Monthly Archives: Settembre 2022

Distruzione gasdotti attacco alla UE

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Il sabotaggio del Nord Stream 1 e 2 è un atto di guerra contro la popolazione europea

Giorgio Ferrari 29/09/2022

Nella notte tra il 26 e il 27 settembre, a distanza di 6 ore una dall’altra, sono state registrate dall’istituto di sismologia svedese due forti esplosioni localizzate a sud est dell’isola di Bornholm appartenente alla Danimarca. Enormi bolle di gas sono apparse sulla superficie del mare nel mentre che i tecnici della AG, società danese che gestisce il terminale di arrivo dei gasdotti Nord Stream 1 e 2, vedevano ridursi drasticamente la pressione nei tubi. Scartata l’ipotesi di un terremoto e di una esplosione sotto il fondo del mare, le autorità militari svedesi e danesi sono arrivate a concludere che la rottura delle tubazioni dei due gasdotti è stata causata da una esplosione in acqua e dunque da un atto deliberato di sabotaggio che ha definitivamente messo fuori servizio i due gasdotti.

Fin da subito i commenti apparsi sulla stampa internazionale hanno alluso alla possibilità che il sabotaggio fosse opera dei russi (l’Ucraina lo ha sostenuto senza mezzi termini) sulla falsariga di quanto accaduto con la centrale nucleare di Zaporizhia: i russi non sono solo perversi – dato che bombardano una centrale da loro occupata e difesa per motivi che ho spiegato più volte – ma anche incredibilmente stupidi dato che, invece di chiuderne semplicemente i rubinetti, fanno esplodere i tubi di due gasdotti che gli sono costati decine di miliardi di dollari.

A smentire questa ennesima manipolazione, sono intervenuti due fattori: il primo è dato dal fatto che le coordinate geografiche del sabotaggio lo collocano in acque controllate scrupolosamente da Svezia e Danimarca. Il secondo riguarda le dichiarazioni dell’ex ministro degli esteri polacco (ora europarlamentare) Radoslaw Sikorski e dello stesso presidente USA Joe Biden.

Sikorski, con riferimento al sabotaggio del Nordstream, ha scritto un tweet i in cui ringrazia gli USA per quella che definisce “Una piccola cosa, ma di grande gioia” arrivando a citare quanto detto da Biden in una intervista del 7 febbraio 2022 a proposito del Nordsteam 2.

In questa intervista, riproposta dal settimanale Newsweek, Biden dichiara che se i russi avessero invaso l’Ucraina, gli USA avrebbero messo fine al Nordstream 2 e rispondendo all’obiezione di un giornalista che gli faceva presente essere questo gasdotto sotto il controllo della Germania, Biden rincarava la dose dicendo: “Te lo prometto: saremo in grado di farlo”.ii

A corollario di questa orchestrazione va sottolineato che, contemporaneamente alla esternazione del segretario di stato Blinken, il quale ha dichiarato che il danneggiamento dei gasdotti non giova a nessuno, l’ambasciata USA di Mosca invitava tutti cittadini statunitensi ad abbandonare immediatamente la Russia.

Nulla di tutto ciò compare sui mezzi di informazione, tanto meno le dichiarazioni della portavoce del ministero degli esteri russo che invita il presidente USA a smentire ogni suo coinvolgimento in questo sabotaggio,iii ma soprattutto non si tiene conto che con la distruzione dei due gasdotti si preclude ulteriormente la via del negoziato e si consegna l’Europa intera alla dipendenza prolungata dalle importazioni di gas statunitense con conseguenze incalcolabili sul tenore di vita della popolazione.

Anche volendo prescindere dalla premeditazione di questo atto di sabotaggio da parte degli USA, è sempre più evidente che i paesi della Nato e la stessa Unione Europea non solo non intendono parlare di pace, ma operano concretamente per la continuazione della guerra. L’aumento delle spese militari e delle forniture di armi all’Ucraina (così si era espresso Draghi e così ha annunciato la presidente del consiglio in pectore, Giorgia Meloni), al pari del richiamo all’austerità e ai sacrifici, non avviene, peraltro, sulla base di un consenso popolare diffuso e consapevole, ma di una campagna mediatica intimidatoria e fuorviante che è divenuta parte integrante della guerra. Attribuire il sabotaggio dei gasdotti russi alla stessa Russia fa parte di questa logica, ma l’atto in sé del sabotaggio è un atto di guerra indirizzato non tanto contro la Russia, ma contro tutte e tutti noi che ne dovremo sopportare i costi. Sarebbe ora di prenderne atto e agire di conseguenza.

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Fonte: Pressenza

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#OpIran – Anonymous dichiara guerra all’Iran dopo la morte di Mahsa Amini

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Anonymous hackera il governo iraniano e le emittenti statali dopo la chiusura di Internet a livello nazionale.

Alla luce delle proteste dell’Iran contro ‘governo dittatoriale e poliziotti assassini’, il collettivo di hacker Anonymous ha deciso di fare un passo a modo suo.

Anonymous ha affermato di essere dietro una serie di attacchi informatici contro i siti web del governo iraniano e i media affiliati allo stato. Finora i loro obiettivi includevano la banca centrale iraniana, due dei principali portali di notizie del governo, la pagina web della rete televisiva teatrale e molti altri siti web.

Gli attacchi informatici sono stati lanciati poco dopo che il collettivo Anonymous ha annunciato l’inizio di una ‘operazione informatica’ contro il governo iraniano martedì. Ha detto che la morte di Mahsa Amini, una donna curda di 22 anni, per mano della polizia morale è stata ‘l’ultima goccia’ in un video pubblicato sui social media. Originario della città nord-occidentale di Saqez, Amini è stata arrestata a Teheran la scorsa settimana per aver violato le regole sull’indossare l’hijab, o velo.

Assicurando che il popolo iraniano abbia il suo sostegno su Internet nel suo messaggio, Anonymous si è impegnato a combattere i tentativi del governo iraniano di mettere a tacere il suo popolo.

Secondo l’organismo di controllo di Internet NetBlocks, l’Iran ‘è ora soggetto alle più severe restrizioni di Internet’ dalle manifestazioni di massa del 2019, quando centinaia di manifestanti sono stati uccisi durante la repressione del dissenso da parte del governo. Instagram e WhatsApp, due delle ultime piattaforme internazionali rimaste in Iran, sono state limitate mercoledì, ha affermato NetBlocks.

Fonte: cybernews.com

VIDEO

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I cibi ultraprocessati sono una minaccia gravissima alla salute

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Cibi ultraprocessati sono ovunque: e faranno danni enormi

E’ quasi impossibile sfuggire loro, e rappresentano ormai più della metà delle calorie che mangiamo: i cibi ultraprocessati sono una minaccia gravissima

Di Gianluca Riccio

Nei paesi maggiormente industrializzati i cibi ultra processati rappresentano oggi il 50% o più delle calorie consumate ogni giorno.

È un dato davvero allarmante, perché si tratta di cibi collegati a molti disturbi di salute. A parte il maggior rischio di obesità, infatti, possono portare a malattie cardiovascolari e demenza.

 

Cibi ultra processati: cosa c’è dentro

I cibi ultra processati sono letteralmente “frankenstein” pieni di vari ingredienti industriali (come emulsionanti, addensanti e aromi artificiali) amalgamati in prodotti alimentari con una serie di processi produttivi.

Le bevande zuccherate, molti cereali per la prima colazione, i recenti hamburger “a base vegetale”: fanno tutti parte del club.

Gli intensi processi industriali usati per produrli distruggono la struttura naturale degli ingredienti e sottraggono molti nutrienti benefici come fibre, vitamine, minerali e sostanze fitochimiche.

Che i cibi ultra processati fossero dannosi era ormai chiaro. Le dinamiche e le cause erano tutte da approfondire, però. Ora, due nuovi studi (di cui uno italiano) mostrano che non basta lo scarso valore nutritivo a spiegare i danni.

Infiammazione perpetua

Nel primo studio, che ha preso in esame oltre 20.000 adulti italiani, i partecipanti che consumano il maggior numero di alimenti ultra processati mostrano un rischio maggiore di morire prematuramente per qualsiasi causa.

Nel secondo studio, che ha preso in esame oltre 50.000 adulti statunitensi, ha rilevato che un elevato consumo di alimenti ultra processati è associato a un maggior rischio di cancro al colon.

L’aspetto più interessante di entrambi gli studi, però, è che i rischi per la salute sono rimasti anche “compensando” con cibi più nutrienti la dieta scadente. In altri termini: potrebbe non bastare l’apporto di nutrimenti corretti a bilanciare i rischi derivati dal consumo di cibi ultra processati.

Ancora più chiaramente: i tentativi dell’industria alimentare di migliorare il valore nutrizionale di questi cibi (magari aggiungendo qualche vitamina in più) potrebbero solo eludere il problema. Quali sono allora i fattori da tenere in considerazione?

I risultati

Lo studio italiano ha riscontrato che i marcatori di infiammazione (come un numero più elevato di globuli bianchi) sono più alti nei pazienti che mangiano più cibi ultra processati.

Il nostro corpo può innescare una risposta infiammatoria per molti motivi, ad esempio se prendiamo un raffreddore o ci tagliamo. L’organismo risponde inviando segnali alle nostre cellule immunitarie (come i globuli bianchi) affinché attacchino eventuali agenti patogeni (come batteri o virus).

Di solito la risposta infiammatoria si risolve abbastanza rapidamente, ma alcune persone possono sviluppare un’infiammazione cronica in tutto il corpo. Questa infiammazione può causare danni ai tessuti ed è coinvolta in molte malattie croniche, come il cancro e le malattie cardiovascolari.

Cibi ultra processati: più che alimenti, corpi estranei

Molti studi hanno ormai rilevato che le diete scorrette possono aumentare l’infiammazione nell’organismo e il maggior rischio di malattie croniche.

Il legame tra i segni di infiammazione e il consumo di cibi ultra processati è significativo. Alcuni ricercatori hanno teorizzato che questi alimenti aumentano l’infiammazione perché vengono riconosciuti dall’organismo come estranei, proprio come un batterio invasore.
L’organismo reagisce quindi con una risposta infiammatoria che è stata definita “febbre da fast food”. Il risultato? Un aumento dell’infiammazione in tutto il corpo.

Il dato è comune sia allo studio italiano che a quello americano.

Il futuro? Coscienza e mercato

Dal momento che le risposte infiammatorie sono programmate nel nostro corpo, il modo migliore per evitare che ciò accada è quello di non mangiare affatto cibi ultra processati.

Una sfida davvero proibitiva, dato che si tratta di alimenti studiati specificamente per essere “appetibili” e attraenti.

Anche alcune diete a base vegetale, ricche di alimenti naturali e non trasformati (come la dieta mediterranea), hanno dimostrato di essere antinfiammatorie.

Servirà la volontà e l’organizzazione di molte associazioni di settore, unita all’iniziativa di enti governativi per pianificare un futuro meno pesante sul piano sanitario e più vicino al nostro organismo.

In mancanza di interventi e all’attuale tasso di crescita del consumo di cibi ultra processati, il tasso di mortalità per malattie croniche e cardiovascolari aumenterà a dismisura.

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Fonte: FUTUROPROSSIMO

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