Monthly Archives: Gennaio 2016

E’ morta Natalie Cole

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Natalie Cole

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A 65 anni ci lascia la cantante statunitense Stephanie Natalie Maria Cole, figlia del grande Nat King Cole. La cantante nel 2009 era stata sottoposta ad un trapianto di rene. Negli utimi tempi la sua attività si era ridotta notevolmente. Spesso era stata costretta a cancellare concerti del suo tour. Tra i suoi maggiori successi si possono annoverare: This Will Be, Sophisticated Lady (She’s a Different Lady), Pink Cadillac e Unforgettable, eseguita in duetto virtuale con il padre. Vincitrice di 9 Grammy,  famoso quello del 1975 con l’album “Inseparable” col quale interruppe la sequenza di Aretha Franklin che durava dal 1968. La notorietà internazionale la raggiunse grazie al duetto virtuale con il padre. Infatti, proprio con la canzone “Unforgettable” vinse diversi Grammy tra cui   “Album dell’anno”, “Disco dell’anno” e “Miglior performance tradizionale pop”.

Nel marzo del 2001 la Cole nell’album  “Angel on my shoulders” riporterà parte della sua turbolenta vita passata. In particolare farà riferimento all’uso di droga e alla prostituzione rivelando poi che la musica le salvò la vita. Le sue testuali parole furono: “E’ stato faticoso, per me, rievocare dettagli così dolorosi della mia vita privata: la ragione per cui l’ho fatto è quella di mettere sull’avviso i giovani, perché chiunque può cadere nelle stesse trappole” e aggiunse “noi artisti abbiamo un potere straordinario quando saliamo sul palco, ma nella vita di tutti i giorni rimaniamo persone come tutte le altre”.

(madu)

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Approfondimento

Natalie Cole

Natalie Cole Official Website

Discografia

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Aggiornamento – Anonymous: «Sventato attentato Isis a Firenze»

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Anonymous attentato isis

Dec 31st, 2015 (edited)

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#OPPARIS | COMUNICATO: ATTENTATO SVENTATO

Sventato attentato contro l’Italia mediante account Twitter appartenente ad esponente ISIS

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== Video ==
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Il giorno 25 dicembre 2015 abbiamo ricevuto una segnalazione relativa un profilo twitter collegato ai vertici dell’isis, dove era in corso una prima comunicazione su un possibile obbiettivo italiano già stabilito e apparentemente pronto per essere colpito.
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Questo breve messaggio privato in quel momento indicava che Firenze sarebbe stato un obbiettivo entro capodanno, dunque Anonymous si è subito attivato per tentare di sventare questo attacco, che comunque risultato reale o falso non può essere sottovalutato tenendo conto dei soggetti che ne stavano parlando.
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Per questo motivo abbiamo inscenato una talpa all’interno dello stato islamico sfruttando lo stesso account accreditato e facendo credere che qualche fratello infedele ad Allah avrebbe comunicato agli italiani il giorno del giudizio di dio, così impedendo che questo attacco venisse attuato.
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Anonymous agisce dietro un computer, non imbraccia armi e non tollera la violenza, non cerca fama e potere, non dobbiamo dare conto a forze di polizia e governi.
Il nostro compito è quello di impedire le comunicazioni tra i terroristi e disturbare i loro piani, anche se questo può comportare rischiare la propria vita.
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Per maggiori dettagli riportiamo un comunicato più lungo e dettagliato allegato a questo video.
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#OpParis non si fermerà, noi non ci fermeremo, siamo uniti e continueremo ad esserlo a discapito di chi crede o meno nei nostri valori.
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Noi siamo Anonymous.
Noi siamo legione.
Non perdoniamo.
Non dimentichiamo.
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Aspettateci.

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Video

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== Comunicato ==
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All’indomani del 25 dicembre, durante la permanenza nel canale IRC #OpParis, il founder italiano del canale stesso che si batte insieme a centinaia di Anonymous provenienti da tutto il mondo uniti contro l’ISIS, in particolare come comunemente accade ogni giorno essendo visto come il primo utente nella lista dei nick connessi a causa della struttura schematica della chat, riceve un PM (private message) da un utente anonimo che chiede di mostrare un account pro ISIS pubblicando immediatamente il link relativo al profilo Twitter in questione e accessibile all’indirizzo https://twitter.com/SGheman (ad oggi sospeso ma riaperto con @Gheman11S), in seguito, accedendo al link mediante TOR si inizia a verificare la sua vicinanza o appartenenza allo stato islamico in questione.
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Tra una parola e un’altra, l’anon collaboratore è risultato appartenente ad un gruppo di hacktivisti che seguono i medesimi ideali di Anonymous e originario della Francia, sostenendo di seguire assiduamente i canali #OpParis.FR e #OpParis. Senza dichiarare di far parte direttamente del relativo gruppo Anonymous Francia che ha fondato il canale #OpParis.FR, confida di aver impiegato il suo tempo in seguito all’attentato di Parigi avvenuto lo scorso novembre 2015 e che lo ha colpito emotivamente da vicino.
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Dopo aver verificato un primo aspetto dell’account come le relative immagini, prime traduzioni dei tweets, date e fuso orario dell’account per intuirne l’eventuale posizione geografica risultato non in Italia, si è tornati a parlare con l’utente in questione confidandogli che aveva fatto centro durante la sua ricerca. Sembrava effettivamente essere un account appartenente ad un combattente dell’ISIS.
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Susseguiti alcuni scambi di parole ci viene chiesto se volessimo accedere all’account in questione essendo stato bucato presumibilmente con brute-force e per il quale poco dopo, in conferma, ci consegnava la password “allahakbar123”. Utilizzando l’username del profilo e la password in questione abbiamo iniziato una operazione di scandaglio sbirciando le comunicazioni private, abbiamo impostato la lingua italiana per l’interfaccia di Twitter e poco dopo alcuni minuti si procedeva ad una traduzione massiccia del contenuto. Ci siamo imbattuti in una conversazione privata senza apparente risposta avvenuta con un altro esponente ISIS, “colpiremo Firenze entro capodanno”. Ipotizzando dunque che fosse un messaggio confidato in attesa di risposta e un attacco organizzato data la natura dell’account ed i soggetti in intestazione, ciò ha fatto pensare ad un nostro intervento con un nuovo messaggio qualche ora dopo, annunciando che qualche fratello ha perso la fede in Allah confidando agli italiani infedeli il giorno del giudizio di Dio, provocando loro dubbi sulla riuscita dell’attentato e bloccando l’ipotetica azione di attacco verso l’Italia. Da qui si è provveduti a impedire l’accesso al proprietario dell’account modificandone i dati di accesso per permetterci di far trapelare la falsa notizia della talpa nell’ISIS. Ad oggi l’account risulta improvvisamente sospeso presumibilmente per via delle segnalazioni costanti degli utenti.
La situazione è stata improvvisa con intervento rapido e senza mezzi termini.
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Le forze dell’ordine non sono state allertate immediatamente, avrebbero ricevuto un comunicato pari al presente con tutti i relativi dettagli. Si sospettava che gli stessi potessero farsi prendere dal panico coprendo una zona maggiore, come il target in questione, rispetto che ad un’altra essendo tutt’ora in attesa di una conferma che l’obbiettivo fosse stato annullato, poiché si temeva un rinvio a data da destinarsi. Gli jihadisti organizzano i loro attacchi giusto poche settimane prima.
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È nostra idea che le forze dell’ordine non debbano giocare con le vite delle persone permettendo l’accesso sul suolo italiano ai suddetti terroristi con la scusante dell’arresto preventivo perché morto un esponente dell’ISIS se ne presenta subito un altro, proprio come accade per gli accounts social sospesi e poi ricreati a decine ovunque. Tali animali vanno fermati sul nascere tagliando direttamente loro le gambe fin dalle prime comunicazioni costringendoli piuttosto a riunirsi nel loro paese anziché permettere loro di permanere negli Stati del mondo con il rischio di esplodere in qualsiasi momento. Abbiamo già visto cosa accade permettendo alle Intelligence di “proteggerci”, come ad esempio a Parigi dove nessuno si era accorto che alcuni terroristi potrebbero essere passati attraversando il suolo italiano per raggiungere la nota capitale francese e grazie alla fiducia posta nei sistemi di sicurezza abbiamo capito tutti che tali servizi a tutela della nazione non sono all’altezza della drammatica situazione.
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La nostra campagna contro l’ISIS la portiamo avanti da soli, la popolazione non ha fiducia nelle istituzioni proprio per le scarse capacità tecniche e militari dimostrate in questi anni.
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#OpParis è una op creata da tutti gli Anonymous del mondo, non da un singolo individuo.
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In conclusione,
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il tweet pubblicato il 25 dicembre 2015 era stato rimosso in conseguenza dello scarso spazio offerto da Twitter per la pubblicazione di un comunicato più corposo in quanto subito dopo si voleva aggiungere la nota inerente l’imminente pubblicazione di un video relativo l’attentato sventato, dunque, durante l’organizzazione delle informazioni che in seguito sarebbero state pubblicate in tale video, il post viene reinserito il giorno 28 dicembre 2015 in concomitanza della trapelata notizia relativa la sua preparazione. Twitter non offre lo strumento “modifica post” per aggiungere eventuali ulteriori messaggi e dettagli, altresì meno visibili se pubblicate nelle sole repliche ai singoli tweets e specie in presenza di risposte numerose in conseguenza di accounts maggiormente seguiti dove diventa più difficile congiungerli se pubblicati a distanza di tempo.
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Noi siamo Anonymous.
Noi siamo legione.
Non perdoniamo.
Non dimentichiamo.
Aspettateci.
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Anonymous | #OpParis
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https://twitter.com/opparisofficial

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Fonte: pastebin.com

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