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Parole allucinanti riferite il 7 ottobre 1997 da Carmine Schiavone dinanzi alla Commissione ecomafie. Oggi questi verbali sono stati decretati e resi pubblici. Una storia di una crudeltà e violenza inaudita. Affari sporchi fatti sulla vita dei cittadini campani. Il Clan dei Casalesi pur di non perdere affari con le aziende criminali (1) condanna gli abitanti di alcune zone del casertano a soli 20 anni di vita.
► SICAF di Premosello (Novara): 16 tonnellate di scarti di collante acrilico, 50 tonnellate di morchie di verniciatura.
► CENTRO STOCCAGGIO FERRARA di Robassomero (Torino): 79 tonnellate di rifiuti speciali industriali, 13 tonnellate di polveri di amianto bricchettate.
► FONDERIE RIVA Spa (via Vela, 9/A – 20015 Parabbiago, Milano): 1106 tonnellate di scorie e ceneri di alluminio
► Ma la peggiore sembra essere l’ACNA (azienda coloranti nazionali e affini) di Cengio (TORINO) che fu chiusa per rischio socio-ambientale nel 1999. La fabbrica produceva veleni, sostanze venefiche delle più pericolose: diossine; ammine (composti organici derivanti dall’ammoniaca e contenenti azoto); composti dello zolfo, del cianuro. I fanghi sono stati trasferiti in Campania, a bordo di camion e su navi fatte affondare. “A Pianura sono arrivate almeno 800 mila tonnellate dei rifiuti di Cengio, azienda per noi emblematica del disastro ambientale causato dal Piemonte.” Nicola de Ruggiero, assessore all’ambiente della Regione Piemonte. (Fonte: napoli.repubblica.it)
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