Daily Archives: 03/01/2016

USA: arriva il super salmone ogm!

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Non bastavano gli allevamenti intensivi dove i salmoni, come ogni altro animale, vengono cresciuti in condizioni inaccettabili per i pesci stessi e per chi se ne nutre. Adesso dagli Usa arriva anche un super salmone ogm, capace di raggiungere il peso utile per essere messo in commercio in 16-18 mesi anziché nei 30 mesi necessari a un esemplare tradizionale. Per le industrie significa ottenere più cicli di produzione e ridurre i costi di allevamento. A novembre l’agenzia governativa statunitense che si occupa della regolamentazione degli alimenti e dei medicinali ha dato il via libera alla commercializzazione di questo salmone geneticamente modificato sostenendo che è nutriente come quello dell’Atlantico e che non c’è alcuna differenza biologica con un salmone tradizionale.

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Il salmone sta piangendo

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Ridono quando si sparge la notizia che “presto potremo avere nei nostri piatti filetti di salmone transgenico“, visto che lo scorso mese di novembre e per la prima volta nella storia la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti [1] ha stabilito che, dal punto di vista nutrizionale, il salmone Ogm AquAdvantage è un alimento identico al tradizionale salmone atlantico.

Ridono perché sanno bene che, transgenici o no, cresciuti in allevamenti intensivi e in una monocoltura, questi animali ingrassano in condizioni inaccettabili. In Cile, potenza leader nel settore, con una produzione annuale lorda di 800 mila tonnellate di salmonidi, vengono utilizzati circa sette chilogrammi di antibiotici ogni 10 tonnellate di produzione.

Ridono quando la notizia spiega che la modifica transgenica consente ai salmoni in questione di raggiungere il loro peso commerciale, circa cinque chili e mezzo, tra i 16 e i 18 mesi, a differenza dei 30 mesi necessari a un salmone tradizionale.

Ridono perché sanno bene che, crescendo in allevamenti intensivi, ciò che aumenterà sarà la capacità di produrre salmoni: se crescono più velocemente si potranno ottenere più cicli nello stesso periodo e, di conseguenza, maggiore sarà il sovrasfruttamento delle principali zone di pesca pelagica del pianeta con le quali si riforniscono questi allevamenti marini. Come, per esempio, lo sgombro, la cui pesca nelle acque cilene è scesa, tra il 1994 e il 2010, da 4,4 milioni di tonnellate annue a meno di 800 mila tonnellate.

Ridono e pensano alla balenottera azzurra, la più emblematica delle vittime dell’inquinamento generato dall’industria dell’allevamento intensivo di salmoni in gabbia.

Sanno che con un salmone che avrà una crescita più veloce, l’inquinamento avrà un’accelerazione e gli accordi adottati dalle industrie del salmone per “incoraggiare modelli produttivi responsabili, sotto l’aspetto sociale ed ambientale”, saranno, come già sono adesso, solamente belle parole in un affare molto sporco. Le spiagge del sud del Cile e i suoi fondali marini sono depositi di rifiuti di plastica, cavi metallici, vecchie reti e altri oggetti provenienti da questo settore.

Ridono perché questo animale transgenico, evoluzione della scienza, non è pensato per migliorare le condizioni lavorative e sanitarie del settore, che non sono per niente buone. Infatti, secondo il governo cileno, più dell’80 per cento delle aziende violano le norme più elementari e solo tra settembre ed ottobre tre lavoratori sono morti sul loro posto di lavoro, per incidenti sulle imbarcazioni per il trasporto delle gabbie di contenimento o durante lavori in immersione per il controllo delle stesse.

Ridono quando ascoltano i discorsi che ripetono: i progressi transgenici salveranno il mondo.

Ridono perché la notizia presenta il salmone transgenico come un superman “che contribuirà allo sviluppo di un settore economico diventato una risorsa fondamentale per l’economia cilena”. Un settore, quello dell’allevamento intensivo dei salmonidi per l’esportazione, che, e ridono, sanno che se ancora sta in piedi è perché tutta la popolazione cilena lo sta sovvenzionando con le proprie tasse. Si stima che prima della fine dell’anno, un primo gruppo di 400 lavoratori del settore sarà licenziato, nel quadro dei processi di “aggiustamento”. E tra le cause della cosiddetta “tempesta perfetta”, c’è una crescita accelerata e una sovrapproduzione, con caduta dei prezzi internazionali, che il salmone transgenico probabilmente estenderà ancora di più. Attualmente la grande maggioranza di imprese cilene di allevamento dei salmoni si trova in una situazione molto delicata; infatti, le loro azioni in borsa hanno registrato un calo medio del 93 per cento da quando sono entrate nel mercato.

Ridono perché, prima, si immaginano gli oceani invasi da salmoni colossali che mangiano e ingrassano senza sosta. Poi, un oceano desertico. Perché i signori dell’industria dei salmoni transgenici, dicano quel che dicano, prendano le misure che prendano, che siano sterili o che siano allevati in vasche a terra lontano dalle coste, non è impossibile che questi esemplari si riproducano in mare.

E ridono, con una smorfia che non nascondono più, quando spiegano che tutto questo non è questione di salmoni.

Approvare un animale transgenico è il primo passo -in un mondo intessuto di trattati di libero commercio- per incrementare il consumo di massa di prodotti di origine franken-animale che saranno prodotti industrialmente da una manciata di multinazionali e commercializzati da poche altre grandi catene di supermercati, controllando i modelli di consumo della popolazione urbana, constituendo contemporaneamente un devastante impatto su chi produce cibo in base a modelli su piccola e media scala.

Ridono

Ma ridono per non piangere.

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Fonte: comune-info.net

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[1] Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali: ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici

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Roma – Laboratorio Sociale Autogestito 100celle: “Ribellarsi è giusto!”

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Il Casale

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Lui Tronca, noi ci ribelliamo

di Laboratorio sociale autogestito 100celle

“Rilascio bonario e immediato dell’immobile libero da cose e persone”, recita così la lettera recapitataci dal Dipartimento al Patrimonio di Roma Capitale, che ci invita a lasciare il Casale il 31 dicembre, riconsegnandone le chiavi. La delibera 140/14 voluta dalla giunta di “sinistra” dell’ex sindaco Marino colpisce ancora, come già avvenuto in questi ultimi mesi per molte altre realtà associative ed è la volta di una realtà ormai storica e consolidata come quella del Laboratorio sociale 100celle all’interno dell’ex casale Falchetti.

Una delibera voluta per “Riordinare il patrimonio pubblico”, ma che in realtà a nostro avviso risponde da una parte all’esigenza della politica di ridarsi una facciata di legalità dopo le numerose e note vicende di corruzione e dall’altra anche alle indicazioni dell’Europa su privatizzazione dei servizi e gestione del patrimonio, puntando  in modo evidente a ricavare il massimo del profitto  orientandone la concessione più verso l’impresa che verso il sociale.

Un’operazione che avrebbe dovuto portare a termine la politica, ma di cui oggi si fa carico in modo arrogante il commissario Paolo Tronca, che con un sol colpo di spugna vorrebbe azzerare tutte le esperienze socio-culturali di autogestione, di aggregazione, di socialità, ma anche di formazione e di auto-reddito, che hanno fatto da argine, nelle periferie in particolar modo, alla crisi economica e al degrado sociale, recuperando spesso stabili abbandonati e fatiscenti o garantendone la conservazione di altri, e svolgendo di  fatto un ruolo di sussidiarietà  anche per quanto riguarda servizi alla cittadinanza, in assenza di risposte istituzionali e di uno stato sociale sempre più inesistente.

Poco intelligente, tra l’altro nell’applicazione generalizzata e frettolosa fatta dai suoi sub-commissari e dirigenti di Dipartimento, che in una fase politica di forti conflitti internazionali con la città semi-militarizzata, il Giubileo in corso e le elezioni alle porte, spinge di fatto verso un innalzamento del conflitto e della tensione sociale.

Il commissario Tronca deve lasciare alla politica che verrà il compito di gestire certi processi e alla società civile, attraverso le sue espressioni più sane, la possibilità di interloquire con essi. Oggi si affianca di fatto pericolosamente la via burocratica- amministrativa a quella più classica repressiva, già in atto da tempo su molte realtà di vecchia e nuova aggregazione. Si avanzano richieste spropositate di denaro a realtà non-profit che, proprio per la loro stessa natura, non saranno mai in grado di soddisfare.

Noi come realtà sociale  e come parte del movimento degli spazi autogestiti e dell’associazionismo, pensiamo fortemente di essere a credito e non in debito da parte dell’ente locale, di aver diritto ad un forte indennizzo per il lavoro svolto all’interno della città e in particolare delle periferie, primo fra tutti la conservazione degli spazi acquisiti che non lasceremo certamente in modo “bonario”.

Per questo chiamiamo a raccolta il variegato mondo e dell’autogestione e di quella parte sana dell’associazionismo, per costruire insieme una mobilitazione articolata che dia una risposta alla barbarie che avanza.

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Altre attività permanenti al casale:

Il Mercato che Vorrei” –  Ogni seconda Domenica del mese dalle 9.30 alle 15.00 e tutti i Sabato pomeriggio, tranne quello che precede il mercato domenicale, dalle 15.00 in poi
Biosteria Saltatempo” Aperta tutti i Giovedì/Venerdì/Sabato dalle 20.00 alle 24.00 – Tutti i giovedì menù fisso, anche vegetariano, a 15€  –              Prenotazioni e info al :   3484505864
“Taverna del Casale” – tutti i Giovedì, Venerdì  dalle 21.00 all’01.00 Pub –    a cura di Rare Tracce
Milonga Popolare” – tutti i primi e terzi Sabati del mese dalle 19.00 alle 24.00 , da ottobre a giugno
Il Gasale” –  al Casale è attivo un GAS – per adesioni: gasale@live.it  – info: www.gasale.altervista.org
“Ciclocasale” – la Ciclofficina del Casale – Aperta tutti i mercoledì e giovedì dalle 17.00 alle 19.00 – ciclocasale@live.it
Tessera annuale dell’associazione € 3,00 con assicurazione –  € 2,00 senza assicurazione
Gratuita per i bambini fino ai di 13 anni e per i Rifugiati  Politici.

info@lsa100celle.org

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Fonte: comune-info.net

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