al mio Comune l’intitolazione di una strada a Jimi Hendrix: il tentativo di veicolare un’idea di identità alternativa a quella stantia e folklorika alla quale la Sicilia (ed un po’ tutto il meridione d’Italia) sembra essere condannata, ed anche perché credevo che ciò avrebbe garantito al mio paese (“famoso” più che altro per aver dato i natali ai nonni ed al padre di Frank Sinatra ed anche a Salvatore Lucania … al secolo Lucky Luciano) una pubblicità di notevole impatto sia in Italia che all’estero: il tutto a costo zero! … questo chiaramente se la cosa fosse stata attenzionata, pubblicizzata e sfruttata un po’ meglio.

La mia richiesta certamente non risolverà né la crisi né tutti i problemi che attanagliano il nostro Paese, e di questo ne sono consapevole: i risultati, non certo esaltanti fin qui raggiunti non mi abbattono, perché … se perdiamo anche la voglia di sognare, anche le cose più assurde, cosa ci rimane?

Grazie al web, la notizia della titolazione nel mio Comune e del mio giro d’Italia virtuale ha avuto ampia visibilità (al momento sono quasi una quarantina i link che la trattano, visionabili digitando con google “via jimi hendrix fabio pillitteri”), raggiungendo anche le pagine del quotidiano Corriere del Trentino (10.5.2013) e le “onde” di Radio Capital (20.6.2013).

Dopo questo succinto (per modo di dire) excursus, parafrasando il titolo di un articolo pubblicato su “ilgiornaledelfriuli.net” vi e mi pongo una domanda … perché i Comuni d’Italia non cominciano ad intitolare piazze e vie ai grandi della musica rock?

Sono consapevole che è praticamente impossibile che il mio Comune prosegua su questa strada … ma nel resto d’Italia? Se non Jimi Hendrix (anche se la cosa mi farebbe enormemente piacere) sono tanti, a mio avviso, i grandi della musica meritevoli di essere ricordati con l’intitolazione di una via, piazza o qualsiasi altro spazio pubblico … è solo questione di gusti: in un ipotetico “quartiere rock” vedrei bene via Jimi Hendrix accanto a piazza Janis Joplin, largo Joe Strummer, via Freddie Mercury, passaggio Jim Morrison, piazza George Harrison, vicolo Phil Lynott, via Stevie Ray Vaughan, piazzetta Brian Jones, via Marc Bolan, piazza Robert Johnson, via Billie Holiday, piazza Randy Rhoads, e così via; per quanto riguarda gli italiani, oltre le strade già esistenti indicate in premessa, anche se non sono trascorsi 10 anni, vedrei sicuramente bene via Lucio Dalla nel Comune di Bologna (… onestamente non so se l’Amministrazione Comunale ci stia già lavorando!).

Chi volesse (a qualunque titolo) sostenere ed incentivare la mia iniziativa, può farlo in diversi modi, per esempio, informandosi sullo stato della richiesta fatta al Sindaco del Comune di residenza ed eventualmente sollecitarla (… tanto ho scritto a tutti i Comuni d’Italia) o, in alternativa, linkare la notizia pubblicizzandola su blog, Facebook, Twitter od altro.

Ed in fondo per cambiare le cose (o tentare di farlo) basta poco … basta solo avere la voglia di guardare avanti, così come, oltre quarant’anni fa, fece un ragazzo di Seattle!

Durante il mio giro d’Italia a suon di mail ho ricevuto qualche virtuale ceffone (pochi isolati commenti critici di chi magari ha ritenuto che avrei potuto utilizzare tanta energia e tanto tempo per scopi maggiormente utili per questa nostra bisognosa società) e molte virtuali pacche sulla spalla che mi hanno spinto ad ultimare l’opera concludendo il mio viaggio.

Questa iniziativa, per ciò che mi riguarda, è stata positiva in quanto oltre ad un notevole ripassone di geografia mi ha permesso, strada facendo, di conoscere (anche se soltanto via mail) tanta gente … non tutti la pensano come me, ma in fondo questo mondo è bello proprio perché è vario!

Difficile, per non dire impossibile, ipotizzare un consenso unanime, ma se anche un solo Comune d’Italia accogliesse la mia proposta sarebbe comunque un grande successo.

Ribadisco che la mia è stata solo una richiesta (forse un po’ bizzarra, che certamente non risolverà né la crisi né tutti i problemi che attanagliano il nostro Paese, e di questo ne sono consapevole) … come tale non ha avuto la pretesa di essere esaudita: ma (… e mi ripeto ancora), se ci tolgono anche la voglia di sognare, anche le cose più assurde, cosa ci rimane?

Comunque non demordo … il 26 e 27 maggio ed il 9 e 10 giugno di quest’anno oltre 700 Comuni d’Italia sono andati al voto per le amministrative e tra questi il nuovo (?!?) Comune di Mappano (TO) … credo proprio che verso fine estate – inizio autunno contatterò tutti i neo Sindaci eletti (… gli darò il tempo di insediarsi) … chissà, a volte reperita iuvant e magari tra questi potrebbe esserci qualche hendrixiano o semplice appassionato di musica di larghe vedute che potrebbe mettere in pratica il mio suggerimento!

Grazie del tempo dedicato alla lettura della mia mail.

Fabio Pillitteri (hendrixiano della seconda ora)

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Approfondimento (madu)

Jimi Hendrix

Sito ufficiale di Jimi Hendrix

Lista dei concerti dal 1966 al 1970

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Al via il Festival Gaber – Speciale decennale 2003-2013

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Si apre dalla casa di Gaber a Camaiore con la grande notte bianca “gaberiana” per 300 artisti e con la mostra fotografica “Gaber al Piccolo” – Inaugura Paolo Villaggio

Al via l’attesa edizione speciale e conclusiva del Festival Giorgio Gaber 2013 in 25 serate

Un intero mese di manifestazioni con 25 appuntamenti spettacolari di divulgazione, in ricordo del decennale della scomparsa, che,  oltre alle due serate di Viareggio, centro nevralgico della manifestazione, si svolgeranno nei Comuni di CamaioreLuccaPietrasantaSeravezzaMassarosa e Capannori.

Apre la kermesse, la città di Camaiore, dove Gaber aveva scelto di vivere, con Le strade di notte, evento popolare diretto e organizzato da GIAN PIERO ALLOISIO, amico storico e collaboratore di Gaber, che prende il titolo proprio da una delle sue più celebri canzoni.

Lo spettacolo itinerante su testi di Gaber e Luporini, vede la partecipazione di oltre 300 artisti che invaderanno le vie del centro storico, in sedici diversi palcoscenici naturali e che si protrarrà per circa quattro ore, dando vita ad una vera e propria notte bianca “gaberiana”.

Il giorno successivo, sabato 6 luglio alle ore 18:00 a Marina di PietrasantaPAOLO VILLAGGIO inaugurerà la mostra fotografica Gaber al Piccolo. Realizzata nel 2003 dal Piccolo Teatro di Milano, grazie al mitico fotografo di Strehler, Luigi Ciminaghi, la mostra documenta le numerose rappresentazioni di Gaber nello storico Teatro milanese e sarà allestita nella Villa La Versiliana, luogo in cui soggiornò D’Annunzio.

A partire da lunedì 8 luglio, sempre a Camaiore, 11 appuntamenti ad ingresso libero. Tratti dal prezioso archivio della Fondazione Gaber, una serie di filmati inediti a ripercorrere la carriera del Signor G, accompagneranno le comiche esibizioni degli artisti, fra i quali: Enzo Iacchetti, Massimo Boldi, Maurizio Lastrico, Zuzzurro e Gaspare, Enrico Bertolino, Oblivion, Paolo Rossi, Teo Teocoli e Mario Lavezzi, Senso d’Oppio e Piero Chiambretti.

Il 19 e 20 luglio, Viareggio ospiterà le due tradizionali serate con interpreti eccezionali di canzoni e monologhi del Signor G, fra i quali: Gian Piero Alloisio, Annalisa, Arisa, Rossana Casale, Geppi Cucciari, Niccolò Fabi, Nino Formicola, Enzo Iacchetti, Paolo Jannacci, Mercedes Martini, Ministri, Andrea Mirò, Oblivion, Paolo Rossi, Renzo Rubino, Enrico Ruggeri, Paolo Simoni, Lucia Vasini.

E ancora Rossana Casale, al Massarosa Jazz Fest il 10 luglio, con la prima nazionale della sua inedita rivisitazione jazz dei brani di Gaber, “Il Signor G e l’amore”; Andrea Scanzi, il 13 luglio alle Scuderie Granducali di Seravezza con il suo applauditissimo Incontro-Spettacolo “Gaber se fosse Gaber” e il 30 luglio la sensibile performance di Maria Laura Baccarini “Gaber, io e le cose”. A concludere le iniziative con i giovani del luogo, così come a Lucca il 6 giugno scorso, sarà la città di Capannori il 31 luglio con Giulio D’Agnello e i suoi “Dieci anni affollati”.

Completano il cartellone alcuni incontri al Caffè de la Versiliana, con Enzo Iacchetti (18 luglio), Rocco Papaleo (19 luglio), Claudio Baglioni (21 luglio) e Roberto Bolle (27 luglio) e le proiezioni a Pietrasanta il 12 e 14 luglio dell’unica registrazione filmata del Teatro Canzone che Gaber ha voluto registrare proprio nel teatro comunale di Pietrasanta.

Per l’eccezionalità della ricorrenza al Festival Gaber 2013 – Speciale decennale è stata conferita la Targa di rappresentanza del Presidente della Repubblica.

Il Festival Speciale Decennale è organizzato dalla Fondazione Giorgio Gaber con il sostegno della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, della Cassa di Risparmio di Lucca, della Fondazione Banca del Monte di Lucca, della Fondazione Carnevale, della Fondazione La Versilia e con il Patrocinio dei Comuni di Viareggio, Camaiore, Pietrasanta, Lucca, Massarosa, Seravezza e Capannori.

Per la realizzazione del Festival, hanno collaborato inoltre ENI e Radio Italia solomusicaitaliana.

In accordo con le Istituzioni Pubbliche locali, rispettando il difficile momento storico, tutti gli appuntamenti saranno ad ingresso gratuito, ad eccezione delle due serate di Viareggio, i cui prezzi sono comunque molto contenuti: i biglietti per il 19  e il 20 luglio, al prezzo di 15 e 18 euro, sono disponibili presso la Biglietteria Tutto Eventi (0584.427201) aperta dal martedì alla domenica (10.00 – 12.30; 15.30 – 19.00), sulla passeggiata in Viale Regina Margherita, 1 a Viareggio e sul sito web www.puccinifestival.it.

Per il programma completo clicca qui

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Fonte: giorgiogaber.it

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Cinemalibero al Cinema Ritrovato

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di Maria Coletti

Una interessantissima sezione del Festival Il Cinema Ritrovato della Cineteca di Bologna è dedicata quest’anno ai film che hanno aperto sentieri inediti, spesso oscurati al loro apparire e poi dimenticati, film che mantengono intatta la loro forza di invenzione e di scoperta.
Cinemalibero, questo il nome della sezione anche in omaggio al Festival di Porretta Terme del 1960, presenta alcuni titoli molto importanti anche dal punto di vista del loro legame con l’Africa e le diaspore.
Tra i titoli presentati in questa sezione, troviamo infatti: Tell Me Lies , realizzato nel 1968 negli Usa da Peter Brook,che in un incrocio di linguaggi e generi svela i meccanismi secondo i quali la guerra in Vietnam entra nel nostro quotidiano attraverso i mezzi di comunicazione e mette in risalto le parole di Stokely Carmichael sulla guerra e il razzismo; Afrique 50 di René Vautier, il cui anticolonialismo porta il regista al carcere militare mentre il negativo del film viene addirittura distrutto; con Avoir vingt ans dans les Aurès , Vautier realizza un altro film lirico e sedizioso, censurato in quanto primo film francese a mostrare gli aspetti nascosti della guerra d’Algeria; Lettre à la prison (1969) dell’italo-ebreo-tunisino-francese Marc Scialom, come abbiamo detto è uno sconvolgente documento sullo sradicamento dei magrebini in Francia, in un linguaggio poetico a metà strada tra Pasolini e i surrealisti; infine, il primo film di Ousmane Sembène, il cortometraggio Borom sarret , che lascia stupefatti per la semplicità e la giustezza dell’immagine sorretta da uno sguardo profondamente etico, non a caso scelto come “copertina”, come immagine feticcio di questa sezione dedicata, come scrive Gian Luca Farinelli, “a cineasti pronti a percorre lunghi viaggi e a spettatori preparati ad attraversare deserti per trovare sorgenti che dissetano”.

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Fonte: Cinemafrica

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Approfondimento

“Il Cinema Ritrovato” – 29 giugno/6 luglio 2013: appuntamento tra Bologna e il mondo

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