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Aggiornamento – Anonymous: «Sventato attentato Isis a Firenze»

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Anonymous attentato isis

Dec 31st, 2015 (edited)

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#OPPARIS | COMUNICATO: ATTENTATO SVENTATO

Sventato attentato contro l’Italia mediante account Twitter appartenente ad esponente ISIS

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== Video ==
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Il giorno 25 dicembre 2015 abbiamo ricevuto una segnalazione relativa un profilo twitter collegato ai vertici dell’isis, dove era in corso una prima comunicazione su un possibile obbiettivo italiano già stabilito e apparentemente pronto per essere colpito.
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Questo breve messaggio privato in quel momento indicava che Firenze sarebbe stato un obbiettivo entro capodanno, dunque Anonymous si è subito attivato per tentare di sventare questo attacco, che comunque risultato reale o falso non può essere sottovalutato tenendo conto dei soggetti che ne stavano parlando.
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Per questo motivo abbiamo inscenato una talpa all’interno dello stato islamico sfruttando lo stesso account accreditato e facendo credere che qualche fratello infedele ad Allah avrebbe comunicato agli italiani il giorno del giudizio di dio, così impedendo che questo attacco venisse attuato.
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Anonymous agisce dietro un computer, non imbraccia armi e non tollera la violenza, non cerca fama e potere, non dobbiamo dare conto a forze di polizia e governi.
Il nostro compito è quello di impedire le comunicazioni tra i terroristi e disturbare i loro piani, anche se questo può comportare rischiare la propria vita.
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Per maggiori dettagli riportiamo un comunicato più lungo e dettagliato allegato a questo video.
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#OpParis non si fermerà, noi non ci fermeremo, siamo uniti e continueremo ad esserlo a discapito di chi crede o meno nei nostri valori.
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Noi siamo Anonymous.
Noi siamo legione.
Non perdoniamo.
Non dimentichiamo.
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Aspettateci.

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Video

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== Comunicato ==
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All’indomani del 25 dicembre, durante la permanenza nel canale IRC #OpParis, il founder italiano del canale stesso che si batte insieme a centinaia di Anonymous provenienti da tutto il mondo uniti contro l’ISIS, in particolare come comunemente accade ogni giorno essendo visto come il primo utente nella lista dei nick connessi a causa della struttura schematica della chat, riceve un PM (private message) da un utente anonimo che chiede di mostrare un account pro ISIS pubblicando immediatamente il link relativo al profilo Twitter in questione e accessibile all’indirizzo https://twitter.com/SGheman (ad oggi sospeso ma riaperto con @Gheman11S), in seguito, accedendo al link mediante TOR si inizia a verificare la sua vicinanza o appartenenza allo stato islamico in questione.
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Tra una parola e un’altra, l’anon collaboratore è risultato appartenente ad un gruppo di hacktivisti che seguono i medesimi ideali di Anonymous e originario della Francia, sostenendo di seguire assiduamente i canali #OpParis.FR e #OpParis. Senza dichiarare di far parte direttamente del relativo gruppo Anonymous Francia che ha fondato il canale #OpParis.FR, confida di aver impiegato il suo tempo in seguito all’attentato di Parigi avvenuto lo scorso novembre 2015 e che lo ha colpito emotivamente da vicino.
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Dopo aver verificato un primo aspetto dell’account come le relative immagini, prime traduzioni dei tweets, date e fuso orario dell’account per intuirne l’eventuale posizione geografica risultato non in Italia, si è tornati a parlare con l’utente in questione confidandogli che aveva fatto centro durante la sua ricerca. Sembrava effettivamente essere un account appartenente ad un combattente dell’ISIS.
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Susseguiti alcuni scambi di parole ci viene chiesto se volessimo accedere all’account in questione essendo stato bucato presumibilmente con brute-force e per il quale poco dopo, in conferma, ci consegnava la password “allahakbar123”. Utilizzando l’username del profilo e la password in questione abbiamo iniziato una operazione di scandaglio sbirciando le comunicazioni private, abbiamo impostato la lingua italiana per l’interfaccia di Twitter e poco dopo alcuni minuti si procedeva ad una traduzione massiccia del contenuto. Ci siamo imbattuti in una conversazione privata senza apparente risposta avvenuta con un altro esponente ISIS, “colpiremo Firenze entro capodanno”. Ipotizzando dunque che fosse un messaggio confidato in attesa di risposta e un attacco organizzato data la natura dell’account ed i soggetti in intestazione, ciò ha fatto pensare ad un nostro intervento con un nuovo messaggio qualche ora dopo, annunciando che qualche fratello ha perso la fede in Allah confidando agli italiani infedeli il giorno del giudizio di Dio, provocando loro dubbi sulla riuscita dell’attentato e bloccando l’ipotetica azione di attacco verso l’Italia. Da qui si è provveduti a impedire l’accesso al proprietario dell’account modificandone i dati di accesso per permetterci di far trapelare la falsa notizia della talpa nell’ISIS. Ad oggi l’account risulta improvvisamente sospeso presumibilmente per via delle segnalazioni costanti degli utenti.
La situazione è stata improvvisa con intervento rapido e senza mezzi termini.
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Le forze dell’ordine non sono state allertate immediatamente, avrebbero ricevuto un comunicato pari al presente con tutti i relativi dettagli. Si sospettava che gli stessi potessero farsi prendere dal panico coprendo una zona maggiore, come il target in questione, rispetto che ad un’altra essendo tutt’ora in attesa di una conferma che l’obbiettivo fosse stato annullato, poiché si temeva un rinvio a data da destinarsi. Gli jihadisti organizzano i loro attacchi giusto poche settimane prima.
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È nostra idea che le forze dell’ordine non debbano giocare con le vite delle persone permettendo l’accesso sul suolo italiano ai suddetti terroristi con la scusante dell’arresto preventivo perché morto un esponente dell’ISIS se ne presenta subito un altro, proprio come accade per gli accounts social sospesi e poi ricreati a decine ovunque. Tali animali vanno fermati sul nascere tagliando direttamente loro le gambe fin dalle prime comunicazioni costringendoli piuttosto a riunirsi nel loro paese anziché permettere loro di permanere negli Stati del mondo con il rischio di esplodere in qualsiasi momento. Abbiamo già visto cosa accade permettendo alle Intelligence di “proteggerci”, come ad esempio a Parigi dove nessuno si era accorto che alcuni terroristi potrebbero essere passati attraversando il suolo italiano per raggiungere la nota capitale francese e grazie alla fiducia posta nei sistemi di sicurezza abbiamo capito tutti che tali servizi a tutela della nazione non sono all’altezza della drammatica situazione.
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La nostra campagna contro l’ISIS la portiamo avanti da soli, la popolazione non ha fiducia nelle istituzioni proprio per le scarse capacità tecniche e militari dimostrate in questi anni.
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#OpParis è una op creata da tutti gli Anonymous del mondo, non da un singolo individuo.
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In conclusione,
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il tweet pubblicato il 25 dicembre 2015 era stato rimosso in conseguenza dello scarso spazio offerto da Twitter per la pubblicazione di un comunicato più corposo in quanto subito dopo si voleva aggiungere la nota inerente l’imminente pubblicazione di un video relativo l’attentato sventato, dunque, durante l’organizzazione delle informazioni che in seguito sarebbero state pubblicate in tale video, il post viene reinserito il giorno 28 dicembre 2015 in concomitanza della trapelata notizia relativa la sua preparazione. Twitter non offre lo strumento “modifica post” per aggiungere eventuali ulteriori messaggi e dettagli, altresì meno visibili se pubblicate nelle sole repliche ai singoli tweets e specie in presenza di risposte numerose in conseguenza di accounts maggiormente seguiti dove diventa più difficile congiungerli se pubblicati a distanza di tempo.
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Noi siamo Anonymous.
Noi siamo legione.
Non perdoniamo.
Non dimentichiamo.
Aspettateci.
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Anonymous | #OpParis
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https://twitter.com/opparisofficial

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Fonte: pastebin.com

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Anonymous – #OpParis – Sventato attacco Isis in Italia

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anonymous_tweet-DM

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Doppo i fatti di Parigi il collettivo di cyberattivisti di Anonymous ha dichiarato guerra globale all’Isis sotto l’hashtag #OpParis. Sarà una cyberguerra con  attacchi ai siti collegati all’Isis e alla cyber propaganda portata avanti dagli integralisti dello Stato islamico.

Dopo il primo avvertimento – “Per difendere i nostri valori e la nostra libertà, noi smaschereremo i membri dei gruppi terroristici responsabili di questo attacco, noi non ci arrenderemo, noi non perdoneremo e faremo tutto ciò che è necessario per mettere fine alle loro azioni. Durante gli attacchi di Charlie Hebdo, abbiamo già espresso la nostra volontà di neutralizzare chiunque attaccasse le nostre libertà.
Al seguito dell’ennesima tragedia, ribadiamo la ferma volontà nel mantenere la nostra ferrea linea.” – Anonymous  passa  all’attacco,  il 17 novembre rivela che sono stati violati ed oscurati 5.500 account del gruppo terroristico sul social network Twitter. Sotto le azioni #OpIsis ed #OpParis i cyberattivisti hanno reso pubblici 1.000 account collegati ai jihadisti di cui una buona parte sono stati poi bloccati da Twitter. Infine, un elenco di dati personali di sostenitori dell’Isis sono sati consegnati all’esercito libero siriano.

Un’ultima eclatante notizia giunge tramite l’account Twitter di ‘Operation Paris’ di Anonymous: “Questo mese abbiamo lavorato in silenzio. Abbiamo già sventato un attacco di Isis in Italia e speriamo di bloccarne altri“. Sembra che il post sia stato inserito il giorno di Natale e poi cancellato per non “creare panico”.

Si aspetta, come sempre, un videocomunicato di Anonymous che dovrebbe chiarire tutta la vicenda.

Intanto, almeno fino ad ora, sia i servizi segreti che il governo tacciono. Sembra che l’unica indagine in atto sia quella della Polizia Postale sul tweet dei cyberattivisti.

La notizia è stata resa nota dal tabloid britannico Daily Mail

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(madu)

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Anonymous – #OpParis NEXT

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opparis

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Pubblicato il 30 nov 2015

#OpParis unites the world.
For help us, join: https://webchat.anonops.com/?channels=OpParis%2COperationita

“Dopo il brutale attacco terroristico che ha colpito Parigi, ‪#‎OpParis‬ è nata per oscurare in rete quel cancro che i governi diffidano dal voler estirpare per l’evidente movimento di denaro che gira attorno all’‪#‎ISIS‬.
Anonymous non si ferma davanti agli attacchi informatici in risposta ai nostri 12.000, e oltre, profili jihadisti oscurati negli ultimi 15 giorni.
Ci hanno insultati, ci hanno minacciati di morte, ci hanno persino copiati nel tentativo di renderci impotenti, ma Anonymous è una legione solida, risoluta e resiliente che in tutto il mondo agisce per il bene dei propri fratelli offesi nei loro diritti umani calpestati da vigliacchi, assassini e criminali.
#ISIS, stiamo arrivando sempre più vicini ai tuoi padroni, sappiamo che ci temete, sappiamo che vi nascondete come topi in trappola.
Ricordate: #OpParis non si fermerà.

Noi siamo Anonymous.
Noi siamo legione.
Non perdoniamo.
Non dimentichiamo.
Aspettateci!”

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Videocomunicato

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