Cinemalibero al Cinema Ritrovato

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di Maria Coletti

Una interessantissima sezione del Festival Il Cinema Ritrovato della Cineteca di Bologna è dedicata quest’anno ai film che hanno aperto sentieri inediti, spesso oscurati al loro apparire e poi dimenticati, film che mantengono intatta la loro forza di invenzione e di scoperta.
Cinemalibero, questo il nome della sezione anche in omaggio al Festival di Porretta Terme del 1960, presenta alcuni titoli molto importanti anche dal punto di vista del loro legame con l’Africa e le diaspore.
Tra i titoli presentati in questa sezione, troviamo infatti: Tell Me Lies , realizzato nel 1968 negli Usa da Peter Brook,che in un incrocio di linguaggi e generi svela i meccanismi secondo i quali la guerra in Vietnam entra nel nostro quotidiano attraverso i mezzi di comunicazione e mette in risalto le parole di Stokely Carmichael sulla guerra e il razzismo; Afrique 50 di René Vautier, il cui anticolonialismo porta il regista al carcere militare mentre il negativo del film viene addirittura distrutto; con Avoir vingt ans dans les Aurès , Vautier realizza un altro film lirico e sedizioso, censurato in quanto primo film francese a mostrare gli aspetti nascosti della guerra d’Algeria; Lettre à la prison (1969) dell’italo-ebreo-tunisino-francese Marc Scialom, come abbiamo detto è uno sconvolgente documento sullo sradicamento dei magrebini in Francia, in un linguaggio poetico a metà strada tra Pasolini e i surrealisti; infine, il primo film di Ousmane Sembène, il cortometraggio Borom sarret , che lascia stupefatti per la semplicità e la giustezza dell’immagine sorretta da uno sguardo profondamente etico, non a caso scelto come “copertina”, come immagine feticcio di questa sezione dedicata, come scrive Gian Luca Farinelli, “a cineasti pronti a percorre lunghi viaggi e a spettatori preparati ad attraversare deserti per trovare sorgenti che dissetano”.

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Fonte: Cinemafrica

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Approfondimento

“Il Cinema Ritrovato” – 29 giugno/6 luglio 2013: appuntamento tra Bologna e il mondo

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